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TRAFORO DEL MONTE BIANCO, 1 APRILE 2006

 

Memorial Spadino 2006

 

di Iko

 

 

Spadino: sabato 1 Aprile raduno commemorativo della tragedia del rogo nel tunnel del Monte Bianco e occasione di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale. Ma anche "gran galà" di apertura della stagione motociclistica! Quindi: vai con lo Spadino! Andiamo a sgranchirci sulle strade valdostane!
Venerdì 31 Marzo: tempo ottimo, 22 gradi a Milano. Vai che domani si balla!
"Enrico, guarda che domani le previsioni sono cattive" "See... Tanto non le azzeccano".
Vado a dormire con una stellata magnifica: visto? Domani sarà un gran giorno!

Ore 8.30: cielo coperto, 10 gradi centigradi. NON SONO CONTENTO.
Inaugurata la giornata con qualche "moderata" espressione di scontento, si prendono armi, bagagli, tuta antipioggia e... manubrio nuovo sulla moto di Arianna (Verdenevada) che vuole "sentire di più la ruota anteriore" (il giorno che scopre i semimanubri mi do ai pattini a rotelle) e si parte alla volta della valle d'Aosta.

L'appuntamento è a Verres, Iko, che è lento ;-), arriva col solito ritardo "accademico" e trova California1100Luca, Ledzep, Olimpino, l'insalata di riso con le forchettine ed i piattini, il cugino di Olimpino, gli amici di Olimpino, il Padrino di Olimpino però non ce l'ha fatta. Altri ritardatari si uniscono (Cristiano e Sabina e il Barone Rombante).

Prima di partire per Aosta, siccome Olimpino ha l'insalata di riso con sè, decidiamo di andare a mangiare da Cesare e Lucia, simpatica bettola (nel senso buono) già recensita sulla guida di Anima Guzzista: "Stecchini & Bilancieri".

Nel tragitto da Verres ad Aosta Cesare mi ritelefona 8 volte: ha paura che sia un "pesce d'Aprile"; arrivati in città lo richiamo e lo rassicuro che l'insalata di Olimpino è ancora al suo posto.
Cesare si tranquillizza e manda la figlia a prenderci perchè non sappiamo dove si trova il ristorante.
Olimpino ma soprattutto California1100Luca fantasticano sull'avvenenza della figlia.
L
uca in particolar modo, quando questa arriva e gli fa un sorriso alla Philip&Morris, sembra vacillare...

 

 

 

 

Arrivati ad Aosta

Si discute dell'insalata di riso di Olimpino

Il famoso arco in stile valdostano

A scarpate in culo se non finisci!!!

Si vede che "fremiamo" per salire al tunnel, neh? ;-)

Una è acqua, forse

 

Consumato il pasto da Cesare ed evitate le "scarpate in culo" (mai lasciare qualcosa nel piatto! Mai!) Usciamo piuttosto soddisfatti: pranzo eccellente, il tempo ha tenuto sino al ristorante, la strada era piacevole e la compagnia pure. Si sale a Morgex!

Fuori piove e ci sono 7 gradi. Sette.
Manifestiamo nuovamente un "leggero" disagio(*) e partiamo dopo aver messo la carta di giornale sotto alla maglia per proteggere la digestione. Qualcuno rinuncia subito. Piove grosso un dito ed ad un distributore ci segnalano che al tunnel nevica. Seee figurati!

Al tunnel nevica.
Passata Morgex, dopo la rinuncia di Olimpino, i parenti di Olimpino, gli amici di Olimpino, l'insalata di riso di Olimpino e California1100 Luca, i superstiti Iko, Verdenevada, Ledzep, Cristiano e Sabina su brevona, salgono al tunnel.

Ora, da Morgex al tunnel sono circa 20 km: al primo c'era già il banchetto degli avvocati per le cause di divorzio delle passeggere. Molte BMW ferme.
Al quinto i pompieri con cannello per "scrostare" le catene: coda di CBR.
Al decimo harleysti vedevano le moto smontarsi spontaneamente e spargere pezzi per tutta la strada: bambini di Courmayeur usavano scatole filtro di 883 a mo' di cappello sui pupazzi di neve. Per il naso hanno usato il <censura> caduto a un harleysta il cui corpo non è più stato trovato.
Al quattordicesimo Iko vedeva San Cristoforo trafitto da cardani seduto sul suo serbatoio. Pare che Verdenevada abbia avuto la stessa allucinazione ma con Giovanna d'Arco.
All'ultimo chilometro ho deciso di farmi tatuare il cane Anouk di Ambrogio Fogar sull'avambraccio.

Nonostante la neve al tunnel eravamo ancora parecchi: tralascio le scene di giappomuniti che si asciugavano i guanti e la tuta (traforata ultimo grido con gobba... Spazzaneve) con i gas di scarico. Discorso di rito del presidente del Coordinamento Motociclisti (mi dispiace ma non sono riuscito a sentire nulla, vista l'assenza di un impianto di amplificazione e l'utilizzo di un solo striminzito megafono).

Non c'è nulla da fare: un 1100 è meglio di un 65 per scaldarsi le mani...

...diciamo che non era proprio un "open air"...

Notare il parabrezza della Nevada di Arianna...

La neve non smette: decidiamo di tornare via autostrada anche per "beneficiare" delle numerose gallerie. Ad Aosta rifugio al bar per tuffi carpiati in cioccolate calde, té e sit-in sotto i getti d'aria calda in bagno...

Una bella giornata comunque, la moto ti entusiasma anche nelle difficoltà: riesce sempre a regalare quello spirito d'avventura che ti fa passare sopra la stanchezza... La sensazione di "avercela fatta", di esserti "divertito nonostante", ti rincuora e ti spinge ad aspettare con fiducia nuove occasioni.

SPECIALMENTE, CAZZO, QUANDO ALLE SEI DI SERA SPUNTA UN FOTTUTISSIMO SOLE IN UN CIELO LIMPIDO!!!

 

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