Tonirag
Giovedì 25 ottobre.
Sveglia, colazione, vestizione (un po' abbondante, Chiaucese parlava di
neve in zona Campobasso...mah!) e partenza; raccordo anulare fino a
Roma Sud, autostrada del Sole fino a S.Vittore (viaggio noioso
da-mo-ri-re). A S.Vittore esco (ohhh!) e prendo una statale che mi fa
attraversare l'Appennino e mi porta sull'Adriatico. Come dicevo, mi
aspettavo grande freddo, tale da far ghiacciare le dita delle mani (e
per questo ho pure comprato i coprimanopole Tucano...Chiauceseeeee), e
invece ho incontrato appena un po' di freddo in zona Isernia. Arrivo
sull'Adriatico, un primo tratto di autostrada e poi statale fino in
Puglia; poi giunto nei pressi dei laghi Lesina e Varano mi sono
avvicinato alla spiaggia per vederli da vicino. Proseguo,
c'è ancora strada da fare. Breve sosta in una piazzola poco
prima di Peschici, i panorami costieri cominciano ad essere sempre
più affascinanti. Qualche sms scambiato con Califoggiano
alias Fabio, pensavo di essere vicino Vieste, ma per arrivarci
c'è ancora strada, e anche curvosa, peccato che spesso era
sporca di terra e di rami... Arrivo a Vieste, seguo le indicazioni per
il centro, all'improvviso arrivo in una piazza, cioè la
piazza principale di Vieste, a lato vedo una California mooolto
personalizzata...wow! sono arrivato. Vicino c'è un bar,
seduti fuori Califoggiano ed una giovane donna. Parcheggio, mi avvicino
e saluto entrambi. La tipa dopo 1 minuto esatto deve andar via.
Agghiacciante pensiero: se ne va per causa mia? 'zzo, sono appena
arrivato e già faccio danni... Due chiacchiere e un
caffè con Fabio, poi ci dirigiamo all'albergo dove lascio i
bagagli. Doccia ristoratrice e poi di nuovo con Fabio per uno
spettacolare aperitivo (birra con varie pizzette). Tra una chiacchiera
e l'altra si fa ora di cena, Fabio molto squisitamente fa gli onori di
casa e ceniamo da lui. Momento di libidine: assaggio pietanze locali
che dire squisite è troppo poco (complimenti a sua madre). E
dopo cena, complice l'ottimo clima, passeggiatina per il paese e altre
4 chiacchiere davanti ad un bicchiere di grappa.
Venerdì 26.
Dopo una buona dormita e una buona colazione, incontro Fabio.
C'è in programma un bel giro fuori Vieste verso sud. Si
parte. Usciti dal paese prendiamo la strada che costeggia il mare, mare
che stava quindi costantemente lì sotto, a vista. Scenario
semplicemente spettacolare: le spiagge, le rocce bianche...il mare,
nonostante abbia un colore scuro come il cielo grigio e nuvoloso. Ogni
tanto ci fermavamo, i punti panoramici lì abbondano. Cosa
particolare la frequente necessità di Fabio di svuotare la
vescica, ovunque si trovasse (ha "irrigato" mezzo Gargano). E
puntualmente, per gioco, mi divertivo a fotografarlo (di spalle
ovviamente). Al ritorno a Fabio viene la splendida idea di percorrere
gli ultimi 2 (ca.) km per Vieste tagliando direttamente per la
spiaggia, ma nel senso sulla spiaggia, direttamente sulla sabbia. Due
km di pura libidine: spiaggia deserta, casco al braccio, capelli al
vento, brezza marina sul viso e il bagnasciuga a 2 metri dalla moto. In
questo momento da film ammaragano incontriamo pure uno stormo di
gabbiani a terra che spiccano il volo al passaggio delle moto, e 3
giovani col kyte surf. Momenti di puro piacere dei sensi, in un attimo
sono tornato indietro nel tempo di 30 anni (almeno). A pranzo siamo di
nuovo da lui, approfittiamo del suo pc per sapere se sul Forum qualcun
altro ha comunicato la sua adesione al Calincontro, ma l'unica notizia
utile è che il povero BeppeTitanium è stato
"ferito" dall'influenza. Peccato. Ma...the show must go on, e
così Fabio propone di fare un altro giro e approfittarne per
andare incontro a Marco alias Thio, che ho conosciuto di persona: un
altro volto associato ad un nickname. Tutti e tre ritorniamo a Vieste,
diretti all'albergo dove anche Marco avrebbe alloggiato. Tra l'altro di
lì a poco anche Massimo (l'unico jappista) e Ombretta (e che
io chiamavo sempre Ornella) sarebbero arrivati in albergo da Latina.
Tutti pronti per la cena, e via al ristorante. Altro momento di puro
piacere: le orecchiette con le cime di rape. Ricordo solo che per
diversi minuti TUTTI i miei sensi sono stati rapiti da quei sapori, e
tutta la realtà intorno sembrava fosse svanita nel nulla...
Thio
OK ci sono: borse montate, tuta antipioggia indossata, metto il casco,
i guanti e parto per Vieste, sono circa 630 km, sono da solo piove, e
c'è freddo ma non me ne puo’ fregare di meno. Il
viaggio in autostrada e’ senza storia come quasi tutti i
viaggi in autostrada, tranne per la pioggia e i report fatti a
Califoggiano per aggiornarlo della situazione. Finalmente arrivo
all’ultimo casello “Poggio imperiale”
pago (che mazzata!) esco e anche per me in quel momento e’
iniziato ufficialmente il Calincontro, anche se non ho un California
Smile. Califoggiano e Tonirag sono partiti per venirmi incontro nella
strada fino a Vieste quindi mi avvio. Il primo tratto di strada non ha
nulla di diverso dall’autostrada di prima soltanto che
già comincio ad incontrare pochissime macchine e quindi
riesco anche a tirare un po’ non mi sembra strada da
autovelox. Finalmente (cominciavo ad essere stanco) su una curva in
salita sento il rombo di un motore noto e vedo nell’altra
corsia Califoggiano, seguito a breve distanza da Tonirag. Girano, baci,
abbracci una sigaretta, (o erano due? Non mi ricordo) poi si riparte e
dopo pochi km la statale finisce ed ho il mio primo assaggio del
Gargano, curve e tornanti a non finire ma soprattutto traffico 0.
Arriviamo nel primo posto panoramico, l’unico che ho contato
perché li e’ tutto un panorama basta andare un
po’ in alto e si vede il mare che si fonde con la montagna.
Per farla breve arriviamo a Vieste e dopo un aperitivo al volo andiamo
in albergo dove erano gia arrivati Er Ciccio de Roma e
“Ombretta” (…no Ornella… o
era Ombretta?) insomma per colpa di Tonirag che ha sbagliato il nome ci
ho messo un giorno a ricordarmi come si chiamava esattamente e dopo
ripetute correzioni da parte sua :s. Doccia, presentazioni, sigaretta/e
e poi fuori per cena guidati dal Califoggiano onorario Tonirag. Il
quale già da subito ha espresso grossi dubbi sulla
destinazione. Noi ubbidienti come pecore lo seguiamo e giriamo a vuoto
fino a che un tabaccaio sentendo la descrizione del locale
(perché il Califoggiano ad honorem non si ricordava nemmeno
il nome del suddetto) ci dà le giuste indicazioni per farci
arrivare a destinazione, peccato che Califoggiano (quello vero)
aspettasse da tutta altra parte... Ma in qualche modo riusciamo a
riunirci. Della cena non voglio parlare perché ogni
aggettivo che mi viene in mente non rende a sufficienza. Abbiamo
mangiato il sapore del Gargano tutto qui. Ci viene anche a trovare
Califoggiano Senior, simpaticissimo J.
Intanto fuori piove e parecchio, ma si rimedia una macchina per tornare
in albergo. Nanna subito, a proposito se vi dovesse capitare avverto
che Tonirag russa :p. La mattina il tempo si e’ sistemato,
non piove anche se l’asfalto purtroppo rimane bagnato.
Colazione e ci incontriamo con Jackal e i Falchi Lanari. Di loro vorrei
dire una cosa soltanto Guzzisti (la g maiuscola e’ voluta).
Ci si avvia per la foresta Umbra, per poi proseguire per San Michele
Arcangelo. Una strada da togliere il fiato, la foresta e’
stranissima un pezzo di nord trapiantato nel sole del Gargano. Mentre
viaggio mi sento isolato in mezzo alla natura solo noi e le nostre
moto, con il rombo filtrato dalle foglie degli alberi. Sensazione
bellissima soprattutto perché non abbiamo incontrato nemmeno
una macchina in entrambi i sensi. Le guzzi (e una Yamaha) la natura,
Lnoi e la strada tentatrice, curve splendide asfalto bello, ma bagnato
non si puo’ assolutamente forzare l’andatura (ho
provato).
Dopo la foresta il paesaggio cambia diventa più brullo, si
scende e poi si sale di nuovo e poi si scende e poi si risale in un
susseguirsi di tornanti, tornantini, curve a s, mucche hai lati della
strada, un branco di pecore da fendere e ancora curve fino ad arrivare
sotto San Michele arcangelo che si erge proprio alla sommità
di un’altra collina. Pausa, sigaretta/e due chiacchiere con
gli amici falchi e con Jackal, qualche foto e poi si riparte per
l’ultima splendida salita (era uscito il sole e
l’asfalto si era asciugato un po’ :p).
Monte S.Angelo e’ molto carino come paese, tipico paese
medioevale più o meno, con un castello che invano Tonirag
voleva e il santuario scavato nella roccia. Splendidi dal mio
puntoJvisitare di vista i graffiti sui muri che rappresentano gli ex
voto, non tanto per quello che dicevano ma perché erano
qualcosa fatta dalla gente comune, una persona nel 1610 e’
passata di li ha chiesto una grazia ed e’ tornata per dirlo
scrivendolo sul muro, oggi magari non sarebbe educato e si sarebbe
scritta una e-mail.
Mangiamo pizza in un forno, si potrebbe quasi dire che arriviamo ed
occupiamo il forno, vuotiamo le tielle che ci sono e poi aspettiamo che
escano dal forno le altre bivaccando sui scalini del negozio tanto
.Janche fosse dovuto entrare qualcuno dentro non c’era
più niente.
Si riparte, panorami da brivido e asfalto un po’
più asciutto fino a mattinata dove ci sarà il
congedo con i Falchi Lanari, foto di rito, risate e un ciao da persone
con cui ci hai parlato per mezz’ora, ma ti sembra ad un
tratto da conoscerle da sempre e ti dispiace che vadano via (Guzzisti).
Noi ripartiamo dopo una sigaretta/e. Siamo rimasti in 5 moto,
Califoggiano, Tonirag, io, Er ciccio De Roma Ombretta/Ornella) e Jackal
(in ordine di apparizione) in maglietta d’ordinanza. Si
decide di forzare un po’ il passo ora che l’asfalto
lo permette e via, di nuovo mi rendo conto che la parola rettilineo
e’ sconosciuta da quelle parti e ora qualcosa di
più si può osare e si osa. SI risale e si scende
in mezzo ad un paesaggio incredibile sempre con pochissime macchine. Un
altro Belvedere pausa, sigaretta/e Er ciccio di Roma e
Ombretta…Ornella… vanno avanti lei e’
un po’ stanca. Noi dopo la pausa si continua per la
litoranea, il che significa che il parlare di punti panoramici perde di
significato e’ tutto un punto panoramico condito con una
splendida striscia di asfalto. Fino alla parte drammatica del giro, i
segni dell’incendio. E’ stridente il contrasto tra
il verde della macchia e il nero/marrone dei resti
dell’incendio. E’ come se un cancro abbia corroso
una parte delle colline. Vediamo le torri di avvistamento i bagni alla
turca vista mare tra una curva ed un'altra fino a pochi km da Vieste.
Qui ci raggiunge Er Ciccio de Roma che aveva abbandonato la Zavorrina.
Abbandoniamo la strada, togliamo il casco (lo so che non si fa) e con
il sole al tramonto facciamo gli ultimi km sulla spiaggia deserta, con
i capelli al vento. La sabbia non e’ cedevole e riesce a
reggere il peso delle moto. Si devono guadare ogni tanto dei ruscelli
che scendono dalle montagne, una cosa da provare. Fino ad arrivare a
Vieste dalla parte della spiaggia.
Qui il momento poetico raggiunge il suo culmine quando parcheggiamo le
moto in fila vicino al masso (non mi ricordo il nome) foto, foto, foto
e ancora foto fino a che non arriva l’onda :s quella senza la
H.
Un onda anomala più lunga delle altre lambisce le moto vedo
la mia che si inclina pericolosamente seguita dalla yamaha der Ciccio
de Roma, si sente un NOOOOO corale echeggiare nel vento e vedo la mia
moto nella sabbia seguita dalla Yahama, I California resistono
imperterriti all’onda.
Danni? La yamaha niente, la Breva che aveva sbattuto con il manubrio
sul cerchione della jackal di Jackal riporterà solamente il
supporto per il cupolino storto e un graffio sul suddetto.
Ok, il momento poetico e’ finito, si tirano su le moto( ma
quanto pesa) con la ruote della yamaha piantate per meta nella sabbia.
Ma se ne esce e via in giro per Vieste a recuperare Gibbone che intanto
è arrivato. Come si può chiamare un uomo che
parte da Mantova il sabato, per andare a cena a Vieste?
….con una Guzzi…. Un Grande e basta.
Pero dopo aver fatto più di 700 km il grande uomo si perde a
Vieste paese di circa 7000 abitanti in bassa stagione :s, ma dopo un
po’ di giri a vuoto riuscie a recuperarlo ad un semaforo.
Abbracci, baci e aperitivo (con abbondanti libagioni) e poi via in
albergo a prepararsi per la cena.
Ora sappiamo dove e’ il ristorante e sappiamo anche il grande
segreto di Tonirag “Io guido per dimenticare”.
Andiamo a mangiarci un altro delizioso pezzo di Gargano condito con
vino e grappa.
Un solo aneddoto, Sono arrivate due amiche der Ciccio de Roma, entrate
nel ristorante, hanno guardato Tonirag, Jackal (gli altri erano fuori
eta' o fuori portata) e hanno deciso di cercare un altro ristorante J
Cena, caffè, ammazzacaffe, giretto per Vieste vecchia, con
Califoggiano che faceva da Cicerone J altra grappa e poi in albergo. Ma
non era ancora finita. Gibbone (a cui tutti dovrebbero inchinarsi)
oltre a se stesso aveva portato anche una sbrisolona divorata alle due
di notte seduti fuori dall’albergo.
Io sto li, fumo e parlo mentre gli occhi degli altri si chiudono, primo
a cedere Gibbone (giustamente considerando il viaggio che aveva sulle
spalle) poi Jackal, Solo il buon Tonirag mi regge fino a verso le tre,
poi impietosito dai suoi occhi chiusi gli propongo di andare a letto.
Proposta accettata, non mi ricordo se ho gia detto che Tonirag russa.
OK il Calincontro e’ quasi finito, siamo all’ultima
mattina, Er Ciccio de Roma e Ombretta..Ornella.. no ormai
l’ho imparata Ombretta partono presto per loro viaggi
lunghissimo, prima Latina in moto, poi Genova in macchina. Baci
Abbracci, promesse di rivederci a Novembre, anche se ha una Yamaha come
gli ho detto e’ Guzzisti dentro, deve soltanto scoprirlo e
prima o poi ci riuscirà J
Noi 4 rimasti andiamo in piazza per la colazione, cappuccino,
caffè, per noi caffè con un po’ di
latte ma senza schiuma appena tiepido ma un po’
più caldo con un goccio di caffè lungo in
più poco zucchero se mi ci soffia sopra per favore, per
Tonirag.
Si parte per l’ultimo giro quello in cui si perdono i pezzi,
con l’ultimo assaggio delle strade del Gargano, stupende e
soprattutto senza sardomobili. A Peschici incontriamo un posto di
blocco dei carabinieri, non ci hanno fermato, ma io poi per meta
viaggio mi sono chiesto cosa fermavano se non c’erano
macchine in giro? Misteri dell’Arma.
Usciti dal Gargano perdiamo il primo pezzo, Jackal che se ne ritorna a
Bari, poi a Vasto il secondo pezzo, Tonirag che guidando si era
dimenticato di dove doveva andare, rimaniamo noi tre
“nordici” nella lunga strada del ritorno, anche se
guidando ho scoperto che guardare degli amici davanti a te mentre vai
allevia di molto la noia di guidare in autostrada. Mentre sentire gli
Mp3 nel casco con le cuffie e’ una impresa persa in partenza
visto che uno cerca di indovinare la musica in base a pochi spezzoni
che riesce a capire in mezzo al rumore dell’aria e del
motore.
Prima sosta dopo 250 km di autostrada, pipi, caffè,
sigaretta/e si riparte, ma ecco che arriva il classico ammiratore
guzzi… ma che moto e’ quella… una
Breva…. Ma quanto e’
….1100….bella si ma come
va….bene…. io avevo una kawa 750 pero mi piace
molto questa….. e via cosi per una buona mezzora, ma io
avevo la sigaretta/e.
Seconda sosta, io mi prendo casco e guanti per non lasciarli sulla
moto, preso in giro dagli altri due che invece li lasciano li, al
ritorno Gibbone scopre che non aveva lasciato solo il casco sulla moto,
ma il portafogli e il cellulare in bella vista sopra la borsa da
serbatoio, incredibile, al ritorno c’erano ancora J.
Poi all’altezza di Bologna si perde il terzo pezzo, me.
E’ buio, freddo, ma mentre percorro gli ultimi km prima di
arrivare a casa non posso fare a meno di notare che ho il sorriso
stampato in faccia.
Concludo con le parole che Gibbone ha detto quando ci siamo salutati
“Ogni volta e’ solo una conferma” .