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REPORT 1° GUZZINCONTRO UNDER 30 2008

 

 

Ventidue Guzzisti andarono al 1° Guzzincontro...

 

di Chiara(Pandora)

   

... under 30 tutti e ventidue trotterellando. 
Apiro, Macerata, Sirolo (Marche); Mercato Saraceno (Emilia-Romagna), 19 e 20 aprile 2008.

Anche se eravamo di meno o di più, basta togliere o mettere qualche over 30 e qualche non guzzista, e i conti torneranno!

Il primo Guzzincontro Under 30, finemente ed elegantemente organizzato da StonePIKanconetano e Orsacchiotta87 – lodi e lodi dal Comitato -, parte per alcuni con una sveglia all’alba, per altri un po’ più tardi, per altri, ahimè, vedi AGUZZO e AGUZZA, non partirà, preferendo costui fare il muratore a torso nudo. Sapendo che alle donne questa figura maschile piace assai. Ma non andiamo oltre.

A parte un paio di Guzzisti, già presenti da venerdì, l’incontro inizia per gli altri sabato 19 aprile. La giornata per i “nordici” inizia con l’incontro di Samside (Tdm munito che aveva dormito 3 ore), Teo_chiodo, Trilli e la sottoscritta, fra Pesaro e Fano, dove la moto di Trilli viene bullonata dal prode Samside, quindi l’arrivo al casello di Ancona. Uno spettacolo: una 20na di moto i cui cilindri a V brillano al sole, pronte per l’avventura fino ad Apiro. Un paio di Mukke accolte a cilindri aperti, un Multistrada giallo, un Tdm (Testa di Minkia), qualche over 30, e addirittura qualche over 30 senza Guzzi, giusto per far vedere quanto siamo tolleranti e poco talebani.

I presenti: color che si sono avventurati solo sabato sono stati FlyOne, Palamita, Trilli, Mealganis, Samu!!! + morosa, -M-, Mikancona + moglie, SandMan84, Marcus, 2 BMW muniti. Chi si è fermato nel camping a Sirolo a dormire: Orsacchiotta87, Pandora, Teo_chiodo, SinSP1910LE, Max64, StonePIKanconetato, Samside, Pessimoelemento, Chiaucese, Dido76.

La strada scorre tranquilla, allietata da qualche folata di vento che fa conoscere alla sottoscritta il piacere del fuoristrada, e scoprire come la Brevina ami l’erba. Gomme tassellate fra un migliaio di km e sono pronta per gli sterrati. (Ovvero, una folata di vento mi ha spinto fuoristrada dove un angelo mi ha fatto trovare del prato e nessun fosso, quindi mi sono rimessa in carreggiata dopo 50 metri di “cadocadocadocado”).

La lunga fila di moto scorre tranquilla, i passanti si fermano a guardarci, i bimbi ci salutato, le donne impazziscono al rombo dei motori. Chiaucese viene tenuto a debita distanza da tutti a causa degli scarichi, io gli sto dietro perché è una musica per le mie orecchie. Ma anche Sin-eccetera e Samu non sono da meno.

L’arrivo ad Apiro al ristorante, dalla facciata finto vecchio con pietre a vista, immerso dell’azzurro del cielo, ci vede accolti dal cameriere riccioluto, qualche cane e gatto spelacchiato e abbondante cibo (ciccia e unto come se piovesse, il regno dei vegetariani). Brindisi e cori al grido di “Canottieri Moto Guzzi, Canottieri Mooto Guuzziii”.

I nostri guzzisti tengono alto l’onore della bandiera e piatti e bicchieri sonno presto svuotati, parecchie volte. Le pance vengono riempite (come se ce ne fosse bisogno).

Il momento più “topico”, ovvero quello dove la realtà supera la fantasia, ce lo regala un giuovine Kawasaki munito con tanto di donnina al seguito. Arrivato rombando con i suoi 4 cilindri giappi nel cortine del ristorante. Di fuori una 15na di Guzzi, loschi figuri vestiti di pelle con gilet pieni di toppe che fumano, quello più rassicurante faceva proprio paura paura. Il giappo spegne il motore, la fanciulla scende, si sente il rumore di 15 visi che si girano a guardare la coppia. Narra la leggenda che lui o lei avvia fatto in tempo ad affermare: “Guarda, un V11”, prima che il tipo, temendo per la sua incolumità, caricasse la donnina, facesse retromarcia e fuggisse via a gambe levate.
Ma siamo così brutti?

Il percorso riparte alla volta di Macerata, meta Moretti. Inutile spiegare chi è, è solo un tempio dove andare in pellegrinaggio almeno una volta nella vita, come a Mandello. Solo che non trovi acqua benedetta, ma Samu che offre birra a tutti.
Moretti, in mezzo al traffico cittadino, è come un angolo rimasto fermo nel tempo. Anzi, no: in vetrina un paio di Stelvio, giusto per nutrire e rinvigorire e ingrassare le già formose scimmie che succhiano il sangue, appollaiate alle spalle di molti dei presenti.

Il nostro Samu si fa cambiare le gomme (montate a mano perfettamente), Mealganis accusa problemi alla moto (perde giusto un pochino d’olio) ed è costretto a tornare indietro. Saluto a Brunocortona in tenuta racing, birra a fiumi. Alcuni arditi si fanno accompagnare dalla signora a vedere le reliquie: lettere di Omobono Tenni e foto con illustrissimi dell’Aquila. Insomma, dei santini.

Si avvicina la sera e, dopo baci e abbracci, ci si avventura verso il mare, dove alcuni partiranno alla volta di casa, altri verso il camping dove passare  la notte, a Sirolo. Si arriva che è buio, ma 10 Guzzi (anzi, 9 + un Tdm che… pare abbia un cardano), non passano inosservate. Le finestre si chiudono, le mamme mettono al riparo i bambini, le vergini vengono nascoste in cantina, il parroco prepara gli esorcismi.

In attesa del’arrivo delle chiavi, i 10 cazzeggiano e si conoscono meglio prima della grande serata… al ristorante. Non senza aver notato che io indosso sempre il paraschiena (io con la mia moto “lo faccio” sicuro) e infradito fashion.

A cena i lati peggiori di ognuno emergono. Teo_chiodo trova, guardando in tv la Corrida, i suoi compaesani di Cotignola, ovvero i frustatori (quelli che vanno a tempo di musica) delle Magiche Fruste. Praticamente, l’unica attrattiva del suo ameno paesotto. Allora una certa Pandora non si trattiene più rende tutti partecipi del suo amore per le fruste. Quindi, chiacchierando del più e del meno, la fine fanciulla racconta della sua passione per i giovani muratori biondi che picconano in strada a torso nudo, muscolo in vista e jeans chiari stracciati, anche se l’idillio di solito finisce che lei si sveglia tutta sudata. Sàmside (con l’accento sulla a perché è il nome di una dea egizia), dichiara di possedere un paio di mutante thailandesi. Come siano fatte, lo scopriranno solo coloro che dormiranno con lui: Stonepik e Pessimoelemento. Costui, che da oggi sarà per tutti Pessimocoso, sarà omaggiato della conoscenza delle mutande thai per aver prestato a Sàmside delle salviette rinfrescanti al posto della carta igienica per il sacro deretano.
Mutande thai, queste sconosciute: avevano dei pertugi? Erano come quelle dei lottatori di sumo? Di pizzo? Bah, pare che chi le abbia viste non sia più lo stesso, pardon la stessA.
Sin-ecceteraeccetera poi svela a tutti il perché del suo nick:
Sin: “allora, avevo la moto X poi ho preso la moto Y, ho aggiunto i due nomi questo quello e quello e ho shakerato tutto con due foglie di menta”.
Tutti: “sìsìsìsìsì, basta che prendi le tue medicine”.

Terminato il pasto, sia a pranzo che a cena eravamo solo noi guzzisti, torniamo al campeggio. Prima di andare  a dormire si chiacchiera, fino a quando Teo_chiodo, con sguardo languido, non dice ai suoi compagni di stanza: “IO vado… quando avete VOGLIA….” Andandosene via con passo lascivo. I suoi compagni di stanza, Max e Sin-199.899.144.bellamoratuttaperte hanno dormito a turno.

La sveglia alle 9 circa di domenica 20 aprile coglie tutti preparati. Un po’ di tempo per caricare Eugenio (la mia Breva 750 grigia), ovvero io l’avevo caricata, poi arrivano i due ingeGNeri Pessimocoso e Sin-ilbagnoèinfondoadestra e sentenziano: così non va, per rifare il lavoro mentre io li frustavo. StonePik omaggia i presenti con una bottiglia di Lacrima di Morro d’Alba, infiocchettata con tanto di cartolina ricordo. Che anfitrione!

Si parte per fare un paio di curvine sul Conero, dove incontriamo Beef e un gruppo di stupidotti motociclisti guzzisti (+ un Tdm) che si sono fermati lungo la strada a fere le fotografie. Che tempi!

Autostrada fino a Mercato Saraceno, dove assistiamo allo spettacolo di un motociclista che ci supera, nell’ordine:
- ondeggiando,
- salutandoci,
- casco aperto,
- maniche corte,
- pantaloni bassi per mostrare un mq di sedere e schiena con ciccia arrossata.
Colonna sonora by Chiaucese e Sin-coso, in galleria:
“tu apri? Allora apro anche io, ecco”: avete presente i bambini? 

Andatura media bassa per non farmi perdere (era la mia prima volta in autostrada e farla con 9 maschioni vestiti in pelle occorreva andare mooolto piano). I portafogli dei presenti ringraziano, c’è chi è riuscito a fare i 20 km con un litro!

Arrivo a Mercato Saraceno al raduno dedicato a Mirko, dove troviamo Daniela, quella bella ragazza bionda che tutti abbiamo abbracciato, che si è premurata, come gli altri presenti, di farci mangiare e bere. Daniela, quante volte in questi giorni abbiamo pensato a te, che sei una nostra sorella, e non è per fare retorica (anche perché non ne siamo capaci).
Daniela, che ha potuto vedere il peggio di certi elementi, quali Samu e Samside che ballavano ancheggiando con il bicchiere rigorosamente in mano e ogni volta con qualcosa di diverso. Premio miglior movimento pelvico parimerito.

I due giorni sono finiti in un bicchiere di vino offerto, in un brindisi a noi e a tanti nuovi amici.

Ps: il cronista deve essere distante nel raccontare, quindi scusatemi se la mia narrazione è stata dal punto di vista di ciò che vidi con i miei occhi.
Ma devo ringraziare tutti per la galanteria che si nasconde sotto le giacche di pelle, visto che, nonostante io vada piano, nessuno mi ha lasciato indietro, in autostrada hanno tenuto i 100-120 km/ora e mi hanno trattato con i guanti. Dei veri signori e dei nuovi amici ho trovato.

Pandora alias Chiara

 

 

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