Report
V11 Treffen 2006
"CERTI
EVENTI NASCONO DA SOLI...."
di Marco Scarpaccio
“Le
mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”;
così cantava Vasco Rossi in una sua famosa e bellissima canzone.
Ecco il V11-Treffen 2006 è nato da solo, è nato per
caso; da Bombos che si è chiesto quanti tra gli iscritti al
Forum possedessero un V11.
Da Maxari che ha proposto in modo disincantato un incontro tra tutti
i possessori.
Da Warsaw e Paolo Chiaraluna che si sono appassionatamente dedicati
all’organizzazione logistica dell’ evento.
Da Ramiro, Gasgas, Beef, Frenk-MI, Urraco, Samu insomma tutti quelli
che, e ne ho citati solo la minima parte, hanno voluto e potuto esserci.
Il mio V11-Treffen 2006 è cominciato con un giorno di anticipo,
complici alcuni giorni di ferie io e la mia “zavorrina”
siamo partiti venerdì mattina e ci siamo diretti verso La Spezia,
ovviamente percorrendo la statale della Cisa.
Raggiunta Lerici abbiamo trovato un alberghetto per passare la notte,
un posto di poche pretese dove, per una notte, ci hanno “spillato”
la stessa cifra che in Umbria abbiamo sborsato per due notti (se sei
lombardo e vai in Liguria devi essere contento se non ti trombano
la moglie).
La mattina
di Sabato si presenta soleggiata, partiamo di buon ora e ci rechiamo
all’appuntamento con Maxari all’autogrill Versilia Ovest;
è la prima volta che ci incontriamo, eppure sembra di riprendere
un vecchio discorso iniziato solo qualche giorno prima.
Pieno di benzina e via, ci lanciamo verso Firenze dove il meteo è
meno favorevole ma soprattutto ci aspetta Ramiro; ha uno splendido
accento toscano ed un altrettanto splendida Caffè Sport.
Breve sosta e poi “rotta” verso Umbertide passando per
Arezzo, strada facendo le condizioni meteo peggiorano progressivamente
ma per fortuna arriviamo asciutti a destinazione.
Arriviamo all’ Hotel Rio di Umbertide per primi, ma non facciamo
a tempo a scaricare i bagagli che sentiamo un rombo destinato a invadere
le colline umbre per i prossimi tre giorni; è il cosiddetto
gruppo “polentoni”, i V11sti provenienti dal nord Italia
che ci raccontano di un viaggio abbastanza disturbato dalla pioggia
e dalle buche della E45.
Da questo momento i miei ricordi si fanno confusi, è tutto
un arrivare di V11, di nick-name noti ma di volti sconosciuti; eppure
subito ci si chiama per nome, subito si scherza insieme, subito si
crea il “gruppo”.
Arriva anche il Tatuato, non ha un V11 ma la sua carica di simpatia
lo rende sempre bene accetto (e ci mancherebbe altro).
Paolo Chiaraluna ci arringa illustrandoci i programmi pomeridiani
e ci dà libertà fino alle 15:30; libertà che
viene impiegata per prendere possesso dell’albergo e mangiare
un panino veloce.
Alle 15:30, presenti 18 V11 (tutti diversi tra loro), si parte alla
volta di Bocca Serriola via Pietralunga; Paolo Chiaraluna ci fa strada
attraverso i paesini umbri e quando finalmente la strada permette
ci fa segno di “dare gas”.
Subito ci si avventa sulle prime curve, io tento di seguire i primi
ma due energici cazzotti nelle reni ed un colpo di casco alla nuca
mi ricordano che sul sellino posteriore c’è la mia amata.
Comunque dopo le prime due curve viene a trovarci Giove Pluvio.
Di nuovo i miei ricordi si fanno confusi, offuscati come la visiera
del mio casco in quei momenti; ricordo tanta acqua, una strada stretta
e ripida che probabilmente è anche bella da “guidare”,
ma che con tutta quella pioggia perde di fascino.
In pochi coraggiosi ci ritroviamo ad un distributore di benzina a
Città di Castello; il grosso del gruppo degli smanettoni si
è perso, e i contatti telefonici ci dicono che sono al coperto,
con le gambe sotto il tavolo a mangiare panini con la porchetta.
Dopo una breve consultazione decidiamo coraggiosamente di partire
all’attacco di Bocca Serriola, partiamo tutti prudenti ed anche
un po’ scoraggiati, il tempo è uno schifo e le previsioni
lo avevano preannunciato.
Presa la strada di Bocca Serriola avviene un miracolo; non piove e
la strada è perfettamente asciutta, il ritmo sale gradualmente
ed all’arrivo in vetta, tutti abbiamo gomme calde, pelate e
sorrisi da orecchio ad orecchio; ed il nostro pensiero và al
gruppo degli smanettoni che sono a mangiare la porchetta.
Dopo avere ripreso fiato riprendiamo la strada e scendiamo come degli
assatanati verso Città di Castello dove troviamo ad aspettarci
una pioggia torrenziale.
Rientriamo in albergo sotto un diluvio in stile GMG ’05; sembra
addirittura che qualcuno abbia anche avvistato Noè dalle parti
di Umbertide.
Dopo una doccia ristoratrice Paolo e la sua fidanzata ci accompagnano
con le loro macchine, organizzando un specie di ponte aereo, presso
un caratteristico ristorantino nell’ancora più caratteristico
paese di Montone.
La cena si rileva splendida per la compagnia ed ottima per il mangiare
ed il bere.
Domenica sveglia
presto, colazione frugale e tutti fuori, con il naso all’insù
a scrutare il cielo; non piove ma il tempo non promette nulla di buono.
Decidiamo di partire con le tute antipioggia già indossate
e ci lanciamo all’assalto del Passo di Viamaggio, questa volta
non si perde nessuno e arriviamo tutti insieme in vetta allo scollinamento;
anche perché troviamo sulla strada una campagnola dei Carabinieri
e nessuno ha il coraggio di superarla.
Lo spettacolo del Viamaggio con oltre venti V11 parcheggiate nell’area
di sosta è veramente commovente e singolare; l’unica
moto giapponese presente, arrivata poco dopo di noi si è parcheggiato
in disparte quasi sentendosi fuori posto.
Dopo il caffè, le foto e le sigarette di rito si ridiscende
verso San Sepolcro; io e Sabrina scendiamo per ultimi dopo avere fatto
alcune riprese ai V11isti di passaggio; a metà discesa troviamo
tutti fermi ad aspettarci, o almeno così avevo pensato.
Ci fermiamo e mi accorgo che non siamo tutti, manca il Rosso Mandello
di Alessandro che ha autonomamente deciso di andare a raccogliere
funghi nella scarpata ad interno curva; per fortuna Alessandro è
illeso.
Con un po’ di lavoro e con l’aiuto di un carro attrezzi
il Rosso Mandello torna sulla sede stradale dove si rimette tranquillamente
in moto e riparte come se niente fosse.
Il sollievo da parte di tutti è enorme, anche se purtroppo
di funghi neanche l’ombra.
Passato lo
spavento si ricomincia a scherzare, anche e soprattutto sull’accaduto,
e ad andare in moto; ritorniamo a Città di Castello e decidiamo
di andare a ripercorrere Bocca Serriola.
Gli smanettoni, disperati il giorno prima per avere sbagliato strada,
sembrano degli indiavolati e si esibiscono in pieghe e staccate degne
del miglior Omobono Tenni; giunti in cima al passo ci fermiamo anche
per mangiare un panino farcito con la giustamente famosa, norcineria
umbra.
Dopo esserci rifocillati ed avere seguito la vittoria di Melandri in
MotoGP rientriamo in albergo, qui la pioggia torna a farci compagnia
e ci convince a non tentare ulteriori sortite.
Purtroppo i primi V11sti cominciano a rientrare alle proprie dimore;
Beef decide che per lui“basta così”; anche Sportnaked,
ossessionato dal cardano sinistramente rumoroso, decide di rientrare
e Samu lo segue sotto una pioggia torrenziale.
Il simpatico signore belga che abita a Petritoli ci aveva già
salutati scendendo da Bocca Serriola.
Ormai il “gruppo” è fuso, amalgamato e la cena
della sera in un bel locale di Umbertide è sempre estremamente
piacevole e i tre tavoli separati non riescono a dividerci.
Siamo tutti consci che il giorno dopo dovremo rientrare alle nostre
case ed ai nostri affetti, oltre che al lavoro, ma per prolungare
il piacere di stare insieme decidiamo un itinerario di rientro un
po’ articolato.
Alla mattina
di Lunedì i primi a partire sono Gasgas e la moglie Cristina;
subito dopo parte Ramiro, poi partono tutti gli altri; Bruno Cortona,
Urraco e Mamo verso sud; mentre in direzione nord ci avviamo io, Bombos,
Maxari, Warsaw, Alessandro, Frenk-MI e V11lemans 2003.
Il rientro dura tutto il giorno, accompagnato da un timido sole, e
si snoda attraverso il Passo della Colma, il passo della Futa e il
passo della Faticosa fino a Bologna.
Maxari ci saluta a Scarperia, non sappiamo ancora se è rientrato
a casa o se sia rimasto al Mugello ad emulare le gesta delle MGS-01
che stanno dominando il campionato Supertwins.
A Bologna salutiamo Bombos e ci lanciamo verso Milano lungo l’autostrada,
ormai quasi stufi di tutte quelle curve.
Il V11-Treffen
è decisamente finito, ma il suo spirito rimarrà vivo
in tutti noi per diverso tempo, e adesso che ai nick-name associo
anche volti e personalità già ho il pensiero teso a
trovare spazio e tempo per reincontrare ciascuno e per percorrere
ancora tanta strada assieme.
Non resta
che ringraziare Paolo Chiaraluna per la sua gentilezza e la sua capacità
organizzativa; assieme a Warsaw hanno organizzato un incontro tra
amici che sembrava quasi un raduno FMI o un tour organizzato.
Ringraziare Sabrina, la mia amata zavorrina, che ha saputo pazientemente
ascoltare discussioni infinite su: set-up, chattering, carburazione,
alberi a cammes e giochi valvole.
Ringraziare la Moto Guzzi, perché senza la passione verso questo
storico marchio certi avvenimenti non potrebbero far parte delle nostre
vite.