La via pi๚ breve da
Milano a Copenaghen passa per Lucerna, Basilea, Francoforte, Hannover, Amburgo,
Lubecca e Puttgarden, da dove si prende il traghetto per Rodby e si
approda in Danimarca a 160km circa dalla capitale danese. In tutto 1500km di autostrada
svizzera, tedesca e danese, pi๚ che fattibili in una giornata di viaggio.
Ho fatto questo percorso
all’andata e al ritorno circa dieci volte ormai, mettendoci dalle 20 alle 22
ore, a seconda del traghetto e della stanchezza.
Tuttavia il viaggio
Copenaghen-Milano che ho iniziato domenica 20 dicembre mi ha visto arrivare a
Milano il 22, dopo 48 ore. Il viaggio di ritorno non ้ stato meno problematico.
Le previsioni del tempo
davano neve sia in Germania che in Svizzera, ma ho dato la massima fiducia alla
abilitแ teutonica di mantenere la strada pulita: e mi sono sbagliato.
La neve si ้ fatta vedere
dalla partenza a Copenaghen. La moto era pi๚ o meno carica in questo modo
L’autostrada danese non
ha avuto particolari difficoltแ, a parte la fastidiosa tendenza del casco a far
ghicciare il fiato sulla visiera interna antinebbia: faceva decisamente freddo!
L’arrivo in Germania e i
primi km sono stati altrettanto tranquilli, seppur molto freddi.
Dopo circa 450km, ovvero
al secondo pieno, entro nella stazione di servizio sotto una debole nevicata,
che si trasforma in forte nevicata dopo che esco dalla stazione: riesco a
vedere un paio di strisce nere sull’asfalto sporco di neve, e le seguo in prima
corsia, diligentemente dietro ad un camion.
Proseguo fino a quando
l’asfalto sporco di neve non ้ coperto completamente, e non mi permette di
vedere altro che un manto bianco. Proseguo ad una decente velocitแ, sui 70-80
orari all’inizio, per poi scendere a 60; a quel punto devo fermarmi perch้ ้
molto difficile tenere sotto controllo la moto andando sul dritto, figurarsi
per una minima frenata o una curva un poco pi๚ stretta.
Come mi successe l’anno
precedente, ho trovato un passaggio su un furgoncino che andava verso sud, e si
fermava a circa 50km oltre Francoforte. Il tizio, di una gentilezza estrema,
carica me e la moto, mi trova una sistemazione in un hotel, e mi lascia di
fronte all’entrata dell’albergo. I circa 250km percorsi sul furgone (peraltro
in una zona montagnosa della Germania – no, non ้ la foresta nera) mi hanno
mostrato chiaramente che non avrei potuto proseguire: troppa neve, e anche
ghiacciata.
Una bella dormita
all’hotel e una foto dalla finestra della camera:
La strada ้ stata
ottimamente pulita durante la notte, e io mi godo una noiosa autostrada fino in
Svizzera, trovando solo un fortissimo vento nei pressi del Tunnel del Gottardo.
Passato il tunnel, ovvero
a ben pochi km dalla frontiera, la neve si fแ rivedere: proseguo con un’altra
sbagliata convinzione, ovvero che non pu๓ nevicare tanto quanto in Germania;
d’altronde sono a due passi dalla patria della pizza, spaghetti, O’ sole mio e
compagnia bella. Mi sbagliavo.
La neve scende
copiosamente, e mi trovo su un manto quasi fresco, appena schiacciato dalle
gomme delle auto.
Per proseguire e avere
una minima trazione sulla ruota posteriore, attorciglio una piccola catena, e
la fisso con delle fascette. Sotto gli improperi degli operatori degli spazzaneve,
raggiungo la stazione di servizio prima del confine di Brogeda. Lํ cerco un
passaggio, ma senza fortuna, mi adatto allora a riposarmi sulle sedie del bar,
fino a quando l’ennesimo poliziotto che passa di lํ mi conferma che la strada ้
decentemente pulita.
Finalmente, raggiungo il
confine, dove mi fermo ancora per sentire le condizioni della strada da coloro
che arrivano da sud. Rassicurato da un automobilista che mi aveva soprassato la
sera precedente, proseguo fino a Milano. Dal bar di Brogeda:
Arrivo a destinazione e
per i giorni successivi mi prendo cura della moto, trovando un paio di fili
elettrici rotti per la corrosione, e altre piccole magagne.
Il viaggio di ritorno ้
stato pianificato meglio: ovvero mi sono fermato a Ginevra per una riunione di
lavoro, e ho proseguito martedํ 5 gennaio per Copenaghen.
Dopo aver controllato e
ricontrollato le condizioni della strada e del meteo, sono partito con la
sicurezza di non aver problemi: e mi sbagliavo.
La strada Milano-Ginevra
้ passata freddamente, e una piccola foto fatta all’ingresso del tunnel del
Monte Bianco pu๓ chiarire meglio l’avverbio:
L’immediato ingresso nel
tunnel ้ stato scioccante: neppure entrando in una sauna ho mai sentito una
tale botta di calore e umiditแ. Fortunatamente la moto non ha fatto scherzi, ma
immagino che i sensori di temperatura e la centralina elettronica non siano
stati per niente contenti.
Arrivato a Ginevra
sull’asciutto, mi ritrovo sotto la neve il giorno successivo:
Il martedํ mi rimetto in
strada e a parte i primi km sotto poca neve, tutto fila liscio, tanto che a
Basilea avevo l’impressione di essere giแ in primavera:
Salendo sempre pi๚ la
strada rimane asciutta, seppur molto fredda, e capisco perch้ non ci vedo una
cippa attraverso la visiera:
Dalla mentoniera del
casco cadevano ghiaccioli!
Un’altra bellissima
esperienza con i tedeschi mi ้ capitata mentre stavo da qualche parte verso
Hannover:
Questo tizio mi fa i
complimenti per il viaggio, poi mi offre 3 cose:
- trasportare la moto sul
furgoncino (lui andava a Kiel, che ้ pi๚ o meno sulla strada per Puttgarden),
ma lo spazio era insufficiente
- fermarmi da un suo
amico lํ vicino, per un caff้
- fermarmi a dormire a
Gottingen, dalla sua ex-moglie, di cui mi da indirizzo e numero di telefono
Non accetto alcuna di
esse e faccio una foto del tizio, che ้ stato di una accoglienza incredibile, e
che mi conferma le mie ottime esperienze con i tedeschi.
Il viaggio prosegue,
arrivo a Lubecca e da lํ verso Puttgarden: ma il tempo mi riserva una
spiacevole sorpresa. Nonstante le previsioni dessero un cielo libero da nuvole,
e una bassa temperatura, si presenta una leggera neve che copre dolcemente
l’asfalto, ghiacciando rapidamente.
Dopo la prima scodata su
rettilineo, decido di proseguire decisamente piano, e facio una cinquantina di
km cosํ. Dopodich้ migliora un poco.
Arrivo infine al
traghetto, dove praticamente la neve ้ ovunque e si aggiunge un bel venticello.
Non c’้ modo di trovare
un passaggio su un furgoncino e decido di fermarmi a dormire nel carissimo
hotel lํ vicino: un solo commento per il proprietario, uno stronzo. 98 euro per
dormire dalle 5 del mattino alle 8, colazione inclusa, e di uno sconto manco a
parlarne.
Per arrivare da qui:
a qui:
Ci ho messo 4 ore! (notte
e prima colazione inclusa J)
Sul traghetto ho visto
qualcosa a cui ho dedicato un bel vaffa:
Con il freddo che ho
visto, guardare questa bella gnocca praticamente nuda mi ha fatto girare le
scatole!
L’arrivo a Rodby e i
primi metri sono simili al panorama tedesco:
Tuttavia la strada ้
stata pulita e il tempo era perfino soleggiato.
Una sosta nella stazione
di servizio per osservare il tipico pranzo danese (quello in foto non sono io):
Ora a Copenaghen, la
situazione ้ cosํ:
Capirete perch้ ho deciso
di non usare la moto per un p๓!
Luca
Copenaghen, 9 gennaio
2010