1) Partire o non partire?
Sono mesi ormai che dico a me stesso che mi merito
una vacanza… che anno bestiale è stato questo! Lontano
da casa, dall’affetto di mia madre, dal calore dei miei amici,
dal mio lavoro, dal mio mondo. Eppure non tutto
è negativo,
piano piano ci si abitua a un nuovo posto e a nuove
facce, e in un certo senso ci si affeziona anche
a posti che non ci sono piaciuti
da subito. Tucson è dove vivo ora, sede della “prestigiosa” università dell’Arizona,
patria del cactus tipo Saguaro, e del caldo tutto
l’anno. E' qui,
confinato in questa cittadina nel deserto arizoniano,
che la mente inizia a sognare. In principio è solo un’ idea
vaga, un pensiero, poi le cose si fanno più serie, e le serate
passate davanti alla cartina si fanno più frequenti… si,
ma dove andare? Macchina, moto, aereo? Un Viaggio,
sì, certo me lo merito, ma che tipo di viaggio?
La mia vita e i miei ricordi sono stati segnati anni
fa da un viaggio in moto fatto a Caponord. Il viaggio
di una vita. Per anni il ricordo di quei posti, di quell
cielo, di quell’asfalto
duro, è rimasto impresso nella mia mente. E' forse ora
di fare un altro viaggio di quel genere? I dubbi
sono tanti, siamo già ai
primi di novembre, e sebbene a Tucson non se ne sia
accorto nessuno, l’inverno si fa avanti nel nord del
paese, e le temperature si abbassano velocemente.
Ma c’è ancora
quel tarlo in me, che mi dice, ok, doppio giaccone,
stivali impermeabili, guanti di gomma, sottocasco
di lana, che saranno mai
10 gradi sotto zero se ti copri bene?
10 magari si, ma 20 o trenta? E se la moto si rompe “in the
middle of the fuckin’ nowhere”? Sono tutte cose sensatissime,
che a chiunque sano di mente farebbero da deterrente
assoluto a qualsiasi pensiero. Ma io sono come gli altri?
Ma a Caponord chi c’è andato?
Io o il ricordo di me stesso? E poi vuoi mettere
andarci d’estate
o andarci d’inverno? E' tutta un’altra cosa. E allora
ecco la scusa, perchè anche io ho bisogno di scusarmi con me
stesso a volte. Sì ecco la scappatoia, ok, si parte,
ma si arriva solo dove
si può, senza fare l’eroe, se la strada si fa brutta,
si gira la moto e si torna indietro, e sarà stata lo stesso
una bellissima vacanza!
Beh, non è una cosa del tutto sbagliata, in fondo mi è sempre
andato di girare un pò l’America on the road… e
allora eccomi qua a fare i preparativi. Primo: sistemare
la moto, secondo: sistemare
il sostegno per le borse e la tanica di benzina,
terzo: escogitare un sistema per andare sul ghiaccio
senza ropersi l’osso del collo.
Scatta il piano equipaggiamento. Fortunatamente in
America, anche se molti non sono d’accordo, esistono i grandi
magazzini Wallmart Supercenter, che praticamente
sono dei grossi discount dove dentro ci trovi di
tutto. La gente dice che hanno rovinato tutti gli
altri piccoli negozianti. Concordo, non c’è concorrenza
coi loro prezzi, e si trova davvero di tutto, la
roba è fatta
in Cina e rivenduta qua. Io ci ho trovato magliette
di lana pesante, calzini grossi, stivali di
cuoio, felpone, pantaloni jeans militari, mutandoni
di lana, sottocasco di lana, 2 borse, che diventeranno
le mie 2 borse laterali, 2 teli cerati
per coprirle. Che dire di più? L'avventura non è ancora
iniziata, e io mi sento carico… e spaventato allo stesso tempo,
le 4-5 ore di luce su nello Yukon (Canada del nord)
mi spaventano un pò, la strada è ancora in buone condizioni
ma la temperatura sale e scende… e quanto scende son dolori!
Non ho ancora detto dove sto andando? Beh, dove arriverò non
lo so, ma la destinazione è Anchorage, Alaska!
2) On the road again
eccomi qui sfrecciare sulla highway. Percorrere queste
strade interminabili in mezzo al deserto di Sonora
in Arizona e California mi dà sempre un certo brivido. Non
perchè le velocità siano
alte, anzi al contrario, 65 miglia per ora, e 75
in alcuni tratti. Il panorama scorre lento, ed è tutto uguale,
però... cavolo,
ripeto a me stesso, sto viaggiando in America,
in mezzo al deserto con la moto carica per un’altra avventura,
iniziano le mie vacanze!
Mi accorgo presto che la moto viaggia molto bene,
è leggera e
maneggevole, il motore frulla tranquillo… eh, ma cosa succede???… la
spia dell’ olio… ah ecco una stazione di servizio… scopro
ora, e sarà così per tutto il viaggio che la moto “beve” 1
litro d’olio ogni 500km. Poco male, qua l’olio migliore
che hanno costa 2.50 dollari, un affare!
Ok, riprendo il viaggio, la spia dell’olio spenta, ma la moto
non va bene come prima. Non ha spunto, è come se
mancasse la benzina… oh
cavolo... il tubetto s’è staccato dal rubinetto… accosto,
si è solo sfilata la gomma… questione di 5 minuti e
sono di nuovo in sella!
Arrivo la sera a Los Angeles, 700 miglia hanno
fatto il loro dovere, non mi fermo nella città,
mi cerco un motel poco fuori, sono stanco, non sono neanche le 9
di sera e
crollo.
Ok, secondo giorno, oggi non ho meta: la strada
mi chiama, e la California è lunga… ho 2 opzioni, la
freeway costiera o l’ interstate 5 che passa per i monti.
Scelgo quest’ultima, anche perchè in ogni caso più a
nord avrei dovuto ricongiungermici. Tiratina
e oliata alla catena! Ebbene si, non sono su una
Guzzi, ma su una Yamaha del '87 che però mi
sta facendo una buona impressione. Ha un motore
4 cilindri in linea raffeddato ad aria, è di vecchia
concezione e non è molto potente,
una sessantina di cavalli. Parto, è fresco, la
strada sale subito e mi ritrovo per colline e valli,
non piove, ma il
termometro che ho montato sul serbatoio mi dice
che ci sono 10 gradi, ieri erano 20 in
Arizona!
I km filano lisci, oggi nessun problema, solo il
freddo, ho le mani intirizzite, e anche un pò
le gambe, ma la roba invernale sta tutta nelle valigie
e non ho voglia di smontare tutto per mettermela,
decido di resistere. Anche oggi mi sono fatto
i miei bei 700 km. Mi fermo in un piccolo paesino, neanche
mi ricordo il nome, ma la cucina è buona,
e la bistecca me la sono proprio meritata!!!!
Il giorno seguente inizia con la pioggia, sono
già nel nord della
California ed è freddo, 5 gradi! Metto la tutta antipioggia
e un pantalone di tuta felpata sotto il jeans,
sopra ho una felpa, il giacchettone
della moto Bieffe e una camicia. Altra tiratina
alla catena, mi accorgo che la catena reggerà si e no altri
mille km, perchè ho
finito lo spazio per tirarla, e la strada è tanta di più.
La farò cambiare a Seattle!
Sono in strada di nuovo, che tempo da lupi! Pioviccica
e fa freddo, 5-6 gradi… e cavolo, banchi di nebbia frequenti!
Quando sono nella nebbia mi accodo alle luci
della vettura che mi precede, la
nebbia prima mi appanna il casco e poi gli occhiali,
questo mi costringe a alzare la visiera e togliermi
gli occhiali. Non è che sono proprio
cecato senza, però sto meglio quando ce li ho! E ancora
sono solo in California… ah no, ora passo in Oregon… Più su
c’è Portland,
mi ricordo che in queste zone c’era ambientato Rambo 1. Infatti
i paesaggi sono quelli, montani, umidi, quella
luce lì… mi
sa che anche il periodo dell’anno era questo! La giornata
passa veloce, la moto non mi dà più problemi, supero Portland.
Credevo
fosse molto più piccola, invece mi appare come
una grande città, priena di ponti, gru e nuove costruzioni.
Guardo e passo, la mia meta
è un'altra.
Un altro giorno e finalmente sono a Seattle. La
mattina di buon ora mi presento dal concessionario
Yamaha di Seattle a far visionare la moto, sento
un rumorino dalla frizione... ma lo sentivo anche
prima di partire e non mi dà problemi, poi la catena
è arrivata. Ho
la mattinata libera per fare il turista, visito
un pò la città,
anche se ci sono già stato un paio di anni fa… ma
non me la ricordo molto. Faccio un giro al
mercato, per le stradine intorno, è una bella
città! In 3-4 ore sono di
nuovo in strada,
catena nuova fiammante, 180 dollari, lavoro
compreso (1 ora 60 dollari di manodopera!). Il
rumorino, mi confermano che
viene dalla frizione,
ma senza aprire non mi possono dire cosa sia.
Lasciamo stare la moto va, la frizione friziona.
La vita è bella!
In un batter d’occhio passo la frontiera col Canada, mi
chiedono un po' di cose, ma è parecchio più semplice
che attraversarla dalla parte opposta. Dico che
sono diretto a Vancouver, ma in realtà non è così,
e Vancouver non mi piace
neanche. Il finanziere storce un pò la bocca,
sa che è una balla e fa finta di crederci… eccomi
per le strade del Canada, corsia singola da adesso in
poi, e un certo traffico. Mi fermo a Hope,
un paesino tra i monti, piove,e non ho neanche
nulla da mangiare, il motel non ha il ristorante e attorno
non c’è nulla
aperto, ho pochi soldi canadesi presi a un
bancomat dal benzinaio, mangio un
sandwich, fa quasi zero gradi! Il freddo ora
si fa sentire!!!
Il mattino dopo verifico la catena, è perfetta… non
ha sentito I 200 km che ho fatto la sera prima. Fa un
freddo cane, ma mi voglio
tenere per dopo un altro paio di pantaloni
e la maglietta doppio strato di lana che mi sono comprato.
Però cambio guanti, anche questi
nuovi sono più imbottiti. Piove di nuovo, e
si inizia a vedere la neve. La strada è un pò sporca,
ma non mi lamento, solo
il freddo! Fa 2-3 gradi e le mani non le sento
più… prima
solo le punte delle dita, ora tutte le dita
mi pizzicano e mi fanno male… le
fermate a far benzina si fanno più frequenti… e
anche la percorrenza giornaliera ne risente.
Più
vado verso nord e più mi
lascio alle spalle la civiltà… I paesaggi non sono
male, però neanche straordinari. Monti e boschi,
ogni tanto qualche laghetto. Inizia anche a
far buio prima, più si va a nord e più le
ore di luce si riducono, anche la mattina se
non sono le 8 non c’è luce.
Ma la strada è pulita, qua la neve non è arrivata!
La gente per strada mi guarda un pò sbalordita,
siamo comunque vicini
ai zero gradi. Al benzinaio mi chiedono dove
sono diretto, a nord dico!, non c'è in effetti
un punto preciso, soprattutto non riesco a
pianificare con troppa precisione dove arriverò,
il freddo che sento mi fa presagire che più
a nord ci sarà parecchia neve. In un paio di giorni arrivo
a Prince George, sono praticamente
a metà della British Columbia, fa sempre 1-2
gradi. Io credevo che in Canada parlassero
francese, invece qua in British Columbia parlano
inglese, e si capisce anche meglio di quello
americano! I paesaggi sempre gli stessi, però
ora vedo la neve al lato della strada… e
ne vedo sempre di più… ma la carreggiata è perfettamente
pulita. Penso tra me e me, che se continua
così in Alaska ci arriverò in 3-4 giorni… L’altezza
in longitudine di Prince Georce è più o meno
la stessa dell’Alaska
del sud. L’iside passageè praticamente
una lingua di terra costiera, sul pacifico,
che sta tutta al di sotto dell’Alaska e che non è percorribile
su strada, ma solo tramite traghetti. Tra l’altro il traghetto
c’era pure,
ma solo una volta al mese d’inverno, quindi ho rinunciato.
Calcolo che con altri 200 km starò poco al
di sotto di Anchorage, come longitudine, e
quindi penso che anche il clima
sarà circa lo stesso, per cui quello che troverò
da ora in poi sarà più o
meno lo stesso per tutto il viaggio, essendo
ora la strada tutta verso ovest e non più verso
nord. Naturalmente mi sbagliavo!
Arrivo facilmente a Dawson Creek, qui inizia ufficialmente
l’Alaska highway! Sono molto contento perchè questo
in effetti era uno dei miei goal! Mi sono
più
volte ripetuto per strada: se arrivi a
Dawson Creek tutto d’un pezzo è già molto!
In effetti credevo che la strada fosse già
innevata e non si potesse andare avanti invece
sento l’Alaska
sempre più vicina, e fino a qua a parte il
freddo, tutto va alla grandissima! Mi fermo
a un centinaio di km dall’inizio dell’Alaska
highway, fa parecchio freddo, siamo sotto
lo zero, ma la senzazione che percepisco
non è molto differente da quella del giorno
prima, sarà l’emozione.
Però i piazzali dei benzinai sono pieni di ghiaccio
e qualsiasi cosa al di fuori della carreggiata
è coperta da 30-40 cm di neve.
Oggi, mi dico tra me e me, vedremo se si
può andare avanti o se tocca tornare indietro.
Tornare indietro ora però sarebbe
un colpo troppo grosso! Dopo tutta questa
strada! Da qui in poi, il traffico si dirada,
anche i grossi Tir che i giorni precedenti
mi avevano accompagnato sulla strada non
ci sono più, solo uno
o 2 ogni mezz’ora.
Siamo 5-6 gradi sotto lo zero, ma la voglia
di continuare fa più del freddo, e poi, la
strada è pulita!!!
Mi sono preparato delle corde in caso ci fosse
stata neve, e delle fascette da applicare alle
ruote della moto, giusto in caso… anche
i benzinai si diradano e ad un certo punto
finisco la benza! Niente di grave avevo una tanica
con me, tempo di fare il pieno e sono di nuovo
operativo. Questi posti mi ricordano un
pò la Norvegia, ma ad essere onesto la Norvegia
mi
è piaciuta parecchio di più.
Non vedo un’anima da parecchi chilometri, e penso
che se non avessi portato la tanica ora
starei nei guai. Inizia a esserci un pò
di neve sulla strada… ma raramente, e la schivo con
estrema facilità… poi
c’è questo dannato brecciolino… va beh,
ma, penso tra me e me, se la strada è così,
tra 2 giorni sono in
Alaska. E invece no! il buon Dio ha deciso
di farmi arrivare fino a qui, per poi mettermi
davanti, improvvisamente, neve e ghiaccio
sulla strada... la moto traballa, scodinzola
un po', c’è
anche terra e ghiaia… la tengo in piedi… mi fermo.
Davanti a me la strada è cambiata improvvisamente… da
qui in poi sarà tutta così: ghiaccio e neve!
Guardo la carta, sono in mezzo
ai monti in un parco. Forse nel parco la strada non la puliscono,
penso… forse
tra una 50ina di km, fuori dal parco, la strada è pulita
come prima! Tento il tutto per tutto e applico le fascette alle ruote,
ci metto
una mezzora, ma se funziona ho svoltato… intanto fa –10,
nevica, e io invece sotto la copertura sto sudando! Faccio qualche
metro e mi pare che la fascette funzionino,
la moto va dritta e non scivola, e ho anche un pò di grip… ma
il gioco dura poco, le fascette ad una ad una saltano via, capisco
che il sistema
non funziona e sono sempre più in mezzo alla merda... inizia
anche a fare buio! Mi faccio coraggio e continuo ad andare avanti,
piedi
per terra 10 all’ora… e
sono in mezzo al nulla! In una mezz'ora in queste condizioni realizzo… in
Alaska cosi non ci arriverò mai ! Il morale è un pò a
terra, mancano ancora 1800 km ad Anchorage, e a 10 all’ora è davvero
troppo… I
sistemi anti neve che mi ero portato non servono a un cavolo, penso
che ho ancora le corde... ma sotto la neve c’è il ghiaccio:
insomma, inutile, non ho neanche voglia di provare. Dopo un po' arrivo
a un motel, decido
di fermarmi… voglio
chiedere se più avanti la strada è pulita o no… ho
ancora un pò di speranza!!! Al motel mi dicono che passano
a pulire la strada
ogni mattina, prima dell’alba! Mi rincuoro un po', penso che
la neve che c’è ora deve essere quella che ha fatto
oggi dopo che hanno pulito… Insomma, mi convinco a stare lì
per la notte a aspettare la pulizia della strada,e poi l’atmosfera
è carina, e il cibo abondante!
3) la zampata
La mattina dopo è il giorno della verità… mi
vesto di tutto punto, ma la moto non parte! Sarà un segno?
No! a meno 10 per tutta la
notte... Ho con me uno spray, del tipo fast start… a base
di etere. Va spruzzato nel filtro della moto, ed essendo un liquido
molto infiammabile dovrebbe aiutare
un pò la partenza... in effetti la moto parte subito! Mi
metto in strada e scopro che è vero, lo spazzaneve è passato,
vedo i segni,
ma
ha tolto la neve superficiale e ha lasciato la terra e il ghiaccio
e la ghiaia… decido di provare ad uscire dal parco, piano
piano, e vedere se la strada migliora… in fondo siamo in
mezzo ai monti… e
insomma, trovo mille scuse con me stesso per continuare…
Dopo mezz'ora di 10 all’ora e piedi a terra, passo a 20
all’ora,
poi 30, il brecciolino sul ghiaccio aiuta un pò il grip,
ma… eh,
che succede…oooooooohhhhhhhhh! Bum!!… In un
secondo mi ritrovo per terra… la moto mi scappa letteralmente
da sotto il culo, la zampata per mantenerla in equilibrio mi provoca
una
distorsione a livello del ginocchio… e
l’atterraggio non troppo morbido mi incrina 2 costole…
Il sogno è finito, sono nel mezzo del nulla, nevica, la
moto a terra, un ginocchio e il torace doloranti… mi rendo
conto che poteva andare peggio! Non passa nessuno da ambo le parti
per
una mezz'ora, poi arriva un
Tir da nord.
A guidarlo è una donna! Si preoccupa per me, mi aiuta a
tirare su la moto, ma scopriamo che ha la leva frizione spezzata,
e la moto è inutilizzabile.
Mi offre un passaggio verso sud, ma dico che sto andando a nord… aspetterò
il tir successivo verso nord. Ci salutiamo… sono di nuovo
sotto la tormenta, da solo, ginocchio dolorante e torace pure,
ma la moto è in piedi. Penso
che sono stato uno stupido a non accettare il passaggio. Dopo un’altra
mezzora arriva un tir dalla parte giusta!, non ha carico dietro,
è un camionista che torna a casa, mi tira su, accostiamo
la moto furi dalla carreggiata
e si va. 200 km fino a Fort Nelson, qui il camionista è a
casa, io invece sono sempre più lontano dalla cività… ci
sono 3-4 case, un benzinaio e nient’altro. Nevica, fa freddo
e la strada è ufficialmente chiusa.
Scopro ora che per radio avevano detto che la strada non era percorribile,
e questo spiega perchè infatti per strada non c’è nessuno.
Sono di fronte a un grande dilemma… andare avanti, con l’autostop,
o con ogni altro mezzo disponibile, oppure tornare indietro e prendere
un aereo
per tornare a casa? L’opzione moto ormai non la considero
neanche. Onestamente la cosa più saggia da fare era tornare
indietro subito, ma in
finale… perchè?
Io l’Alaska la voglio vedere! Mi metto per strada e faccio
l’autostop.
Un minivan si ferma e mi raccoglie, è un ragazzo, ha la
mia stessa età, si chiama Sid e va proprio nella mia direzione!
600 km verso Whitehorse. Smezziamo la benza e a sera sono a White
Horse.
Il viaggio in minivan con lui passa in fretta, però c’e
sempre quella mezza paura di incappare in uno squilibrato o chissà… che
un pò mi rovina l’ atmosfera. Qui, c’è la
chicca… a
10 km da White Horse, mi chede se mi dispiace fare una piccola
deviazione, lui vorrebbe andare a salutare
il padre che vive appena fuori dal paese. Ovviamente dico di sì,
e lui subito prende la prima stradina innevata e ci infiliamo in
mezzo al bosco. Non vi
dico le cose che mi sono passate per la mente in quell’attimo.
Stavo in mezzo al bosco, di notte, con uno sconosciuto, chi mi
avrebbe salvato
se qualcosa fosse
andato storto? Mi faccio coraggio… sto zitto e aspetto… Oh!
Il padre era un nativo della zona e viveva in un cottage in mezzo
al bosco!
Non mi si
voleva inculare! Meno male :)))))!!!
White Horse è un bel paese, intorno tutto ghiacciato, fa –10,
e dicono che non si sta ancora troppo male! Concordo, sono i –10
gradi meno freddi che abbia mai sentito. Sid mi da delle dritte
su come andare in Alaska,
mancano non più di 500 km alla frontiera e altri 500 per anchorage,
da qui c’è un autobus 2 volte la settimana o anche
l’aereo.
Scelgo il bus, e con 220 dollari canadesi e 12 ore di viaggio sono
ad Ancorage!
4) Epilogo
Il viaggio in pulman, che poi era un minivan,
tipo Ducato, non è esaltante, anzi un pò noioso.
I paesaggi sono molto belli, intorno
è tutto
ghiacciato, ma il tempo è nuvoloso e ho perso la mia chance
di vedere
l’aurora boreale. Ad Anchorage affitto una macchina per
girare un pò le strade sono pulite e un pò rosico
che non ci sono arrivato in moto.
Però va
bene così, il dolore al ginocchio mi è quasi passato,
le costole invece mi danno fastidio, specialmente di notte… Anchorage,
onestamente, da sola non vale il viaggio in Alaska, la città
è moderna e non c’e nulla di caratteristico o particolare,
non fa neanche freddo !!! zero gradi la minima, e prima di partire
il termometro è salito a
6 gradi! Riesco ad arrivare anche a Seward, un paese sul mare
a 200 km da Anchorage. I paesaggi innevati sono molto belli,
penso che l’Alaska del nord valga
sicuramente la pena, ma il tempo stringe, e poi le spese iniziano
a farsi sentire! Passo 2 giorni e mezzo ad Anchorage e poi torno
in Arizona con l’aereo.
L’ impresa è compiuta, l’Alaska è stata conquistata!
La moto l’ho persa tra i ghiacci, e mi dispiace, s’era
comportata bene e meritava una fine migliore… qualcuno
probabilmente ne avrà miglior cura di me.
Mi dispiace solo di non aver visto l’aurora boreale, a Whitehorse,
tutti mi hanno detto che praticamente ogni notte era
visibile, ma il cielo coperto
me l’ha impedito, ad Anchorage invece è scarsamente
visibile in ogni caso e poi le luci della città e una
serie di cose hanno fatto il
resto… sarà per la prossima volta!