Premetto due cose: non sono un grande scrittore, e
ho 22 anni, scusate qualche mia banalità…
Anche se che l’arrivo, o meglio,
l’avvento, della mia prima guzzi, un V35 Imola II
del 1984 (visto che siamo coetanei, la chiamo
“imoletta”…), è del luglio
2005, questo che sta per chiudersi è il mio primo anno
intero da guzzista! E così ho deciso di raccogliere e
raccontare le mie emozioni con tutti coloro che avranno il piacere di
leggere queste righe. Si, perché di emozioni si tratta, e
trovo che sia bello condividerle con chi ti capisce e non ti chiama
pazzo (almeno spero…).
Oddio, parlare di certe cose, direi a cuore aperto, è sempre
difficile…cercherò di farmi capire il
più possibile!
In questo 2006 i chilometri non sono stati
moltissimi, con mio vivo dispiacere, anche per le scarse doti di
macinatrice di km della mia imoletta, (ma tant’è,
bisogna anche accontentarsi…), ma sono bastati a far
“cementare” in me la passione, anzi,
l’amore per l’aquila di mandello! Forse
però l’amore verso la propria moto non dipende
solo dai km percorsi. Infatti, devo ammettere che di tanto in tanto,
specie quando piove, vado nel garage, la metto in moto, e ne ascolto la
sua voce…ecco, questa è una delle tante cose che
mi fanno chiamare pazzo da chi non capisce la mia passione. Ma come
diceva un certo Enzo Ferrari, “non si può spiegare
la passione, la si può solo vivere”. No, non
dipende dai km. Una guzzi la ammiri e la ami anche se sta sul
cavalletto…
Già, e di guzzi sul cavalletto in questo anno ne ho ammirate
tante, nei raduni cui ho partecipato! Che bello andare ad un raduno! Si
comincia la mattina, con la “vestizione” (il gilet
in pelle con le toppe cucite è un
“must”), poi si fa riscaldare un po’ il
bicilindrico, e dopo via, verso l’ammassamento…e
qui cominci a fare conoscenza con gli altri centauri (magari molto
più grandi di te…), e con le loro moto, magari
anche con la gente di passaggio che ammira questi strani personaggi che
“contemplano” le loro creature e quelle degli
altri. Senza contare la goduria del classico giro turistico, anche se a
volte “bollente” o
“umido”.
Volete sapere la mia definizione di raduno? Eccola:
raduno motoguzzistico è il luogo di ritrovo ideale per
quelli che sono affetti da una cosa inspiegabile e incurabile: la
guzzite acuta. Mi verrebbe da dire una sorta di paese dei balocchi
temporaneo, dove chi, pazzo e innamorato come me, trova gioia e
sollievo nel vedere tante aquile tutte insieme! Credo che il guzzista
abbia in se la propensione al ritrovo, allo stare insieme, magari a
tavola (fidatevi, è così….). Anche se,
pensandoci bene, credo proprio che il motociclista in generale sia
portato anche all’andare in giro in solitario (almeno per me
è così…). Che poi non si va mai in
giro in solitario, visto che ci sono sempre due cilindri (anche uno,
rispettiamo la storia), e tanti sentimenti che ti fanno compagnia!
Certo, questi mesi non mi hanno risparmiato qualche dolore, tipo le
filettature delle candele che mi hanno abbandonato, la batteria che
ogni tanto fa le bizze, così come l’avviamento a
freddo…ma lo sapevo, ero preparato a qualche sofferenza!
Amare significa anche soffire…
Ok, credo di essere stato abbastanza romantico, basta così!
Ora passiamo a qualche ringraziamento. Eh si, ne ho
di persone da ringraziare! Vediamo un po’…non
vorrei dimenticarmi qualcuno!
Il primo grazie (ma non è una classifica, sono tutti al
primo posto), va al virtual fun club di moto-guzzi.it, direi il primo
nido che mi ha allevato, guzzisticamente parlando! Come non citare
tepes, numero8, frizz, insieme a loro abbiamo ormai occupato il bar
diventando come i 4 amici al bar di “ginopaolesca”
memoria. E poi wvilla, che mi ha omaggiato della prova su strada della
mia imoletta lasciandomi senza parole! Fabio Baldrati con i suoi
magnifici racconti! “Katia la piratessa”, o meglio
la poetessa (il suo “buon natale” dello scorso anno
l’ho tenuto appeso in camera anche a ferragosto). Senza
dimenticare tutti gli altri (non posso nominarvi tutti, perdonatemi),
con i quali ho condiviso tante discussioni che senza dubbio mi hanno
arricchito! Grazie a loro ho capito davvero che puoi considerare amico
anche chi non hai mai visto negli occhi! Si, ma quanto mi siete costati
di connessioni a internet (lo so, è una battutaccia, chiedo
scusa…).
Come non citare il forum di animaguzzista, che
frequento da poco, ma che ho subito apprezzato per il gran numero di
partecipanti e di discussioni (sono davvero tante, a volte mi ci
perdo…). E’ da apprezzare l’impegno
dello staff che manda avanti un sito, un forum, e una famiglia di 3000
persone!
Un capitolo a parte meritano i “Guzzisti
Partenopei”, anche loro amici veri e fidati, anche se non ci
vediamo spesso. Il mio primo gruppo in carne ed ossa (molta carne,
ricordo un pranzo eccezionale…)! Willy, Antonio, Nicola,
Claudio, Pasquale, Rosario, Gennaro, Fabio, e tutti gli altri che
conosco di meno. Li ringrazio di cuore, spesso sopportano i miei
tormenti di giovane, per di più guzzista! E le mie domande a
volte stupide…
Beh, come non ringraziare i miei genitori. Mio padre, ex guzzista,
talvolta costretto a fare l’aiuto meccanico, e mia madre,
obbligata ad “allestire” il su citato gilet in
pelle!
Un pensiero direi particolare va a “G”, amica vera,
che mi ha dato lo spunto per questo racconto e che mi ha fatto capire
che si può essere amici anche vedendosi poco. E che un amico
lontano può essere davvero importante…
Vi abbraccio tutti!
E auguri di un 2007 pieno di felicità!
enzo nasto, o meglio, enas84!
p.s.: lo ammetto, un po’ mi sono emozionato scrivendo queste
righe!