La conferenza stampa
Giornata senza dubbio importante per il futuro della
moto italiana.
Causa tempo sarò sintetico e mi scuserete.
Prima l’impatto visivo: Piaggio ha uno stand enorme,
Derbi altrettanto e molto bello con un sacco di novità,
Gilera ha un angolino sul retro dello stand Piaggio con
i soliti scooter. Aprilia e Guzzi hanno due stand grandi
uguali, Laverda non l’ho vista, non so se c’è,
non credo e comunque non l’ho vista. Questo da
già qualche indicazione sul futuro.
Conferenza stampa Piaggio, nella sala grande del centro
congressi, con qualche centinaio di giornalisti. Quello
che si chiama un evento.
Dopo aver presentato i conti di Piaggio, molto buoni,
si passa alle strategie future.
Una serie di citazioni:
“Lavoreremo perché Aprilia e Guzzi
si sviluppino sul piano finanziario e industriale in
modo da portare
a termine gli obbiettivi che ci siamo posti con Piaggio”
Quali?
“Creare un gruppo italiano di due ruote
che possa competere con i giapponesi su tutti i mercati”
“Guzzi è parte strategica fondamentale del
piano e tutta l’operazione Aprilia è esclusivamente
industriale, non ci saranno spezzatini o operazioni finanziarie
del genere”
Ribadito più volte.
Si tratta di “integrare i TRE gruppi, Piaggio
Aprilia e Guzzi”. Si raggiunge così una
dimensione sufficiente nel confronto con la concorrenza.
Si costituirà una
unità indipendente che progetterà svilupperà e
produrrà i motori, anche per terzi, basandosi
sul fatto che Piaggio “possiede le tecnologie
più avanzate del mondo”. Per far
ciò
Noale, Scorzè, Mandello e Pontedera rimarranno
tutti aperti, e non sono previste riduzioni di organico.
Dovranno produrre prodotti per i mercati ricchi. Mentre
in Cina e in Iindia si produrranno moto per l’Asia
(altri prodotti su altra scala, in Cina nei primi sei
mesi di quest’anno si sono vendute otto milioni
di due ruote).
Il posizionamento, per tipo e mercati, degli scooter
Aprilia e Piaggio è quasi totalmente complementare.
(sono stati mostrati grafici che evidenziavano molto
bene questo fatto) Un marchio fondamentale in certi paesi è la
Derbi.
Moto Guzzi e Aprilia Moto sono la chiave di volta per
entrare stabilmente in certi mercati come quello USA.
Le corse sono fondamentali per un produttore di moto
e l’attività sportiva del gruppo verrà portata
avanti e sviluppata in modo che “i migliori
piloti, che sono italiani, non corrano per i giapponesi” (questa
era per la platea.
Spigolature…
Rocco Sabelli (Amministratore delegato di Piaggio)
entra nello stand Guzzi:
“Eccoci nel tempio della moto… ah quella è la
Breva, bellissima, tra quanto esce?”
“tra un po’”
“tra un po’ cosa vuol dire?”
“a marzo”
“‘azz! Ma è tra un anno! Quando sento tra
un po’ io ragiono in settimane non in mesi”… gelo
tra i presenti.
Colaninno davanti alla Breva: “ecco la
moto per la Polizia italiana”
Quando gli hanno detto che la Griso uscirà ad
ottobre dell’anno prossimo ha educatamente evitato
di rispondere, in fondo non è ancora il
padrone. Ma la faccia diceva tutto.
Prodotti Guzzi:
La Breva è veramente bella, depurata dei 450 colori
che aveva a Milano. Ho parlato con Ghezzi che mi ha detto
che è fatta, finita e collaudata.
La MGS, che ha riacquistato i suoi banner, è completamente
omologata (per la pista) per cui quella che c’è al
salone potrebbe essere venduta anche subito.
Ne hanno in casa cinque. Ne produrranno le prime
50 a ottobre.
Mi ha detto che la Griso è più indietro
(anche se rispetto a Milano questa di Monaco è una
moto vera, che si mette in moto e va), che ha il motore
due valvole della Breva con qualche cavallo in +, è più leggera
ed ha un telaio da sbavamento per quanto è maneggevole.
E’ tutto, o forse no… è tutto
per ora.
Le moto.
L'attesa "Brevona" viene presentata in versione definitiva:
tecnicamente si presenta con la nuova versione del
motore 1100 due valvole, che ha ricevuto alcuni aggiornamenti
tecnici, come la seconda candela, la nuova collocazione
dell'alternatore, in grado
di far avanzare il motore di 4 cm. distribuendo così
meglio i pesi; le bielle sono nuove e più leggere
del 10% e cambia il rapporto tra lunghezza della
biella e corsa del pistone; questi sono più corti
e leggeri, con nuova profilatura del mantello e investiti
sotto da due nuovi getti d'olio.
Nuovi anche gli iniettori,
posizionati a ridosso delle valvole per una combustione
più pronta; il basamento è stato modificato nella parte
inferiore per migliorare la lubrificazione.
Il motore
ha girato parecchio al banco, con prove simulate pari
a 200.000 km, e confidiamo parecchio su questa notizia,
sperando in un'affidabilità a prova di polso pesantissimo
e di lunga percorrenza.
Grande attesa suscita
il nuovo telaio, che insieme al monoforcellone posteriore,
con (finalmente!) sospensione progressiva dovrebbe garantire
comfort e grande guidabilità: la moto è stata testata
parecchio da parte dei tester Aprilia, estremamente efficaci
nel tirar fuori il meglio dalla ciclistica.
Ecco la versione probabilmente definitiva anche della Griso, che rispetto ai
prototipi precedentemente visti (a Intermot e a Milano) monta non più il
motore 4
valvole, ma lo
stesso motore 2 valvole della Breva 1100. Con quest'ultima condivide anche
la sospensione posteriore e il nuovo cardano reattivo.
L'ennesima versione della V11 (ormai abbiamo perso i conti) presenta una veste
tecnica sostanzialmente identica alla Cafè Sport, quindi con le ottime
sospensioni Öhlins; esteticamente, oltre all'adozione di parti in carbonio,
finalmente si vede perlomeno un equilibrio cromatico più vicino alle forme
di questa moto, visto che stavolta il coprisella posteriore è in tinta
col resto del codino, senza creare più quell'effetto spezzato che dava
l'idea di un errore in sala verniciatura. Sicuramente forte l'effetto cromatico
d'insieme: la sella rossa (o arancio?) è decisamente vistosa, ma complessivamente
stavolta la veste sembra meglio bilanciata e soprattutto accattivante.