1° Motogiro d'Italia 2002 - Arrivo e intervista a Antonio Ida'
Motogiro: una figata!
di Alberto Sala
DOMENICA 5 MAGGIO. MANDELLO.
Si e conclusa a Mandello, verso le 18,40 il primo Motogiro dItalia, dopo piu di 2600 km percorsi sotto un tempo infame, con acqua ultraabbondante e neve sui passi dolomitici. Larrivo delle ultime due staffette chiude un evento notevole, che nonostante il poco tempo avuto a disposizione e i naturali disguidi organizzativi, ha avuto un seguito non indifferente, con una buona partecipazione dei motoclub, veri caposaldi sparsi per tutta Italia, che hanno fornito insieme ai siti Anima Guzzista e Moto-guzzi.it il calore e lappoggio umano indispensabile per compiere degnamente limpresa.
Durante il rinfresco allinterno della fabbrica trovo il tempo di chiacchierare con Antonio Ida, il principale organizzatore dellevento.
Ultima curva...
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Ed ecco l'ultima staffetta
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Stanchi ma contenti
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Stefano Bonacina, uno dei primi partiti, con Stefano Indaco e Mauro Iosca
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Meritato rinfresco finale
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Toh, chi si vede :-) Tiziano tiene banco
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Mauro Iosca, collaboratore di Anima Guzzista, Tiziano e Stefano con a lato il motore a punterie idrauliche
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Ida: Una figata!
Alberto: quindi un primo bilancio positivo
Si decisamente. Limpressione che abbiamo avuto e stata quella di grossa attesa da tutti, nel senso che ce grande testimonianza di voglia di fare da tutta Italia, perche e stata una cosa che abbiamo deciso di fare in pochissimi giorni e tutti si sono adoperati per poterla realizzare, dai siti ai motoclub ai concessionari tutti quanti ci hanno dato una mano, sia dal concessionario nuovo sia da quello di quarantanni: voglia di fare di tutti, questa forse e la cosa piu bella. Siamo riusciti nellarco di tre giorni dal ragazzo di ventanni che ha preso la V11 a chi e partito con un sidecar da Benevento ed e andato a Pescara; piu come al solito quando le cose diventano piu difficili danno piu soddisfazione; 800 km di pioggia quasi ininterrotta nelle prime 6-7 tappe, aver accumulato ritardo, un problema ad una moto poi risolto perche comunque avevamo lassistenza, una moto di supporto, il fatto di aver trovato la neve...
A: mancava giusto la grandine...
Ida: la grandine labbiamo mancata a Mandello, se arrivavamo prima... Intanto ce la soddisfazione di essere arrivati in fondo, non si e fatto male nessuno, era una cosa abbastanza pressante da un punto di vista fisico per tutto lo staff; gli operatori hanno lavorato ininterrottamente, noi abbiamo fatto da collante, ci ha seguiti il presidente del Motoclub Mandello; abbiamo voluto dare una apertura e una chiusura ideale; in Italia ci sono i due siti di riferimento per il mondo Guzzi che sono Anima Guzzista e Moto-Guzzi.it, e dallaltra ce il Club Carlo Guzzi e il Guzzi Club Mandello, per cui abbiamo aperto e chiuso con chi comunque poteva in qualche modo dare coerenza in un certo modo.
Si poteva arrivare prima ma dopo il tempo avverso due ore di ritardo ci stanno...
A: Scrosci dacqua particolarmente violenti
Ida: beh, qui me lo racconti tu...
A: ho sentito anchio che in effetti lo scroscio peggiore e stato quello che abbiamo preso noi allinizio durante la tappa iniziale... La tappa con un ricordo particolare?
Ida: mah, e forse troppo presto per definirla; comunque sicuramente e stato curioso lepisodio nella tappa da Benevento a Pescara dove siamo partiti con 4 motori 1100 e con un T5 col sidecar ed e arrivato prima il sidecar! Gli sfotto del gruppo di Benevento che stava col sidecar... Perche abbiamo fatto due strade diverse.
E stato carino trovare la neve, decidere al momento di fare i passi, vedere i ragazzi andare piano, patire il freddo... vedi piccoli pezzi e culture dItalia diverse; nelle Marche su Aquile dAbruzzo la persona piu vecchia che e venuta con noi aveva 28 anni; forse il segnale piu carino. Poi alluna di notte, con le fidanzate, tutti coi V11, Stone, Nevada... Il Guzzi Club di Ravenna che viaggiavano tutti in fila, abituati a viaggiare insieme, altri meno... abbiamo tagliato oggi Vipiteno perche le condizioni non lo permettevano, ma il Guzzi Club Dolomiti e venuto lo stesso ad accompagnarci a Rovereto... quello che si sa e che ce grossa solidarieta ed entusiasmo tra i guzzisti.
A: e stato anche un test per le prossime edizioni...
Ida: si, anche se allinizio la cosa voleva avere carattere di unicita; il fatto di associarlo al Giro, di farlo in tre giorni; sicuramente puo essere la premessa per una attivita di club strutturata; un giro dItalia che voglia coinvolgere tutti i club e che soprattutto tocchi tutta lItalia, nel senso che i guzzisti non finiscono a Benevento o nelle Dolomiti, dovrebbe avere una struttura diversa e tempi diversi; in questo caso si e voluto mixare il fatto di fare una cosa un po insolita; direi nessun marchio ha fatto in Italia e probabilmente anche in Europa qualcosa del genere, legandolo ad un meccanismo che e conosciuto da tutti, il Giro, cui abbiamo ricalcato i percorsi, e la cima piu alta, il tutto in 48 ore.
A: Certo; era una domanda e una speranza di rivederlo lanno prossimo.
Ida: da un lato si tratta ora di capire il feedback di chi ha vissuto questo momento; la percezione che abbiamo avuto e stata positiva malgrado il poco tempo avuto per organizzarlo; tra laltro in unoccasione ci stava per saltare una tappa, dovevamo arrivare a Perugia, ma purtroppo il concessionario ha avuto un grave problema personale, per cui e saltata la tappa li, sono saltate le staffette, e stato gentilissimo un concessionario li vicino, abbiamo spostato la tappa, trovato velocemente una staffetta sola, per cui laltra lho fatta io!
A: Tra laltro e stato un ottimo test dellabbigliamento nuovo; io personalmente devo dire di essermi trovato molto bene con la giacca e i pantaloni in cordura
Ida: essersi sentito dire da una trentina di motociclisti che macinano km che labbigliamento abbia sorpreso in positivo sia per la tenuta col bagnato, che col fatto che cambiavamo i capi ritirati bagnati, e dopo la tappa dopo li ritiravamo fuori dallauto ed erano magicamente asciutti.
A: io ho lamentato solo una lieve infiltrazione dacqua dietro la nuca sotto il famoso scroscio. Ma eravamo sotto secchiate dacqua; anche la sensazione di calore non e mai venuta meno...
Ida: Ce solo una cosa che spiega quanto siano stati ardimentosi quelli partiti da Mandello: cerano le macchine che si fermavano sotto il cavalcavia e voi andavate avanti indefessi...
Io ho avuto un piccolo momento di tensione, mi spiace un po con gli amici romani; un po di stanchezza ce stata da un lato, eravamo in ritardo con le tappe, ... Una cosa che abbiamo vissuto e che ognuno vive la tappa come momento unico; mentre noi viviamo la tensione di tutto levento; noi siamo preoccupati coi ritardi complessivi; venti minuti in piu quando mancano 15 o 16 tappe vuol dire arrivare con 5-6 ore di ritardo, vuol dire far aspettare di notte le persone; venti minuti in piu per chi vive solo i trenta minuti di arrivo sono un bel momento conviviale. A Roma ho tirato un pochino le orecchie perche a mio giudizio si perdeva tempo, in realta non si voleva perdere del tempo ma solo stare un po insieme come si fa sempre quando si va in moto; credo siano plausibili entrambi i punti di vista.
Alberto
Sala
© Anima Guzzista
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