1° Motogiro d'Italia 2002 - La partenza
Nubifragio e ritorno
di Alberto Sala
VENERDI 3 MAGGIO. MANDELLO.
Alle 9 arriva a casa mia Flavio automunito, e dopo un rapido sconsolato sguardo al cielo nero inchiostro optiamo (anche per problemi logistici) per quest'ultimo mezzo, lasciando in box le moto. Arrivati a Mandello prendo contatto con Antonio Ida', organizzatore di questa splendida manifestazione, e concordiamo che la sfiga metereologica tanto per cambiare dimostra 11 decimi. Incontro anche Stefano Bonacina, vecchia conoscenza da Scola, oltreche' rappresentante del Motoclub di Mandello del Lario, e secondo 'staffettista' con la California EV (io partiro' con la V11 Le Mans). C'e' grande movimento in fabbrica; nel passare tra un reparto e l'altro andiamo anche alla caccia di una EV con punterie idrauliche, ma sono tutte fuori per le prove delle riviste (peccato). Ci vengono consegnati i giacconi e i pantaloni in cordura, 'divisa' ufficiale degli staffettisti, e ad un primo contatto mi sembrano molto ben fatte e confortevoli. Vedo velocemente anche uno splendido giubbetto di pelle beige chiaro oltre alle meravigliose maglie e t-shirt, davvero di qualita' superiore rispetto ai precedenti capi di abbigliamento prodotti finora dalla Guzzi. In mezzo a cotanto concitamento scorgiamo i due nostri bolidi pronti sotto l'arco rosso nei pressi della sempre suggestiva galleria del vento, e dopo le ultime formalita' ci vestiamo e saltiamo in sella. Nel frattempo emerge da una nuvola d'acqua Luca Formenti eroicamente in sella alla sua splendida 1100 Sport. A lui va un ringraziamento particolare (come a Flavio del resto) per essersi comunque liberato dai suoi impegni gravosi, e poco dopo si raduna un gruppetto di 5-6 moto del Motoclub di Mandello, quasi tutti tra l'altro con svariate primavere appuntate al petto, e intanto tuona e tira vento manco fossimo a Trieste.
Un rapido check sull'itinerario, e dopo alcune riprese video e foto di rito finalmente, sotto il diluvio universale SI PARTE!
Concentrato prima del via... |
Ultimi dettagli e riprese
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Partenza stile Le Mans, no?
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SI PARTE!!!
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Imbocchiamo subito la superstrada per Milano, e il tratto in galleria sotto Lecco sara' uno dei rarissimi tratti asciutti :-(
Il traffico e' oltretutto sostenuto, molto sostenuto, pure troppo: le auto che dovrebbero precederci restano imbottigliate, e noi dopo avergli cacciato fuori la lingua ci dileguiamo (si fa per dire, l'andatura e' inevitabilmente lenta) fino ad imboccare l'autostrada A4, che visto le condizioni metereologiche di biblica memoria saggiamente concordiamo di percorrere piu' a lungo del previsto, fino a una cinquantina di chilometri da Torino. E meno male, perche' nei pressi di Novara improvvisamente si fa buio, e mentre noi ci aspettiamo qualche visione pararci improvvisamente davanti, qualcuno da un immaginario enorme idrante puntato davanti a noi apre il rubinetto, e una oceanica ondata d'acqua, cadenzata stile capitano Achab ci investe a tal punto che qualcuno a lato scende dall'auto e inforca il surf legato sul portapacchi e ne approfitta. Noi nonostante la mutazione genetica del braccio sinistro in tergicristallo Bosch non vediamo piu' una putrella, e se non fosse per le flebili luci delle auto che ci precedono finiremmo a fare le mondine nelle abbondanti risaie a lato. Poi qualcuno (probabilmente sempre lo stesso), mosso da pieta' verso questo stuolo di eroici Guzzisti chiude il rubinetto, e la normale pioggia 'standard' ci sembra il sole dei tropici in confronto.
Le migliorate condizioni di visibilita' mi consentono per un attimo di stiracchiare la Le Mans per cercare almeno di testarla per quel che si puo': complessivamente la moto si comporta molto bene, la stabilita' sul dritto anche oltre i duecento di tachimetro e' ottima, e la carenatura ripara abbastanza bene. La posizione di guida pero' non mi sembra adeguata: trovo sia troppo sportiveggiante, visto che i semimanubri invitano a gettarsi a capofitto nelle curve, mentre nei rettilinei sarebbe desiderabile un manubrio leggermente piu' rialzato, che consentirebbe di tenere con meno fatica lo sguardo oltre l'asfalto, per godersi il panorama. Inoltre trovo fosse piu' naturale la distanza sella-manubrio sulla versione precedente; qui c'e' qualche centimetro di troppo, che ti fa stare leggermente sdraiato. Poi perlomeno procedendo a 120 fisso le vibrazioni sulle manopole sono piuttosto fastidiose, e si avvertono anche in parte sulla sella. In sostanza: auspico una versione effettivamente piu' turistica, magari con carena ampliata, e soprattutto con un manubrio piu' alto, e ci vedrei bene anche due belle borse rigide laterali in tinta con la carrozzeria, avanzando la sella e le pedane di un paio di centimetri (cosi' le borse troverebbero maggiore spazio), mentre la attuale Le Mans la lascerei anche cosi', ma con un cupolino piu' rastremato, tipo Buell Firebolt. Fine della divagazione.
Usciamo finalmente dall'autostrada, e dopo qualche chilometro ecco TRE CURVE!!! Attendo che le auto prendano il largo e poi VIA! Ecco che ora i semimanubri vanno benissimo, la sella e il resto pure, e viiaaa dentro in piega, uno, duuuueee, tttreeeeeee, e... basta. Fine delle curve. Anche Stefano (che so essere abile limatore di pedane) ha colto al volo le tre curve, e lo immagino singhiozzare al ritorno del noioso rettilineo che ci porta in Torino, dove ovviamente ci perdiamo (e nel frattempo ricomincia a piovere). Un carontino locale su special verde fiammante (mooolto bella, con due Lanfranconi da galera) ci conduce da Dolza, dove cediamo le nostre cavalcature ai freschi nuovi teodofori.
Sosta rifornimento |
Rari raggi di sole su Guzzi torinesi |
Torinesi pronti alla partenza |
TORINO, ore 16,50 - ARRIVO PRIMA TAPPA
Eccoci arrivati, un po' umidi (ho solo una lieve infiltrazione sul coppino) ma contenti: anche qui foto di rito, pacche sulle spalle e scambio di battute sul cazzare di bolina e sul patarazzo (beh, visto il clima e l'acqua...).
Flavio, Stefania Galli e Alberto
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Notevole la special
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Ricevo da Antonio Ida' una sorpresa
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Bella foto, neh GSZ?
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Luca Formenti e Giancarlo Zululato
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Si riparte per la seconda tappa
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Tra i presenti non manca GSZ, che stranamente non ci massacrera' di chiacchiere in macchina al ritorno (mosso probabilmente da pieta'; che animo gentile ;.)), e anche Mauro e Dario, che nonostante tutto hanno trovato un momento per esserci, e dopo aver salutato e ringraziato Antonio Ida' e Stefania Galli, che proseguiranno senza soste fino a domenica pomeriggio per questa magnifica avventura, ci accingiamo al ritorno, ovviamente ri-incontrando il medesimo simpaticone con l'idrante ciclopico...
In conclusione: gran bella iniziativa; comprensibili le pecche organizzative, visto lo scarsissimo tempo a disposizione; ovviamente auspichiamo sia il primo di tanti Motogiri d'Italia, puntuali ogni anno.
MILANO - ore 19 circa - APPENDICE
Luca si merita una menzione speciale. Mandato in missione per sviluppare il rullo delle foto su CD (dai magnifici di Brambillasca a Cinisello, se la meritano sempre la pubblicita'), affronta a mento alto il cazzone con l'idrante, affonda e riemerge dalla corsia d'emergenza letteralmente allagata per quasi tutto il tratto milanese dell'A4, e quando iniziavamo a preoccuparci sulla sua sorte, vista l'incazzatura atroce del cielo, eccolo riapparire magnifico a salutarci con lo stivale, e rapido a fiondarsi a Cinisello a compiere la sua Missione Impossibile. Un grazie di cuore, anche ovviamente a Flavio che ha scattato quasi tutte le fotografie.
Grande. Col suo ferro.
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© Anima Guzzista
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