Furia:
La
Furia e' bella.
No,
non basta.
La
Furia e' stupenda.
No,
non basta.
La
Furia e' un gioiello.
No,
non basta ancora.
La
Furia SARA' MIAAAAAAA!!!!
Oh,
forse ho reso l'idea.
Partiamo
dai punti deboli.
Uno.
Il cruscotto, che spero sia provvisorio.
Bruttino.
FINE
PUNTI DEBOLI.
Pregi.
Tutto
il resto.
Il
retrotreno con quel gommone da centottanta fa paura.
Magnifico
il disco freno a margherita della Braking.
Il
telaio gia'
sappiamo quanto produca improvvisa e copiosa salivazione.
Il
serbatoio e' massiccio e filante, evidente contraddizione
spianata come uno schiacciasassi dalla Furia.
Il
muso e' cazzuto
e arrogante. Bel carattere.
La
forcella e' grossa, saranno
80 millimetri, forse 90, ma che dico, centoventi millimetri.
Tutta anodizzata e forgiata Paioli. Non la svergoli neppure
se la prendi a putrellate.
Il
motore e' verniciato 'a la page'
come manco Gigli avrebbe potuto creare.
Il
codino e' di un minimalismo
assoluto. Un tubo tondo che sale, delinea il bordo del
sellino del passeggero formando pure le maniglie e ridiscende
dov'era partito. Preciso come il coltellino svizzero di uno
svizzero che fa orologi svizzeri.
Le
pedane del passeggero sono
pure umane. Non crei problemi aerodinamici facendo sporgere
le rotule del passeggero sopra la linea del casco.
I
cerchi sono nuovi, e se Ghezzi non sta attento quelli della HRC glieli
fottono.
Davanti
ci sta solo un freno perimetrale; probabilmente
basta, ed evita di dover pagare costose penali alle
amministrazioni locali per rifare l'asfalto stracciato.
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