Parto
alla mattina prima delle 10 e passo dal Maestro Firmino.
Devo dire che vedermi al mattino non lo ha stupito per
niente, avrà solo pensato "quest qui el fa mai un
cass". Un saluto frettoloso e mi invita ad andare a
vedere la sua verde che corre all'autodromo di Varano,
non gli prometto nulla dipende dalla strada e se mi
mettono subito sulle moto appena arrivo comunque
cercherò di esserci.
Parto
quindi poco dopo le 10 e decido di non fare autostrada
visto che mancano 6 ore alla prova! Faccio quindi la
tangenziale e prendo la via Emilia in previsione di
percorrerla fino a Fidenza. Ecco la fortuna! Si presenta
sotto forma di polizia... paletta e contravvenzione con
tanto di invito a ritirar la foto al comando con
"sole 2500 lire" "che in euro sono?"
"ma non so, son qualche euro, non ho il
convertitore", però i 76 km/h invece di 50 su una
statale li ha calcolati bene!
Prendo
quindi i 131 euro di verbale pensando tra me e me che
forse sarebbe stato il caso di tornarsene a casa o di
prendere l'autostrada. Scelgo la seconda raggiungendola
a non più di 50 all'ora e una volta superato il casello
a non più di 140, visto che il tachimetro è Veglia...
Esco a Fidenza e seguo per Salsomaggiore, sempre a 50
all'ora; mi vengono in mente le cartucce delle forcelle,
più o meno costano 131 euri, o dei carburatori nuovi, o
un bazooka al posto del faro...
Attraverso
tutta Salsomaggiore, a mio avviso città di plastica e
finta, faccio un giretto e vedo un cartello; dice
"strada panoramica" e mi chiama come fosse una
sirena di Ulisse, occhiata all'orologio, 11.45, pronti
via, la strada è poco più di una mulattiera piena di
buche ma asfaltata, con pendenze da rampe dei box.
Curve
e controcurve Salso diventa piccolino, passo dentro a
una pineta e comincio a scendere. In tutto neppure 10
minuti di divertimento, la voglia di rifarla è tanta,
ma è tanta anche la voglia di arrivare presto a Varano
quindi chiedo la direzione e riparto a gran velocità:
50km/h.
La
strada è abbastanza isolata e comincia ad essere
divertente, decido allora di abbandonare i 50 all'ora
con la speranza di non incontrare altra polizia.
Il
percorso è molto bello e sale fino al Valico S. Antonio
a 650 metri dove il pensiero non può non correre alla
prova Guzzi: chissà come deve essere la Scura qui
sopra, peccato che non si fa da queste parti...
Comincio
a scendere verso Pellegrino Parmense e la strada è
sempre divertente la forcella è ballerina ma la gomma
nuova mi è amica, ormai i pirolini centrali sono via
tutti e i laterali, bhè con una strada così vale la
regola del chìssene. Una volta sceso a Pellegrino
l'asfalto ricomincia a salire e mi fa attraversare la
frazione Marino, è sempre piacevole e il paesaggio lo
vedo solo in alcuni punti sul dritto, meglio arrivare
sani alle prove penso, dopo un paio di rischi!
Infine la
strada scende e vedo un castello: è quello di Varano
De' Melegari, la strada è stata bellissima ora si
inizia a far sul serio!
Mangio
una piadina al volo e mi dirigo verso l'albergo che
guarda caso è proprio di fronte all'autodromo: merita
una visita! Entro e vedo due Guzzi che stanno girando,
una è quella di Firmino
ma
non so chi la stia pilotando, l'altra è di Roby
Stecchi.
Bhè
è uno spettacolo vederli combattere fianco a fianco di
moto ben famose, italiane o di riso, che riempiono
pagine e pagine di articoli su riviste, mentre, come
dicevano certi spettatori "Quelli lì zitti zitti
van più degli altri. Ma che moto sono?" c'è
qualche sconosciuto che gentilmente glielo appoggia.
L'impegno
delle Guzzi in pista è affascinante, ma lo spettacolo
lo fornisce senza ombra di dubbio un cavallo pazzo che
corre con una supermotard! E' bello vedere come
affrontano le curve, ma ad ora mi è capitato veder
delle gare a loro riservate. Immaginatevi una 996 e un
VTR in piega impegnate in un tornate e una supermotard
che passa tutti e due all'interno con la moto di
traverso e la gambetta di fuori. Sublime spettacolo!
Il
tempo è tiranno sono le due e mezza e decido di
cominciare a farmi vedere all'albergo.
L'accoglienza
è ottima la cornice graziosa le moto tutte schierate.
Prendo
la macchina e faccio qualche foto: una, due, cinque,
dieci, ben presto mi accorgo di aver finito il primo
rullino e via col secondo. Inizia il breefing
per
il primo turno pomeridiano, si spiega il percorso e la
difficoltà di un incrocio particolarmente ostico, la
tipologia sorniona del primo tratto fino a Salso e
quella un po' più aggressiva che da Salsomaggiore porta
a ... il Valico S. Antonio, Pellegrino Parmense e
rientro a Varano facendo la straduzza che avevo già
fatto, succulenta sorpresa!
Partono,
sono le 15 in teoria dopo tre quarti d'ora inizia il
secondo breefing e comincio a chiacchierare con due
ragazzi di Salò e soprattutto con il simpatico Antonio
di Guzzi dal quale apprendo una comica notizia che parla
di Scure e margherite. I tre quarti d'ora passano e la
tensione si legge sulle facce di tutti, passa un altro
quarto d'ora e un altro ancora. Voce bassa indifferenza,
ma tutti ci cominciamo a chiedere se sia successo
qualcosa, chissà perché questo ritardo, come mai, le
facce tese. Quando in lontananza si sente
l'inconfondibile suono: ARRIVANO!
Un
po' di pausa per i pastori del gregge e di corsa tutti
al breefing con la spiegazione del percorso (già mi
lecco le dita) con primo e unico stop a Salsomaggiore
nel quale cambiare una moto stile custom con una
sportiva in base a quanto segnato sulle schede.
Partiamo,
il primo tratto che porta verso Salso è veramente
noioso su una strada larga e abbastanza dritta che mi fa
apprezzare lo stile pacioso del nuovo Nevada, sempre
pronta, con una gran frenata (si sente la serie oro!) ma
con una forcella anteriore a mio avviso troppo leggerina
che la fa sembrare una bella e comoda biciclettona,
soprattutto per la facilità di come scende nelle curve
dell'ultimo tratto che ci porta allo stop di
Salsomaggiore.
Ci
scambiamo moto e pareri con grosso entusiasmo ed
iniziamo la parte più divertente del percorso.
Ho
una Naked e subito la posizione di guida mi fa rimanere
non poco perplesso, ci devo fare la mano soprattutto con
lo sterzo e ... senza frenata integrale. Se prima con la
Nevada dosavo l'anteriore e il posteriore ora il
posteriore me lo scordo.
E
così è stato. Moto nervosa e scomoda non è di sicuro
il mio stile, in più non riesco a tirarla giù nei
tornanti, penso subito, sarò io...
Sono
nel primo gruppo dei tre che si è formato, una mezza
dozzina di uomini che raggiunge il valico S. Antonio. La
visiera si solleva, si vedono a destra le Alpi a
sinistra gli Appennini, il paesaggio è molto bello,
prima non lo avevo notato, mi giro verso una Scura,
un'occhiata, il centauro mi guarda e chiede se gli
faccio provare la Naked. Via! Scatta il cambio, al volo,
non previsto, veloce intanto che arrivano gli altri.
Riparto
quindi sulla Scura per la discesa che ci porta a
Pellegrino Parmense. Che Freni! A orecchio la serie oro
sembra un cellulare che vibra! E che forcelle! La
posizione di guida e le sconnessioni del terreno quasi
non si avvertono, eppure mi chiedo come possa esser
tanto differente da quella che ho provato prima, in
fondo se sulla Naked ci stavo male sulla Scura pure,
invece la familiarità accresceva e la sentivo mia!
Si
arriva a Pellegrino, si attendono gli altri e memori di
quello che era accaduto al valico, tutti si scambiano la
moto. Ora salgo su un Le Mans. Da subito trovo
differente anche lui dalla Naked, forse è solo
un'impressione. Il cupolone ripara molto bene ma non lo
comprerei mai, tiro di quelle botte con le ginocchia
alla parte finale della carenatura dell'ombrellone che
mi costringono a guidarla a ginocchia larghe. Ma il
feeling è ottimo la prontezza eccezionale la strada
ottima il gruppo diviso in tre con me in coda al primo e
le curve si susseguono, quando inizio a sentire
strusciare qualcosa: cacchio è l'anfibio!
guida
guida, curva curva, ci ho proprio preso la mano e il
gusto! Mi immagino che avrei fatto se avessi scelto
prima il LM e poi la Scura! Di tecnica ne capisco assai
poco ma una cosa che cambierei di tutte e tre è il
parastrappi o forse sono io che apro troppo bruscamente
e non come si dovrebbe.
Si
scende a Marino, manca poco all'arrivo, mi giro e vedo
tutti che cambian moto, ancora! E' proprio anarchia!
"Dai fammi provare la Scura", "Te col
Cali, vuoi fare un giro sulla Naked?", "Chi la
vuole la Nevada?", ed eccomi qui, che cedo il LM a
malincuore a un centauro di Stone munito. Ciao caro V11,
chissà se un giorno... Salgo sul Cali e da subito la
posizione di guida sembra scomodissima. La
maneggevolezza e la forcella è di gran lunga superiore
al Nevada provato in precedenza, forse proprio grazie al
suo peso la fa stare più piazzata in terra pur
mantenendo una grande agilità.
Rientriamo
fieri e soddisfatti alla base con il sole che ha già
nascosto i suoi ultimi raggi paghi e ricchi della
giornata eccezionale.
La
strada del percorso fino a Fidenza ci chiama tutti,
tutti ne parliamo, ma è già buio e si opta per
l'autostrada.
Parto,
deciso di andare tranquillo e subito al primo
incrocio.... aspita mi ero scordato che no avevo più la
serie oro e a momenti andavo dritto! La voglia di tirare
è tanta ma il ricordo delle 131 euro è maggiore quindi
mi metto tranquillo e raggiungo casuccia alle 20.30 col
cuore pieno di gran gioia e fiero di avere due ali
d'aquila.
Six