TROFEO GUZZI - FRANCIACORTA
Costanti con brio
Testo e foto di Mauro Iosca
“Suo figlio è bravo ma non si applica….diciamo che è incostante…”; ma come incostante ? Ma se avevano detto tutti che le gare di regolarità non scatenano la rude foga competitiva di quei sub-normali del gruppo cinque? Ma se tutti dichiaravano timidamente: “…vorrei approcciare la pista senza sentirmi travolgere da un’orda di assatanati come quelli dell’endurance!”.
Ma non si era detto che bastava entrare compiere, un numero minimo di giri, ognuno al proprio ritmo, al proprio “passo” in serena armonia?
Diciamo solo che le pieghe, per ora, non sono di quelle super-spettacolari; ma che questi “banditi” facciano in pista quanto più volte dichiarato è una colossale BUGIA!
Franciacorta è una torrida buca e quando il caldo ci si mette può fare anche sul serio. Domenica 22 giugno fa un caldo infernale e chi indossa la tuta se ne ricorderà per un pezzo. Lo speaker chiama a rapporto quelli del trofeo Guzzi e il borbottio cupo dei bicilindrici rompe il silenzio del primo pomeriggio bresciano.
Il Tony (Mangino) entra tra gli ultimi in pista come le star della moto GP e dato che parte dalla pole-position se lo può anche permettere: per l’occasione guida uno dei “cavallini” del Graziano, per l’occasione anche lui definitivamente guzzista stacca in prova un ottimo 1:31.609.
Io in verità sono qui per fare il tifo al Mattia, al secolo Mattavelli Luigi dato che lui è uno dei Minchions (official Minchions Team) e quindi non potevo non venire a tenergli metaforicamente l’ombrellino alla partenza.
Più in forma che mai anche il mitico BeppeTitanium del TNT supportato come logico dalla coppia guzzista più veloce del mondo…ovviamente Lalla e Livio.
La lista è lunga e bene fanno Antonio Idà e Mario Arosio ad essere contenti per la grande partecipazione, dato che in questa griglia di ventun partenti, ricca non solo per il cospicuo numero dei partecipanti ma anche per il valore dei mezzi, cosa direste infatti se vi dicessi che erano presenti collezionisti della portata di Todero e Frigerio, e che si sono viste e sentite moto come la otto cilindri, e che una 350 bialbero e un Gambalunga si sono esibite nelle prove del sabato e che addirittura una “bicilindrica” ha fatto tutta la gara fino in fondo?
Il risultato e che ho assistito ad un bello spettacolo, a grande passione e ad un bel gruppo di persone competitive e motivate. Le facce rosse dei piloti appena finita la gara mostrano molto chiaramente la situazione, ma nessuno si è tirato indietro o ha mollato il gas, anzi: ampi sorrisi, occhi stanchi ma incredibilmente felici.
Un bene bravo a Paolino Stagi che zitto zitto vince anche questo secondo appuntamento, sarà un caso che dopo qualche stagione nell’endurance Paolo riesca ad interpretare la meglio il concetto della regolarità ?
Meditate gente meditate!
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