Lecco, 5 Luglio, Libreria Cavour
Presentazione del Libro sulla Moto Guzzi a Lecco
di Goffredo. Foto di Ledzep
"Vorrei innanzitutto diciamo ecco cioè grazie ma non solo eeee dunque no, ma veramente insomma anche eee grazie eeee poi anche Vanni e Anima Guzzista che eee haaaaa eeee le foto e le moto e ecco, appunto, quindi, capito,no?"
A sentire alcuni dei commenti dei miei più cari (?) amici (???) guzzisti presenti alla presentazione del libro alla Libreria Cavour di Lecco, il tenore del mio discorso è stato più o meno come sopra riportato. Limpido, chiaro, esaustivo, preciso. E io che mi credevo un duro! E vabbè, procediamo con ordine va, che sennò mi impappino anche per iscritto.
La giornata di giovedì scorso inizia alla grande all'insegna del binomio perfetto del luglio parigino: moto e acqua. Arrivo con la brevotta all'aeroporto, la sistemo per benino nel parcheggio (gratuito per le moto...) e mi reco garrulo e lieto a prendere l'aereo che mi porterà a Mandello! No, non è che l'aereo attera a Mandello, è una licenza poetica. Sennò mi tocca raccontare che si arriva a Malpensa, che c'è un bel sole, che poi devi prendere
il trenino, che per fortuna c'è Alecafe che funge da mototaxi e esperto in ristorazione rapida giapponese, che al Mercure di Porta
Ticinese c'era un tocco di, dicevamo Mandello, quindi arrivo a Mandello.
Ah, come ci arrivo? Non certo con il treno regionale delle ore 1700 per Tirano, giacché alle 1659 l'infame all'altoparlante (no, no, non è una voce sintetizzata, è una infame maledetta!!!)
annuncia che " il treno è soppresso per guasto al treno corrispondente". La frase non ha senso, ma più o meno si capisce il senso: Goffredo, tu a Mandello non ci arrivi". E che caspita, penso (ok, non ho proprio pensato così, ma insomma ci siamo capiti) a Mandello mi attendono Alis Agostini, Ube, svariati Guzzisti in tanti gusti assortiti and above all una Bellagio in prova da guidare nelpomeriggio e poi fino a Lecco, dove parcheggeremo un bella sfilza di moto davanti alla libreria perché noi valiamo.
Ma tutto ciò è ancora di la da venire. Al momento sono le 1701 e io sono in stazione con un biglietto rigorosamente timbrato che posso
anche mettermelo nel naso (sì, lo so, lo so...). Che fare? Ho un numero magico in rubrica. Segue trascrizione della telefonata:
-Massimo?
-Uelà, dimmi!
-Senti ho un problema, sono in centrale e
-hai un casco?
-sì.
-tra dieci minuti davanti al Gallia!!
E così a Mandello ci arrivo grazie ai servigi della Ledzep trasporti!
Arrivati colà, saluti di rito, Alis ci spiega il programma della serata che prevede trasporto moto nell'isola pedonale di Lecco, aperitivo di riscaldamento e pizzata a seguire la presentazione del libro. Ma abbiamo una mezz'oretta di tempo prima dell'appuntamento e quindi vai di prova su strada della Bellagio! Che dire che non sia già stato detto? Il telaio è una rivisitazione dell'inossidabile Tonti, ovvero uno dei migliori telai dell'universo mondo. Il motore è l'inedito 940 che ha tutte le carte in regola per diventare un classico. La motina è un giocattolo divertentissimo. L'esemplare in prova da Agostini ha l'assetto tarato bello rigido (saprò dopo che lo si deve a Celerrime che così l'ha settato sul Ghisallo) e bastano davvero pochi metri per sentirsi in totale sintonia. Caspita, penso di nuovo, e dire che io mi trovo male con le moto con i manubrioni, che preferisco nettamente i semimanubri... Notevole, davvero notevole! E poi quel suono cupo e possente, e chi se lo aspettava in tempi di Euro3 e compagnia? Sui dettagli che non mi piacquero al salone e che continuano a non piacermi non mi dilungo, anche perché è notizia di questi giorni che alcuni particolari saranno sostituiti in produzione.Sul fatto che poi, posizionata tra una Griso e una Cali una moto sostanzialmente monoposto secondo me è invendibile, spero proprio di essere smentito dai fatti: quel motore merita un entrata trionfale sul mercato. Ma stiamo divagando. Il Girello sul lago continua, a Varenna cedo la Bellagio a Ledzep che se la godrà fino a Mandello restando anche lui piacevolmente sorpeso dalla erogazione e dal pepe della motoretta. La chiamo motoretta perché se sulla bilancia pare sia solo sei sette chili più leggera di una Breva, una volta in sella l'impressione di leggerezza è assai più netta. Per chi viene da moto come la California, il passaggio sarà da un tir a una bicicletta.
A Mandello sono ora le 1930, risalgo sulla Bellagio e in parata insieme a Ube, Massimo e altri guzzisti ci rechiamo a Lecco. Visto che c'e tempo ci godiamo un aperitivo in centro in attesa dell'inizio della presentazione, fissato per le 2130. Tra uno spriz e una pizzetta rubata a rischio della vita dal tavolino di Vladi arriviamo all'ora fatidica e ci incamminiamo verso la libreria. Una parata di moto parcheggiate davanti ed un intera vetrina dedicata alla Guzzi! Vengo agguantato e rapito dal leggendario Fabio Aldeghi ovvero il mitico, storico libraio della libreria Cavour che inizia a spiegarmi come si svolgerà la cosa. Oddio, spiegarmi... Diciamo che inizia volteggiare di metafora in metafora verso uno spazio di metacomunicazione dove l'intelletto si perde, i neuroni si bloccano a chiedere indicazioni e le sinapsi si affievoliscono. Mi 'spiega' l'Aldeghi: Bene, bravo allora adesso noi tessiamo una trama, no? Tu ti metti li, vedi c'è anche il microfono, io ora catalizzo questo tessuto, questa trama, questo gioco poetico di rimandi tra lecco e l'asfalto, tra le moto e il cuore perché noi siamo in una Libreria ma siamo in ogni strada, e poi tu dici la tua, instauri il tuo gioco poetico, ok?
Barcollo. Eppure ho smesso con gli allucinogeni. Forse dovrei riprendere. Nel frattempo la sala della (bellissima) libreria si riempie. Azz, c'è pure Luigi, Mr. Oscar Mondadori che è venuto a godersi lo spettacolo!.. Incomincio a sentire l'emozione e quando dopo un' introduzione da parte dello scoppiettante Aldeghi con tanto di applauso, mi ritrovo con il microfono in mano e inizio il farfugliamento. Per fortuna a compensare le mie sequenze di "ecco, dunque, cioè" ci sono da un lato i volteggi retorici dell'Aldeghi e dall'altro la concretezza di Daniele Torresan, responsabile comunicazione della Moto Guzzi, che spende delle bellissime parole per il libro. Alis e Vanni intervengono anche loro prendendosi i meritati applausi. Quanto a me, non ricordo esattamente quanto ci abbia messo per dirlo e come lo abbia detto, ma mi hanno confermato che la cosa importante che ci tenevo a dire si è più o meno capita: grazie a tutti quelli che hanno collaborato; il libro esisteva già dentro Anima Guzzista. Io non ho dovuto far altro che gestire la logistica della cosa.
Finita la presentazione è un viavai di facce vecchie e nuove di saluti frettolosi, e ci vediamo, e quando ripassi e così via. Maledetti bastardi che vi vedete ogni fine settimana in giro a Mandello e nei dintorni, quanto vi invidio! :-)
Mi affanno al microfono mentre l'Aldeghi e Torresan cercano di non ridere...
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La mitica Alis Agostini, co-organizzatrice dell'evento.
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Il grande Vanni Bettega dice la sua!
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A questo punto, dopo aver salutato e ringraziato lo staff della Libreria Cavour, si tratta solo di trovare la pizzeria scelta dalla Alis Crew... Impresa meno facile del previsto: a quanto pare la pizzeria si chiama 2001 come quella che prima era di là ma adesso poi ha cambiato nome e quella che era lì ora non è la 46 ma la Gina ha smesso ora è un fast food... insomma alla fine un po' alla spicciolata e lasciando diversi caduti nell'avanzata, la spedizione riesce a mettere le gambe sotto la tavola. Pizzata molto buona e poi via di corsa a nanna, verso Milano, questa volta grazie alla Vanni & Flaviana tour, diretti in Puglia.
Il resto è noiosa routine: sveglia troppo presto, aereo, moto, ufficio, moto, casa e infine dormita fantozziana.Per concludere, cosa posso dire? Beh, che ero emozionato pare si sia visto (maledetti, ho capito, basta messaggi in privato, grazie!!) magari per la prossima mi scrivo un bel discorso!!
Grazie ancora ad Alis e a tutti quelli che sono venuti!
© Anima
Guzzista

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