Eventi
 |
Porte Aperte 2008
Testo e foto di Alberto Sala |
Spesso sul nostro forum si sentono portare esempi di eventi e iniziative di concessionari particolarmente 'caldi' e attivi, quelli spesso definiti - a ragione - come autentico patrimonio del marchio. Eccone un fulgido esempio. Sabato 29 marzo, Mandello del Lario ha fatto da vetrina al secondo Porte Aperte, organizzato e voluto dall'infaticabile Alis Agostini, in collaborazione con i due motoclub di Mandello, il Carlo Guzzi e il Guzzi Club Mandello di Stefano Bonacina.
Fulgido esempio perchè la manifestazione è stata non solo occasione per provare le moto della gamma attuale, ma anche, semplicemente, una bella giornata da passare tra appassionati, occasione di incontro e di divertimento tra chiacchiere, cazzeggio e curve sulla riva orientale del lago. E così è stato: il clima frizzante ma sempre soleggiato ha consentito un gran viavai tra Mandello e Fiumelatte di guzzisti e aspiranti tali, in sella a Griso 1200, Stelvio, Bellagio e California, ben condotti dalle infaticabili staffette tra le quali brillavano Lanz e Mir.
Piazzati in piazza Mercato all'ombra delle due grandi coperture si sono appostati diversi stand, tra i quali oltre al nostro (per il quale ringrazio di cuore Mattia e Arnamolder per il loro sempre prezioso aiuto) era presente anche Ghezzi&Brian con la bellissima Sport Monza: in sostanza un V11 spogliato di tutte le infrastrutture e reso assai più sportivo, attraverso la ben riuscita nuova carrozzeria e il telaietto posteriore ben più puntato verso il cielo. A completare l'opera i leggeri e leggiadri cerchi OZ (gran figata ve lo garantisco) e un'imperiosa forcella Paioli. Ma ci penserà Iosca a fornire ulteriori dettagli su questa nuova preparazione.
Il viavai di staffette (praticamente per chi è arrivato solo nel pomeriggio è stato assai arduo trovare posto) è stato senza sosta, e già che c'ero non ho lesinato una prova della Griso 4 valvole (grazie a Roberto Masperi che mi ha concesso la sua) e poi della Stelvio. A onor del vero ne ho provate anche un altro paio, ma tempo al tempo. La Griso ho potuto provarla attraverso un itinerario più variegato rispetto al giro delle staffette: con lei mi sono inoltrato - come avevo fatto a suo tempo con la Bellagio - fin sui stretti tornanti che portano a Perledo, tanto per vedere un po' come se la cava in quelle condizioni teoricamente poco consone a cotanto interasse. Senza esserne troppo stupito, dato che da tempo ammiro sconsideratamente le grandi capacità acquisite con Aprilia sulla messa a punto della ciclistica, ho assai apprezzato la facilità con la quale si riesce a chiudere qualsivoglia stretto tornante senza avere strane reazioni nè difficoltà, e certo non è moto nata per questo. La ciclistica di questa moto è molto piacevole e dà grande sicurezza: pur nei limiti di avere tra le mani una moto non mia e il poco tempo a disposizione, la facilità di guida è palese, soprattutto sulle morbide curve del lago che accarezzerei immediatamente con le ginocchia se solo non fossi stato in jeans. Certo, restano i limiti legati al peso: non è certo un fulmine nei cambi di direzione soprattutto al crescere della velocità. Il motore ha un gran rumore, davvero mi chiedo come abbiano fatto ad omologare un suono così pieno e coinvolgente. Splendido! Sull'erogazione, mi sembra un po' più corposa del precedente 4 valvole, quantomeno in alto (d'altronde ci sono 200 cc in più): la spinta oltre i 5000 è una gran goduria, e anche sotto tutto sommato è abbastanza pronto; resta - come il precedente - un vuoto attorno ai 4000 giri avvertibile nei momenti in cui richiami all'ordine la cavalleria per fare un sorpasso, ed è un po' un peccato. Nulla di grave, ma sicuramente (come ho potuto constatare poi) avere un motore senza vuoti è meglio. Finalmente si torna ad avere in listino un motore pepato!
Per quanto riguarda invece la Stelvio, tralasciando gli aspetti estetici che per quanto mi riguarda hanno avuto solo conferme, devo riscontrare una facilità forse ancora maggiore della Griso, tale da tentarmi la grattuggiata delle orecchie sin dalla prima curva. La posizione in sella è molto azzeccata, eccetto forse un'eccessiva ma probabilmente inevitabile altezza del manubrio: gran vantaggio rispetto alla Griso è il poter tenere ben strette le ginocchia al serbatoio, posizione più naturale e che quantomeno a me ha dato ancor più sicurezza. La moto è un po' pesante da fermo, complice anche l'altezza non da poco della sella (io sono 1,80 e non poggiavo i talloni). Appena in movimento la sensazione di peso sparisce e comincia il divertimento. Suono meno coinvolgente della Griso e motore più o meno simile, anzi, a dirla tutta più vivace, però la Griso di Roberto era ancora in rodaggio. Frenata (come per la Griso) piuttosto dolce come attacco e molto progressiva. Forse i più "sportivi" preferiranno una pompa più dura e immediata, in ogni caso la frenata c'è.
Mentre mi divertivo in sella, una piacevole sorpresa: il nuovo Amministratore Delegato Tommaso Giocoladelli è apparso alla manifestazione, passando anche al nostro stand sfoderando la sua bella tessera di Anima Guzzista. Mantenendo la sua sana curiosità si è soffermato ad apprezzare la presenza di preparatori come Bruno Saturno. Uno dei particolari più positivi della giornata, abituati all'assoluto e totale latitare di dirigenza a qualsivoglia evento (figuriamoci quelli sportivi!). Peccato che coincida con l'ultimo giorno lavorativo in Guzzi di Giuseppe Ghezzi...
Da segnalare tra il pubbico presente la presenza del mitico Bepi, che non si è lasciato scappare l'occasione di farsi un giretto sulle nuove moto, e della nipote di Omobono Tenni, giunta dall'Australia e condotta a braccetto da Alis a fare il pieno di sano guzzismo. Insomma: quando si gustano momenti intelligentemente preparati come il Porte Aperte in questo luminoso sabato di Mandello, c'è solo di che esserne contenti. Ancor più se vedi l'apprezzamento della "fabbrica" (mica scontato).
© Anima Guzzista
|