Speciale MotorShow

Una presenza importante
a cura dello Staff
Non c'è che dire: il nuovo corso della Moto Guzzi intrapreso da Ivano Beggio non perde occasione di far sentire la sua presenza. Entrare al padiglione riservato alle moto (un'esiguità rispetto alle auto ma comunque importante) e vedere l'imponenza dello stand Moto Guzzi, secondo solo a quello della Honda (ma di poco) fa una certa impressione. Se poi pensiamo che avviene in casa del 'nemico' di Borgo Panigale, il quale si limita a un tendone (il cui superlativo è fuori luogo) e a una zona recintata per provare la 999 (capirai, tutta in prima marcia...), beh, complimenti!
Lo stand di Bologna è parente stretto di quello visto a Intermot, ma appare alquanto 'ingrassato': l'area espositiva è più grande e quantitativamente c'è più carne sotto ai riflettori. Se a ciò aggiungiamo anche alcune piccole novità, oltre alla presenza delle star di Intermot (Breva, MGS01 e Griso, supportate da spettacolari gigantesche vetrofanie che vedrei bene nel mio salotto), non possiamo che constatare che la famosa politica dei 'piccoli passi' non è certo una chimera, bensì un impegno reale che finora non ha perso occasione di manifestarsi (pur con qualche lieve riserva).
Incominciamo quindi questo report 'a tappe' proprio dalle piccole novità, per poi affrontare più in dettaglio anche le precedenti novità importanti dello scorso settembre.
Complessivanente la famiglia delle naked è
stata ridefinita in termini di colori (Grigio Titanium e uno splendido
Rosso Race), e come non notare lo splendore di quel codone tornato
di colore uniforme (peccato che lo sia però solo nella versione
Rosso Race)! La versione rossa esposta allo stand era arricchita anche
di alcuni accessori dedicati inseriti a catalogo, come le pedane in
ergal ricavate dal pieno, i due 'puntalini' sul codone per l'aggancio
di un ragno, e gli spettacolari scarichi in alluminio sperimentati
sulle moto del campionato Naked, davvero splendidi, in grado di snellire
assai le terga del V11. Tecnicamente non ci sono novità eclatanti
eccetto l'adozione delle migliorie già viste sulle ultime Le
Mans, come gli scarichi col compensatore sopra l'alternatore e compresi
di catalizzatore a tre vie con sonda Lambda e l'aumentato rapporto
di compressione (9,8:1), rientrando quindi a norma Euro 2. Da notare
anche una versione 'Ballabio' (ma a questo punto non suonava meglio
'Varenna' o 'Bellagio'?).
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Volevate un bel manubrio rialzato sulla Le Mans? Inutile: non ci sta in carena. Sarà; intanto eccolo piazzato sulla V11, ribattezzata per l'occasione V11 Café Sport: la sostanza della precedente Scura (pacchetto ammortizzante svedese più carbonio in alcuni dettagli) in una nuova livrea bronzo/oro: davvero elegante, anche se come ormai sapete mal digerisco il codone 'spezzato'. Il manubrione rialzato sta da Dio e consente una posizione più comoda e rialzata; la padronanza del mezzo dovrebbe risultare più immediata, anche se la mia impressione è che forse la larghezza del manubrio è un po' eccessiva, ma fugheremo il dubbio alla prima occasione di prova su strada.
Accessori
V11
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La
V11 con il kit alluminio |
Altra
immagine del kit alluminio |
Lo
scarico basso omologato TUV |
Un
capitolo interessante era rappresentato dagli accessori
originali dedicati alle V11. Una V11 custodita in una
vetrina era equipaggiata con il 'Kit Alluminio' di
prossima commercializzazione che prevede il cupolino
lucidato, due placche laterali copriradiatore dell'olio, un puntale
sottocoppa molto esteso, i fianchetti che lasciano
intravedere il mono posteriore, i parafanghi anteriore e
posteriore e il supporto del fanale
posteriore. Il risultato è che la moto ne
risulta sicuramente impreziosita ma lascio il giudizio
estetico al gusto personale di ognuno di voi. Altro
accessorio interessante montato sulla stessa moto e
sempre di prossima commercializzazione è il kit di
scarico basso omologato TUV. Nulla si sa sulle sue
performances ma sicuramente sarà apprezzato oltre che
dagli appassionati anche dai vari tuner che avranno
così un accessorio esteticamente molto particolare e
omologato per creare delle belle special.
Un'altra
V11 esposta nel pubblico terreno dello stand dalla
inedita livrea completamente rossa montava degli altri
accessori veramente interessanti. Uno era il kit racing
di scarico composto da terminali in acciaio convergenti
verso la targa che abbelliscono e nello stesso tempo
alleggeriscono veramente molto la linea del mezzo. Il
kit comprende anche una centralina da sostituire
all'originale. Purtroppo in questo caso parliamo di un
kit non omologato, quindi la circolazione su strade
aperte al traffico è a vostro rischio e pericolo!!
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Lo
scarico racing molto raccolto |
Belle
le pedane in ergal regolabili e la piastra che
copre la pompa del freno posteriore |
Tutti
gli accessori in ergal e lo scarico racing erano
montati su questa V11 |
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Pedane
regolabili e leve in ergal |
Pedane
passeggero in ergal |
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Senz'altro
da segnalare le pedane in ergal. Notevoli quelle per il
pilota che sono costruite in modo tale da essere
regolabili in diverse posizioni. La pedana risulta
disassata rispetto al perno di sostegno. Questo permette
di regolare sia l'altezza che l'avanzamento della
pedana semplicemente ruotando il pedalino
stesso.
Molto
semplici invece le pedane del passeggero sempre in ergal,
leggerissime, che conferiscono un aspetto molto sobrio e
corsaiolo alla moto.
Altri
accessori che completano la linea in ergal sono la
piastra per la protezione della pompa freno posteriore,
dove troppo facilmente va a sbattere il tacco dello
stivale, il kit specifico con le viti leggerissime e
molto resistenti, i nottolini che si fissano al codone
per offrire un valido appiglio alla rete portapacchi
ormai comunemente soprannominata 'ragno', un kit per la
protezione dei silenziatori ed infine il tappo dell'olio
con astina per controllare il livello del
lubrificante.
Il
catalogo accessori non è finito qui ma comprende anche
la borsa da serbatoio dedicata, uno zainetto,
particolari in carbonio come cupolino, coprimotorino
d'avviamento e parafango anteriore ed infine il
portapacchi posteriore.
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La famiglia delle California non ha avuto sostanziali modifiche; si segnala la scomparsa della Special Sport a catalogo e l'inserimento al suo posto della Titanium e della Stone Touring; l'unica ad essere stata oggetto di (lievi) modifiche è la Stone, che vede ora tre colorazioni nuove: uno splendido rosso Race, il grigio platino e il nero Shadow. Da segnalare l'adozione dell'ultimo 'pacchetto' di migliorie (punterie idrauliche, rapporto di compressione aumentato, scarichi con compensatore sopra l'alternatore e catalizzatore), diffusi su tutti i modelli (Stone 'base' esclusa). E' stato ridefinito il catalogo accessori, particolarmente nutrito per la 'piccola' California, e alcuni erano montati direttamente sui modelli esposti, come le borse in cuoio e il parabrezza.
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Collocati in posizione centrale, non potevano certo mancare i due spettacolari prototipi già 'consumati' con la vista al precedente Intermot, e anche qui non sono passati di certo inosservati. Rispetto al precedente aggiornamento sul 'work in progress' della MGS/01, non ci sono particolari novità; sta proseguendo lo studio del motore 4 valvole, cercando di farlo rientrare negli standard produttivi del gruppo Aprilia; in particolare è oggetto di studio intenso lo smaltimento di calore dalle teste, 'scoglio' critico in vista di un aumento prestazionale richiesto, e dall'altra parte dalle sempre più restrittive norme antinquinamento, alle quali si deve sottostare per una effettiva messa in produzione delle moto. In sostanza: abbiamo ancora parecchio tempo per raccimolare i soldini per averle... :-((
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NUOVA
BREVA 750
La
vera novità di prossima commercializzazione (primavera
2003) si chiama Breva 750 che più o meno già tutti conoscono ma che
qui era ben esposta in due esemplari su
una pedana in perenne rotazione con in sella una
graziosa fanciulla che faceva da 'acchiappasguardi'.
Bisogna dire che il compito gli riusciva talmente bene
che Mauro e Andrea hanno preteso che scendesse dalla
pedana per farsi immortalare al suo fianco!!
Nello
stand Guzzi era presente anche il Capoprogetto della
Breva, Ing. Manacorda, approdato a Mandello dopo aver
prestato la sua opera in Ferrari, con il quale abbiamo
scambiato alcune battute sugli aspetti tecnici della
prima Moto Guzzi nata completamente sotto la nuova
gestione Aprilia. Le informazioni fornite dall'Ing.
Manacorda ci hanno fatto capire che stiamo parlando di
una moto sostanzialmente nuova anche se mantiene uno
stretto legame con i precedenti modelli di 750cc due
valvole. Il telaio, pur derivando da quello della Nevada
750, è stato rivisto nelle quote basilari come ad
esempio l'inclinazione del cannotto di sterzo che ora è
di 28,30 gradi. Il motore è stato dotato di iniezione
elettronica con gli iniettori che si innestano dall'alto
sui collettori di aspirazione in una posizione molto
vicina ai cilindri. Nelle testate è stato modificato
l'andamento del canale di aspirazione per migliorare il
riempimento dei cilindri a tutto beneficio del tiro ai
bassi e medi regimi. Le sospensioni sono di tutto
rispetto con una forcella Marzocchi di ben 40 mm e
doppio ammortizzatore posteriore con la regolazione del
precarico molla. Ci è stato anche spiegato che la
potenza della moto (35 KW) è sufficiente per effettuare
l'esame di guida che permette di conseguire la patente
senza limitazioni. Le tre colorazioni con le quali la
moto verrà commercializzata sono veramente belle e
accattivanti. La livrea nera e quella rossa risultano
più votate all'eleganza mentre quella grigio argento
trasmette un tocco di sportività in più.
Ci
auguriamo che la campagna di lancio che la Guzzi
effettuerà collochi questo bel mezzo nel giusto
segmento delle moto 'di uso quotidiano' (tipo Honda
CB500 per capirci) senza cercare inutili confronti con
motocicli di diversa estrazione (Monster, Hornet, ecc.).
Insomma, a noi la Breva ha convinto
e sentendo parlare una persona della Guzzi che l'ha
guidata a lungo pare che le proprietà dinamiche della
macchina siano veramente entusiasmanti.
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Appendice

Un
aggiornamento anche per la nostra sezione BONSAI!
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A
colloquio con Giuseppe Manacorda e Giorgio Papa...
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...e
con Giuseppe Ghezzi
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Due
chiacchiere anche con Ricciuti, designer della splendida Laverda
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Un
ringraziamento alla Moto Guzzi e a Bruno Scola per averci fornito i
pass necessari per l'ingresso in fiera. Non ringraziamo affatto invece
(anzi...) l'organizzazione del Motorshow, dato che (contrariamente ad
esempio ai loro colleghi tedeschi di Intermot, per i quali è
bastato dare un occhio al sito) non ci hanno concesso alcun ingresso
stampa, con la motivazione che non abbiamo tessere da giornalisti. Ogni
ulteriore commento crediamo sia superfluo, anche perchè per tutta
la giornata del venerdì 6 (riservata agli addetti) abbiamo notato
ovviamente parecchi zii, nipoti, cugini e parenti vari a zonzo. O forse
erano tutti giornalisti iscritti all'albo...
©
Anima Guzzista

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