Magny Cours - Bol d'Or Classic 2008
Testi : Salvatore e Goffredo. Foto : Fabienne, Salvatore e Goffredo.
Si ringrazia la G.H Mumm Champagne per gli effetti messa fuoco cannata e mano tremolante...
Giovedì 24 Aprile, Moto Bel'
L'appuntamento
è a partire dalla 19.30, presso la storica concessionaria Moto
Bel', da trent'anni sinonimo di Moto Guzzi, e solo Moto Guzzi, nell'Ile
de France. L'occasione è di quelle storiche. Anche se a pensarci
il bene si tratta di festeggiare cose che da queste parti capitano
nemmeno poi tanto di rado...
Il weekend scorso, a Magny Cours, il Team Moto Bel' ha vinto il Bol d'Or Classic,
per la seconda volta in sei anni, ripetendo così l'eccezionale
exploit della prima edizione, quando le Moto Guzzi Le Mans bianco perla
preparate dallo 'stregone' Jacques Ifrah si lasciarono alle spalle i
più titolati team di moto classiche d'Europa al debutto di
quella che sarebbe diventata, nel giro di un lustro, una gara di
riferimento nel panorama Europeo di corse per moto classiche.
Quest'anno
non c'è stata la sorpesa del debutto. La cronaca della corsa
parla chiaro: prima manche dominata dalla Guzzi di Moto Bel': "de la
tête et des épaules" come si dice qui. Che tradotto
significa che quando passava la Guzzi sul rettilineo gli altri si
domandavano cosa fossero venuti a fare... Seconda manche con
Christopher Charles-Artigues e Laurent Sleurs a gestire prudentemente
sotto il diluvio. Tanto per far stare un po' in pensiero i propri fans
e per rianimare un po' la corsa, va segnalato che Christophe ha pensato
bene di allungarsi sul bagnato nella seconda manche. Momenti di terrore
nel team che ha già perso un Bol d'Or Classic per colpa di una
banale scivolata a pochi giri dalla fine... Ma stavolta tutto è
finito bene: un minuto ai box per un nuovo coperchio coprivalvole e via
in pista, recuperando fino all'8 posizione. Quanto basta per finire
primi, davanti ai colossi della Axa con la Kawasaki 1150 e alla Yamaha
OW31 del Team Good Old Bikes.
E una
vittoria così ovviamente la si festeggia come si deve.
Giovedì sera, i locali della concessionaria si riempiono di
amici, colleghi, giornalisti e l'equipe Aprilia-Guzzi France al
completo. Maestro di cerimonie è Christian, responsabile
commerciale di Moto Guzzi France. Capita di rado a noi di Anima
Guzzista di trovare dei manager Guzzi con i quali non si finisca a
litigare nel giro di cinque minuti, di solito sulle corse e sui loro
benefici. Ma Christian è un eccezione e ascoltarlo è una
gioia: «per una azienda, persone come Monsieur Ifrah
rappresentano un tesoro, un patrimonio. Guarda ai piedi della moto...
Ha messo le prime tre riviste settimanali che sono uscite dopo la
gara... e a Magny Cours c'erano nel weekend parecchie migliaia di
persone... Non si può stare fuori da questo giro e vittorie come
questa si festeggiano come si deve!» Lo devo fermare prima di
abbracciarlo e chiedergli di sposarmi... Tra un bicchiere e l'altro, in
compagnia dei leggendari Fabienne e Salvatore, cerco di darmi un tono e
butto giù qualche domanda al Maestro per questo report. Ma non
c'è niente da fare: oggi non è il giorno degli
approfondimenti tecnici e ogni tentativo è vano:
- ma questi rinforzi al telaio?
- niente, niente...tutto di serie... preso da un vecchio t3, credo
- ma questi cilindri
- ah, boh.. l'ho trovato così su ebay il motore...
Niente da
fare, mi ritiro in buon ordine. Dei segreti di questa moto incredibile,
dove la testa di ogni singola vite è limata a cono, ma non
rinuncia a batteria e motorino d'avviamento, non saprò nulla di
più.. La distribuzione resta ultrasegreta, i dettagli sui
materiali usati, sulle lucidature dei condotti, sulle valvole e
quant'altro restano imperscrutabili. Percepisco a mezza bocca la cifra
120 cavalli.. ma è tutto quello che riesco a cogliere. E allora
lasciamo perdere la parte tecnica, riempiamo di nuovo i calici e
abbandoniamoci alla festa: viene allestita una proiezione sulla parete
dove si proiettano le eccezionali foto della corsa scattate dal
fotografo Guillaime Roig; e tra una foto e l'altra si alzano i calici a
Jacques Ifrah e al suo team. Tra le persone venute a festeggiare anche
una nuova cliente, orgogliosa dalla sua Bellagio (alla quale ha fatto
modificare la sella per poter appoggiare i piedi a terra più
comodamente ). Intanto Nicole Ifrah, la moglie di Jacques Ifrah fa i
complimenti ai Segarra, tra famiglie fuori dal comune si intendono. Gli
spagnoli hanno piazzato l'unica altra Guzzi in griglia al quinto posto,
un eccellente piazzamento, e si sono guadagnati l'ammirazione di tutto
il paddock di Magny Cours. Con il pilota Chistophe la conversazione
prende risvolti kafiani. Dopo aver ricordato il suo trionfo nel
protwin, con il Guzzi 4v, si finisce per forza a parlare di MGS; gli
parlo di Guareschi e lui non lo conosce, mentre insiste nel domandarmi
informazioni su uno sconosciuto Giarescì! Dopo qualche attimo di
impasse ci rendiamo conto che stiamo parlando... dello stesso pilota!
Christophe ha molta ammirazione per il nostro Guaro e la chiacchierata
finisce davanti al computer a cercare su internet le immagini della
MGS-01 Big Bore che Christophe non conosceva e che lo lascia senza
fiato. Intanto davanti alle vetrine una Stelvio nuova di pacca
impressiona e mette ancora più di buon umore. Un prodotto Guzzi
così rifinito non lo si vedeva da tempo. Insomma, una di quelle
giornate in cui è proprio bello essere Guzzisti. È tempo
di rientrare a casa, per fortuna in metro.hic! Alé Moto Bel'!
In attesa di ricevere un bel paccone di foto eccezionali, eccovi una succinta fotocronaca della serata.

Immobile per dieci minuti, un fattorino del sushi a portar via, subisce il fascino della proiezione.. Ah, la Guzzi...
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A rubare la scena alle moto da corsa, la Stelvio accolta benissimo da stampa e addetti ai lavori
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L’uomo che riesce ancora ad associare il nome Moto Guzzi alla parola vittoria: lo Stregone di Levallois, Jacques Ifrah
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Tutti i risultati dellla sesta edizione del Bol d'Or Classic qui
© Anima
Guzzista

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