26 INTERNATIONALE DUCATI CLUB RACES 2005 - ASSEN
Era destino
di Paolo Gambarelli. Foto di Mauro Iosca e Fabio Forlati
La pagina di Maggio del calendario di Anima Guzzista è dedicata all’impresa di Albacete della MGS/01. Oggi siamo negli ultimi giorni dello stesso mese, in un altro Stato della stessa nostra Europa, intenti a raccontarvi un’altra piccola grande impresa di questa Moto Guzzi e del suo piccolo grande pilota Gianfranco Guareschi.
Dopo il Mugello, anzi dopo la vittoria al Mugello, è facile intuire come le emozioni, la tensione, ma anche la curiosità, siano, qui ad Assen, tutte elevate all’ennesima potenza; forse è questo il significato del fascino di questo circuito, forse questo è il risultato dell’essere qui con una Moto Guzzi.
Tralasciamo il viaggio che definirei epico se fatto in macchina con quattro persone a bordo; ragione per cui è facile immaginare cosa significhi farlo in tre, Guareschi padre e figlio con Giuseppe Ghezzi, su un furgone con due MGS e tutto il resto…
Per fortuna nel box siamo in buona compagnia poiché lo condividiamo con Jens Hofmann, la sua bella signora e la loro bella Guzzilla. Certo, ognuno è libero di pensare quello che vuole su questa triade, ma comunque state sicuri che, d’ora in poi, quando sentirò parlare di Passione e di Moto Guzzi, certamente penserò anche a loro. Veramente ammirevoli.
La visione simultanea in poco più di 50 metri quadrati delle due MGS, delle due Guzzilla, di cui una targata come prototipo, della special su telaio Tonti sempre di Hofmann e, poco distante, della Daytona sei marcie di Paul, era proprio esaltante. Non a caso le continue e spesso troppo insistenti processioni e domande sulla nuova MGS e la sua ipotetica versione stradale si sono susseguite per tutte e due le intere giornate. Domande talmente insistenti e in preda alla totale euforia che in più d’uno, giornalisti compresi, hanno scambiato Mauro Iosca e la sua bella maglietta di Anima Guzzista come il Team Manager della Guzzi; vi assicuro che non è una balla.
Fatto è che la cosa veramente insolita, almeno per chi è abituato a frequentare i circuiti italiani, con tutte le loro complicazioni burocratiche e i loro costi, insieme alla grande maggioranza di coloro che, per una ragione o per l’altra, se la tirano fino all’inverosimile, è che qui sembra di essere veramente in un piccolo paradiso; per alcuni versi un po’ simile a quello spagnolo, tanto che diventa sempre più chiara la ragione per la quale sono in molti a sostenere che in Italia, il futuro del motociclismo agonistico non esista e che bisognerà sperare in quello spagnolo o di altri paesi emergenti.
A un certo punto, nella giornata di sabato, compare al box Loris Capirossi, invitato d’onore alla manifestazione. Grandi abbracci con Gianfranco, le solite quattro chiacchere tra piloti sulle nuove modifiche apportate al circuito, che pare rallentino di tre quattro secondi il tempo sul giro e i soliti autografi e foto di rito.
Poi Gianfranco e Loris entrambi accucciati a lato della moto: “…vedi, da qua fino a là tutto nuovo: cambio, forcellone, ecc. Ma quanto pesa? 200 kg. Ah! Però! (con un bel sorriso) quasi come la nostra…” insomma, la visione di questi due in ginocchio a lato del motore Guzzi era un po’ come vedere due eminenti archeologi ottocenteschi prostrati di fronte alla assoluta maestosità di un tempio greco.
Comunque sia, le prove di sabato hanno subito confermato le notevoli potenzialità della MGS e ancor più del suo pilota.
Il terzo tempo staccato alla prima qualificazione del mattino con 1:29 alto contro l’1:28 del due volte campione olandese in Superstock, John Bakker su 999, ne sono la prova; soprattutto perché questo tempo è stato raggiunto con soli cinque giri utili contro una media di dodici degli altri. Una delle due MGS ha avuto infatti a metà della prova un problema elettrico e il cambio della moto ha determinato questa perdita di tempo.
Il secondo turno di qualifica vedrà un miglioramento generale dei tempi di molti piloti, compreso quello di Gianfranco che con 1:28.8 riuscirà a spuntare un settimo posto in griglia di tutto rispetto.
Prestazione in ogni caso notevole in quanto fatta con la seconda moto, (così come le due gare) certamente meno testata della prima.
Le moto viste in gara in ordine sparso erano tante, ma proprio tante: nel box dei giapponesi una MT-01, una Norton Manx, una Royal Enfield. Non molto distante una turbo diesel gialla spianata e bellissima, con motore tre cilindri della Wolkswagen Lupo e coppa e cambio fusi in terra, le due Vyrus, mamma e papà, più la piccola in versione minimoto, direi tutte le Ducati prodotte dalla Casa, dalle 750 SS alla Multistrada, le varie e più disparate ed interessanti supermono, sia moderne che classiche; Ducati Supermono, Harris Yamaha, BMW, Gallina, Husqvarna, Aprilia e special di ogni genere; e poi Laverda, Gilera, Muz, Triumph, BSA, Aermacchi, Morini, Guzzi Falcone, Java, e poi ancora Ducati F1, Pantah, Mach1 e MarkIII, AJS, Guzzi Le Mans e V7, PATON, ma anche 851, 888, 916, 996, 998, 999, RSV, VTR, BMW, Benelli, Cagiva… insomma, come direbbe qualcuno: un gran casino! Ma di quello da farti venire le vertigini per una settimana.
Poche parole infine per descrivere le due gare; non credo di essere abbastanza freddo ed obiettivo per questo compito.
Prima gara: partenza da pilota di ben altra categoria e subito tre posizioni guadagnate e sappiamo tutti che il peso della MGS in questo, poco aiuta. I primi due, poco a poco si allontanano e la bagarre per il terzo posto ad ogni giro si fa sempre più incandescente. Inutile dire che, mi pare all’ultimo giro o forse al penultimo, avviene il sorpasso, cosa peraltro a noi del muretto, fatalmente, più che scontata fin dai primissimi giri. Comunque sia, terzo posto, coppa in mano, e fiori sul cruscotto della MGS ferma, fuori dal box, a far bella figura di sé per il resto della giornata.
La seconda gara è alle 17.25. Sarà più dura e Gianfranco arriverà solo quarto.
Limpida sarà la velata delusione nei nostri volti sorridenti; del resto abbiamo sopraffatto solo una decina di RSV mille, una ventina di Ducati 749, 748, 999 e 998, un paio di Vyrus, qualche Honda VTR e alcune BMW.
PS. Nella giornata di sabato al nostro Team Manager Iosca raccontano che per ben due volte la più importante rivista olandese ha proclamato l’MGS come migliore moto dell’anno. Ora sappiamo che in Olanda, oltre che scrivere della migliore moto dell’anno, se ne parlerà anche tanto, soprattutto tra i motociclisti, poiché solo così i Miti nascono e sopravvivono dai tempi dei tempi.
GALLERY
CLASSIFICA GARA 1SOUND OF THUNDER
Pos. |
Pilota |
Moto |
Tempo |
Giro più veloce |
1 |
John Bakker |
Ducati 999 |
- |
1'26.647 |
2 |
Ralph Stelzer |
Aprilia RSV |
+4.837 |
1'27.115 |
3 |
Gianfranco Guareschi |
Moto Guzzi MGS/01 |
+11.378 |
1'28.518 |
4 |
Nicolai Sorensen |
Ducati |
+11.622 |
1'28.338 |
5 |
Peter Politiek |
Aprilia RSV |
+24.539 |
1'29.309 |
6 |
Gerhard Wacker |
Honda |
+24.626 |
1'29.931 |
7 |
Jeroen Oudeman |
Bakker Baracuda |
+25.306 |
1'30.026 |
8 |
William Ridder |
Aprilia RSV |
+29.773 |
1'30.455 |
9 |
Ralph Schwickerath |
BMW S |
+30.271 |
1'29.931 |
10 |
Jan-Henrik Lussen |
Ducati |
+30.413 |
1'30.583 |
11 |
Hans Pronk |
Baracuda Honda |
+34.528 |
1'31.509 |
12 |
Yves Bollaerts |
Ducati |
+45.996 |
1'32.802 |
13 |
Jan Christiansen |
Ducati |
+46.249 |
1'32.486 |
14 |
Bjarne Jensen |
Ducati |
+46.468 |
1'32.085 |
15 |
Flemming Petersen |
Aprilia RSV |
+47.674 |
1'32.188 |
16 |
Peter Schmidt |
|
+49.381 |
1'33.375 |
17 |
Ivan Vanhoutte |
Ducati |
+52.776 |
1'33.615 |
18 |
Guenter Hessel |
Honda |
+53.250 |
1'33.745 |
19 |
Boris Deibler |
Ducati |
+53.842 |
1'33.538 |
20 |
Christoph Dachselt |
Honda |
+54.347 |
1'32.296 |
21 |
Jens Hofman |
Dynotec Guzzilla |
+1'01.451 |
1'33.109 |
22 |
Thomas Hirsch |
Uno |
+1'03.264 |
1'33.729 |
23 |
Jackie Roigier |
Ducati |
+1'03.724 |
1'34.362 |
24 |
Anne-Hans Visscher |
Ducati |
+1'10.474 |
1'35.290 |
25 |
Giovanni Christiaens |
Aprilia RSV |
+1'12.179 |
1'35.436 |
26 |
Marc Verhegge |
Aprilia RSV |
+1'28.049 |
1'37.404 |
27 |
Alain Ryzeghem |
Honda |
1 giro |
1'37.405 |
28 |
Kris Steenhaut |
Aprilia |
+0.303 |
1'36.325 |
29 |
Maarten Vandesonpele |
Ducati |
+3.626 |
1'37.413 |
30 |
Eric Van Bael |
Ducati |
+10.062 |
1'36.056 |
31 |
Peter Deruyter |
Ducati |
+14.707 |
1'40.972 |
32 |
Kenny Van Heeckout |
|
+14.742 |
1'40.534 |
33 |
Selios Tsakiris |
BMW S |
+14.742 |
+14.742 |
34 |
Danilo Marrancone |
Vyrus |
+43.101 |
1'32.963 |
35 |
Vincenzo Mendolia |
Laverda |
+45.349 |
1'45.560 |
36 |
Sjoerd Van Buiten |
Ducati |
2 giri |
1'31.622 |
37 |
Bodo Metz |
Ducati |
+52.780 |
1'35.015 |
|
Non classificati: |
|
|
|
38 |
Ghisbert Van Ginhoven |
Ducati |
3 giri |
1'28.773 |
39 |
Niclas Danielsen |
Ducati |
- |
1'33.172 |
40 |
Andreas Newiger |
Ducati |
- |
- |
41 |
Roberto Pinichi |
Vyrus |
- |
- |
CLASSIFICA GARA 2 SOUND OF THUNDER
Pos. |
Pilota |
Moto |
Tempo |
Giro più veloce |
1 |
John Bakker |
Ducati 999 |
17:31.124 |
1:26.606 |
2 |
Ralph Stelzer |
Aprilia RSV |
+3.334 |
1:26.793 |
3 |
Ghisbert Van Ginhoven |
Ducati |
+14.125 |
1:27.485 |
4 |
Gianfranco Guareschi |
Moto Guzzi MGS/01 |
+16.429 |
1:27.905 |
5 |
Andreas Newiger |
Ducati |
+20.328 |
1:27.644 |
6 |
Nicolai Sorensen |
Ducati |
+20.817 |
1:27.964 |
7 |
Peter Politiek |
Aprilia RSV |
+32.508 |
1:28.938 |
8 |
Ralph Schwickerath |
BMW S |
+41.623 |
1:29.508 |
9 |
Jeroen Oudeman |
Bakker Baracuda |
+43.374 |
1:29.653 |
10 |
Gerhard Wacker |
Honda |
+43.501 |
1:29.464 |
11 |
Hans Pronk |
Baracuda Honda |
+44.660 |
1:29.764 |
12 |
William De Ridder |
Aprilia RSV |
+51.417 |
1:30.497 |
13 |
Jan-Henrik Lussen |
Ducati |
+53.142 |
1:30.608 |
14 |
Danilo Marrancone |
Vyrus |
+1:04.120 |
1:31.545 |
15 |
Boris Deibler |
Ducati |
+1:08.955 |
1:31.911 |
16 |
Peter Schmidt |
|
+1:13.036 |
1:32.234 |
17 |
Guenter Hessel |
Honda |
+1:15.768 |
1:32.162 |
18 |
Yves Bollaerts |
Ducati |
+1:18.436 |
1:32.187 |
19 |
Flemming Petersen |
Aprilia RSV |
+1:19.828 |
1:31.748 |
20 |
Christoph Dachselt |
Honda |
+1:20.280 |
1:31.614 |
21 |
Jens Hofman |
Dynotec Guzzilla |
+1:20.429 |
1:31.645 |
22 |
Jan Christiansen |
Ducati |
+1:21.468 |
1:31.860 |
23 |
Bjarne Jensen |
Ducati |
+1:21.745 |
1:32.012 |
24 |
Thomas Hirsch |
Uno |
+1:24.173 |
1:32.145 |
25 |
Ivan Vanhoutte |
Ducati |
+1:29.289 |
1:33.080 |
26 |
Niclas Danielsen |
Ducati |
+1:38.841 |
1:31.034 |
27 |
Jackie Roigier |
Ducati |
1 giro |
1:33.223 |
28 |
Eric Van Bael |
Ducati |
+1.253 |
1:33.310 |
29 |
Giovanni Christiaens |
Aprilia RSV |
+8.387 |
1:33.738 |
30 |
Kris Steenhaut |
Aprilia RSV |
+14.759 |
1:35.171 |
31 |
Anne-Hans Visscher |
Ducati |
+15.609 |
1:34.923 |
32 |
Marc Verhegge |
Aprilia RSV |
+23.273 |
1:36.242 |
33 |
Maarten Vandesonpele |
Ducati |
+48.991 |
1:37.934 |
34 |
Kenny Van Heeckout |
|
+57.605 |
1:39.328 |
35 |
Peter Deruyter |
Ducati |
+59.589 |
1:39.643 |
36 |
Selios Tsakiris |
BMW S |
+1:12.763 |
1:40.474 |
37 |
Vincenzo Mendolia |
Laverda |
2 giri |
1:44.450 |
|
Non classificati: |
|
|
|
38 |
Bodo Metz |
Ducati |
- |
1:37.078 |
© Anima
Guzzista

|