Moto Guzzi al CustomBike di Padova
Testo
e foto di Alberto Sala
La moto piu' appariscente era senz'altro la KIMERA, naked essenzialissima basata su meccanica Supertwins di Ghezzi & Brian: la ciclistica e' ancora piu' in evidenza che sulla Furia, col telaio, forcellone e ruote verniciate di un arancione antinebbia, e sovrastrutture ridotte quasi al minimo: il musetto ultraffusolato prosegue con una 'lingua' che scavalca manubrio e piastre congiungendosi al serbatoio, di origine...Centauro! Infine chiude (si fa per dire) la carrozzeria la sella monoposto con codino lillipuziano, tutto verniciato in violetto.
Il risultato e' assolutamente mozzafiato, e se la Furia aveva gia' strappato gridolini
orgasmatici, qui siamo prossimi al Tantra!
La seconda Guzzi documentata fotograficamente e' una (relativamente) vecchia conoscenza dei lettori di Cafe'
Racer, in quanto apparsa sul numero 19 dello scorso anno: e' una splendida realizzazione su base 850T realizzata da Luca Termistocchi: largo uso di alluminio, anche nei piu' piccoli particolari, come i serbatoi dei circuiti idraulici dei freni e frizione, le pedane ricavate dal pieno, le piastre dello sterzo, il forcellone spettacolare
(Goodridge), fino al maestoso serbatoio di Stein-Dinse. Motore e ciclistica sono stati opportunamente pastrugnati per ricavarci coppia e frenata a
volonta'. Degni di nota infine il manubrio, proveniente da una
Benelli, e il cupolino, che scommetto avrete gia' capito da dove proviene.

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