CAMPIONATO
SUPERTWIN 2004
Prototipi
Il
bombardone di Mandello (Racing Team) 2
di Alberto Sala
Il Mandello Racing Team
non scherza. Dopo la breve avventura al Campionato Naked dello scorso
anno, dove avevano fatto intravedere la loro attitudine verso idee
e soluzioni poco convenzionali che li aveva portati ad 'assaggiare'
anche
il campionato Supertwins assai meno restrittivo tecnicamente, si sono
presi una pausa durante la quale si direbbe non abbiano certo cazzeggiato.
Così, sabato 19 a Lecco,
quando Antonio Tentorio ha scoperto il telo sulla loro ultima creazione,
lo stupore ha colto i numerosi
presenti
alla
splendida
presentazione (ottimamente organizzata dal Moto Guzzi Club Mandello
col grande Stefano Bonacina), stupore che immediatamente si è trasformato
in entusiasmo alla vista di cotanto bolide.
MAS-12, questa la sigla:
semplice e telegrafica, assai meno descrivere in due parole le numerose
attrattive tecniche presenti, a cominciare da teste e cilindri G&G,
unità termiche
raffreddate ad acqua già intraviste nel lontano 1997 frutto
di Gennari e Gattuso, due personaggi bresciani la cui promettente avventura
nel
campionato Supertwins fu troncata sul nascere dal regolamento che vietava
i motori a 4 valvole per cilindro.
I tre componenti
del team hanno appena tolto il telo... |
Ecco il bolide:
davvero notevole! |
Vista posteriore
coi due tubazzi sotto il codone |
Ma le novità non si
fermano qui, anzi, forse perchè annunciato, il motore è la parte meno
sorprendente (per quanto assai attizzante): la moto è ciclisticamente
frutto di un progetto completamente nuovo: il telaio, pur essendo
di derivazione V11 è completamente rifatto con nuove quote, pur conservando
la struttura monotrave, sviluppato con la finalità di ridurre le quote
in interasse e contemporaneamente trovare una maggiore rigidità, ma
la particolarità più interessante deve ancora venire: tutto il retrotreno
è stato completamente riprogettato, come efficacemente spiegato durante
la presentazione visualizzando tutti i passaggi realizzativi: il perno
del forcellone è stato avvicinato al massimo alla scatola del cambio,
consentendo di allungare il forcellone (riprogettato integralmente)
fino alla quota di 505 mm, misura molto più idonea a garantire guidabilità
e trazione alla moto. Oltretutto la sospensione posteriore è ora dotata
di azionamento progressivo Uni Pro-Link, con il monoammortizzatore
Öhlins in posizione verticale, e l'intero retrotreno è progettato per
essere facilmente smontato in tempi brevissimi, tramite tre viti per
lato sulle nuove piastre laterali e una sotto che vincola il leveraggio
alla scatola del cambio. L'allungamento del forcellone visivamente
slancia di parecchio la belva, ma nonostante l'impatto visivo l'interasse
è di 1450 mm, ottenuti sia tramite il nuovo retrotreno sia con il canotto
di sterzo inclinato a 24°, con possibilità di intervento di +/- 1,5°.
Considerato
che è stata finita la sera prima, niente male! |
Il gruppo dei
radiatori, che probabilmente verrà modificato successivamente |
Il muso da
'squalo' promette cattiveria... |
Concludendo con la ciclistica,
le piastre sterzo sono ridisegnate, la forcella anteriore è una
Paioli assai possente con pinze freno Brembo serie Oro; i cerchi sono
gli OZ Racing.
Le termiche G&G
non sono state prese così come sono, ma sono state soggette
a modifiche nella volta delle teste e in altri particolari; l'alesaggio
e corsa sono stati
portati
a 95 e 78 mm. per una cilindrata complessiva di 1105 cc.; ricordo che
sono termiche interamente in alluminio con distribuzione bialbero in
testa a 4 valvole
per cilindro,
assai differenti dalle teste Daytona, e intanto sulla pesa la differenza
è sostanziale: il motore+cambio a 6 marce, rispetto a un motore
Daytona + cambio 5 marce (che sappiamo più leggero di 4 chili
rispetto al 6) pesa ben 12 chili in meno!
Il cilindro
destro: è intuibile la maggiore semplicità rispetto al 4 valvole
Daytona |
Assai perfettibile
la spigolosa uscita dello scarico... |
Samuele Sardi
e Gattuso, uno dei creatori delle teste raffreddate ad acqua |
Pronti: VIA!
E' subito ressa attorno alla moto |
Bello l'andamento
degli scarichi |
Ecco la parte
bassa del leveraggio della sospensione posteriore |
Con una distribuzione
così configurata il serbatoio della benzina ha ovviamente dovuto subire
lo sfratto dalla sua consueta allocazione, finendo sotto la sella;
il finto serbatoio celerà (perchè è attualmente ancora da terminare)
l'air-box e alcune parti elettriche. Gli scarichi, ancora un po' approssimativi
viste le curve un po' troppo spigolose, terminano sotto la sella in
due terminali passando magnificamente tra forcellone, leveraggi e monoammortizzatore
e contribuiscono alla linea assai slanciata della moto.
Il cockpit
di comando |
Le nuove piastre
laterali |
Ecco le quote
e il layout della moto |
Avvertibile
la lunghezza del forcellone... |
Altro dettaglio
sulla zona di attacco del forcellone |
Visibile il
serbatoio triangolare |
Già, perchè aldilà dei
contenuti tecnici assai attraenti la moto è bellissima e dalle forme
inconsuete per una Moto Guzzi: è snella, slanciatissima e... beh, quello
lo potete verificare anche voi dalle fotografie, in ogni caso ha sollevato
un'autentica ovazione, e appena è stato dato il VIA! tutti si sono
fiondati talmente vicini da non lasciare più spazio vitale attorno
alla moto. Davvero un gran gioiello, i cui programmi di messa a punto
e sviluppo saranno per forza impegnativi viste le novità tecniche,
e il Team spera di riuscire a farla debuttare in pista nell'ultima
gara del campionato Supertwins di quest'anno, a ottobre a Vallelunga.
Da parte nostra hanno
tutta la nostra ammirazione, e anche il Mandello Racing Team di "Meme",
Antonio Tentorio e "Sam" Sardi va annoverato tra quel patrimonio di
appassionati già precedentemente menzionato
in occasione di Albacete: patrimonio preziosissimo spesso in grado
di tracciare la storia delle Moto Guzzi: auguri!
Bello l'ambiente!
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Come 'anticamera'
tra le altre era esposto questo gioiellino |
Deliziosa!
Complimenti al Moto Guzzi Club Mandello per la presentazione |
© Anima
Guzzista

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