N.
22 - 27 agosto 2004
Signore
e signori, si cambia
di Mauro Iosca
La Moto Guzzi volta pagina unaltra volta.
Da qualche settimana il gruppo Aprilia è ufficialmente passato
sotto il controllo della Holding di Piaggio e del suo governatore il
sig. Colaninno.
Meglio lasciare agli esperti analisti lo spiegarci quanto questa
o quella (Ducati) soluzione sarebbe stata migliore per il futuro
della storia, perché certo è che le scelte fanno
la storia e una scelta, forse lultima, i signori dellAprilia
lhanno fatta.
Quindi prescindiamo da considerazioni di inutile dietrologia e inoltriamoci
in questa nuova fase con disperato ottimismo.
Essendo allinizio di una ripartenza è bene come sempre
verificare nuovamente il bagaglio e accertarsi che ci sia tutto lindispensabile
e soprattutto che tutto quanto di superfluo sia stato veramente eliminato.
Come prima considerazione al nuovo Comandante il compagno
Colaninno, mi sentirei di consigliare un distinguo, e cioè:
una cosa è lazienda Aprilia, azienda giovane, modernamente
attrezzata, con una base strutturale costruita nel mercato dello
scooter e anche votata con successo alle competizioni (100 vittorie
lo scorso week-end). Qui si sta parlando di una macchina potente
che sicuramente va gestita con sistemi di controllo gestionale e
finanziario avanzati, dove hanno senso tutte le più ardite
alchimie manageriali dei nostri tempi e dove, non ho dubbi, il nuovo Comandante saprà dare
un altro esempio della sua bravura.
Altra cosa è invece il MONUMENTO Moto Guzzi e
non sono a chiedere, cari signori, la protezione dellUnesco;
ma certo è che bisogna oggi affermare con forza, specie per
chi si dichiara aprioristicamente estraneo a questo mondo, che la
Moto Guzzi è, e sempre sarà, PATRIMONIO DELLUMANITA MOTOCICLISTICA
MONDIALE.
Quindi se per la prima non voglio nemmeno per scherzo azzardare ipotesi
o strategie di rilancio, per la Moto Guzzi, molto umilmente, mi sentirei
di avanzare una breve ricetta.
Primo ingrediente:
grossa parte della ricchezza di questa azienda, mai adeguatamente
valutata e considerata, sono tutti gli appassionati al marchio che
albergano nelluniverso mondo e che costituiscono letteralmente uninvincibile
armata: un esercito non retribuito pronto e vivace (vedere
ad esempio tutte le forme di concentrazione o raduno che questi organizzano,
da sempre autonomamente ed indipendentemente dallazienda stessa)
e vorrei ricordare al nuovo Generale che in nessuna forma
di governo, per fare un buon lavoro, si è mai visto qualcuno
dei comandanti mettersi contro i militari (e
non si sentano esclusi dal novero concessionari, importatori, distributori
etc...).
Secondo ingrediente:
Nessuno tocchi il TEMPIO così recita la profezia
di Ataualpa ultimo dei laghè.
Mandello del Lario è della Moto Guzzi e La Moto Guzzi è di
Mandello del Lario.
Chi oserà sfidare la profezia? Meglio non pensarci.
Certo che la tentazione di spostare tutto chi sa dove, certamente
in ambiti più agevoli e meglio organizzati, è forte;
ma altrettanto pericoloso potrebbe essere dover rinunciare al Tempio:
la fede potrebbe non capire.
Terzo ingrediente:
Cè un nuovo ballo? Presto, lucidare largenteria!
Se la domanda è cosa fare da domani, la risposta è presto
detta; mandare in produzione tutto ciò che ha già stupito
il mondo!
Tre, non uno, ma tre ottimi progetti non aspettano altro che di partire
e di guadagnarsi il meritato successo, ma attenzione però:
questa volta signori belli le chiacchere non servono.
La qualità è frutto della professionalità, leccellenza
deve essere una regola quotidiana, nessuno più accetterà di
prescindere da questo.
Quarto ingrediente:
Nessuno vuole una Moto Guzzi geneticamente modificata (MGGM).
Daccordo: le sinergie possono aiutare, il mercato non perdona,
i Cinesi stanno arrivando, ma ogni nuovo progetto deve
essere dedicato e pensato per dare continiutà al filone che
ne ha fatto la storia (vedi BMW) pena lo sdegno del mondo (vedi Laverda
by Aprilia).
Chi non crede che ogni nuova bella Moto Guzzi non abbia in se un
po del DNA delle sue antenate e si ostina a compararne le caratteristiche
prestazionali con lultima Kawasaki (peraltro bellissime tutte)
si ritroverà nelle mani un mucchio di numeri non utili alla
causa.
Realisticamente nessuno di noi si aspetta domani Valentino Rossi
che vince il mondiale su una Moto Guzzi, ma chi di noi non prova
un po di simpatia o anche molto di più per la Ducati
e non ha nel suo immaginario provato a pensarlo (Valentino) alla
guida delle rosse di Borgo Panigale battere la Honda? Anche se non
domani, ma dopodomani o quando sarà
cosa manca a noi
Guzzisti per poter solo SOGNARE unimmagine così, dove
le protagoniste sono delle modernissime Moto Guzzi?!?
Vero è che gli ingredienti per preparare un grande pranzo
nella realtà sono moltissimi e non è con queste poche
righe che ho limbecille ambizione di risolvere tutti i problemi
che bloccano in un ignobile pantano lamata Moto Guzzi; ma quello
che mi immagino si andrà a preparare nellimmediato futuro
non sarà il ricevimento per il Re e allora già bello
sarebbe ristorarsi dignitosamente con qualche piatto tipico magari
semplice, ma cucinato da un grande chef.
Coraggio signori, in carrozza si va
|