N.
18 - 14 dicembre 2003
Un
anno vissuto appassionatamente
(pure
troppo)
di Alberto Sala
E' di nuovo dicembre, mese duro per noi motociclisti: tempo di stress
da regalo, code ai centri commerciali, neve (nella migliore delle
ipotesi),
bilanci.
Cominciamo dal più facile: quello di Anima Guzzista. E' un
bilancio largamente positivo per le iniziative, per la crescita del
sito
e della comunità:
il popolo dei frequentatori del sito è in costante aumento,
e ormai
consta di quasi 900 guzzisti giornalieri: siamo tanti! Quest'anno è stato
l'anno in cui oltre al consueto impegno informativo seguendo gli
eventi principali si sono varate cose importanti, come il
nuovo Forum, che è diventato immediatamente
il
più autorevole
e seguito
forum
guzzista al mondo; la veste giuridica di Anima Guzzista tramite
Associazione Sportiva, un impegno enorme che ha dato i suoi frutti
in un raduno di primavera che resterà ben impresso negli occhi
e nel cuore di chi c'era: circa duemila visitatori totali nelle
due giornate, una esposizione di motociclette emozionanti con al
vertice la mitica otto cilindri di Sebastiano Marcellino (ho ancora
i brividi
al ricordo del momento dell'accensione, con la fatica a contenere
il calore della folla), per non dire della cena con quasi 200 partecipanti:
momenti meravigliosi di condivisione di passione enorme. E poi la
ormai consueta conferma al raduno di Mandello, dove il nostro
stand
è stato preso di nuovo d'assalto e Anima Guzzista si è confermata
realtà di rilievo assoluto nel panorama dei gruppi di fedeli
dell'Aquila.
Non c'è che dire: è stato un anno appassionante,
in tutti i sensi. E il prossimo anno ci saranno altre novità importanti,
come la nuova tessera, che recherà con sè alcune convenzioni
e vantaggi. Sarà un altro anno appassionante,
ne sono certo, perchè c'è qualcosa che ci lega
tutti, che ci muove, che ci scalda il cuore anche nei momenti difficili:
parafrasando Guerre Stellari, 'che la forza della passione sia sempre
con noi'! Grazie a tutti, a chi ha creduto in noi
e
ci ha supportato
finanziariamente, a chi
si limita
a seguirci
quotidianamente e a quelli che dedicano tempo libero a darci una
mano, nella speranza
che
questi ultimi si moltiplichino perchè
dietro
i successi
c'è il duro lavoro e una mano non solo serve sempre, ma spesso
fa davvero la differenza.
Passione, parola chiave. Se penso ai guzzisti, soprattutto ai 'novizi',
a chi ha appena comprato una nuova fiammante Moto Guzzi, credo che
'passione' sia il termine certamente appropriato, purtroppo non
solo in senso positivo. Per tanti, oggi nel 2003 possedere una Moto
Guzzi è stato
un calvario. Centraline sbagliate (le prime dei Rosso Corsa), carter
motori con la vernice che si scrosta a bolle come bubboni pestiferi,
teste mal serrate, cammes rovinate con le punterie idrauliche, frizioni
monodisco che saltano manco fossero in cartavelina, viti di tenuta
del cardano che si svitano viaggiando, scarichi che si
staccano, ruggine sulle cromature dei California EV, serbatoi che
si gonfiano di benzina sotto la vernice come verdi neoplasie...
Che cosa sta succedendo? Il primo pensiero comune al momento dell'acquisizione
di Moto Guzzi da parte di Aprilia è stato "almeno adesso
la qualità
migliorerà certamente" e invece quest'anno i fatti dimostrano
il contrario. Tutti abbiamo pensato: "bene, verrà applicata
la tecnica Aprilia
al gusto Moto Guzzi", invece finora si direbbe che
abbiano applicato il gusto Aprilia alla tecnica
Moto Guzzi! Siamo tornati indietro nel tempo, e non è stato
un bel viaggio. La California è stata da sempre sinonimo di
affidabilità,
di sicurezza, di solidità. Possiamo oggi ancora affermarlo
con certezza? Possiamo essere sicuri che, al pari dei nostri soldi
(infallibili come franchi svizzeri), tutte le moto che escono dalla
fabbrica funzionino
perfettamente? Io avevo
un mezzo
pensiero lo scorso anno di cambiare il mio California II
(mai
una
sola vite
svitata in vent'anni) con uno Special Sport, ma ora francamente non
ci penso nemmeno. Questo è solo il mio pensiero, non
fa statistica, ma quante email, quanti messaggi sul forum e quante
lettere lette
sulle riviste esprimevano stupore, incazzatura e rabbia per i problemi
ai California, gloria e vanto della Moto Guzzi?
E se da una parte le lamentele erano giustamente rivolte anche a
concessionari che sappiamo non essere all'altezza della situazione,
quest'anno ci sono giunte anche lamentele di tanti concessionari
- che sappiamo essere onesti e appassionati - su tanti aspetti del
rapporto
con la
casa madre. Perchè ricordiamoci che a spendere in prima fila
la propria faccia per piazzare moto spesso qualitativamente non all'altezza
(vedi sopra) ci sono loro e la decisione di non far rientrare un
chiaro difetto di fabbricazione come riparazione in garanzia, se
arriva
da una scrivania
di Mandello o Noale fa rabbia, e quest'anno ci ha spiacevolmente
stupito sentirci dire "ma chi me lo fa fare?" da parte
di persone che da una vita vendono "in prima fila" Moto
Guzzi. Che magari si sono pure ritrovati allimprovviso un nuovo
concorrente nella loro zona che non solo non ha fatto vendere più moto
globalmente e quindi di conseguenza ha portato via qualche loro cliente,
ma che poi questi clienti 'altrui' magari se li ritrovano nella loro
officina al momento di scrostare il carter 'bubbonico' o a riparare
altri difetti...
Non so cosa stia succedendo a Mandello. Mi viene da pensare che
quando Beggio, poco dopo l'acquisto, dichiarò che aveva trovato
dirigenti logori e operai appassionati abbia detto una frase di
circostanza,
e chiunque abbia avuto l'esperienza di vivere una realtà industriale
stagnante e castrante come è stata la Guzzi in passato sa
che quella situazione non genera certo ingegno, innovazione e voglia
di darsi
da fare, ma esattamente il contrario. Oppure che siano gli operai
interinali o gli stagisti (sic!) la causa della scarsa qualità finale?
Non lo so: in ogni caso, qualcuno a Mandello non sta facendo il suo
dovere.
Figuriamoci la
passione!
Per quanto riguarda le idee, beh, sostanzialmente a parte
la Breva 1100 (che non è poco, intendiamoci) non è uscito
nulla di nuovo. A meno che consideriamo qualcosa di nuovo e importante
il
Moto Guzzi
World
Club,
Club mondiale
di marca lanciato (si fa per dire) quest'anno, la cui utilità
e non sovrapposizione al mondo di Club esistenti è tutta da dimostrare.
La MGS e la Griso sono in corso di sviluppo, e se per la MGS si
parla di tempi ragionevoli (in termini relativi: due anni dalla presentazione
alla commercializzazione restano tanti), per la Griso a quanto pare
ci sarà da attendere il 2005, cioè tre anni dopo
la sua presentazione: dubito sia la mossa migliore per il suo successo,
che si merita perchè è stupenda: è nello stesso
tempo qualcosa di assolutamente nuovo eppure così indissolubilmente
Moto Guzzi.
La
Breva 1100 non è una
novità da
poco: segna il ritorno in un segmento dove
la
Guzzi
latitava
da
più
di
dieci
anni,
e sono
certo che sarà un altro passo importante (come la precedente
Breva 750) per riportare al giusto posto nel mercato il marchio per
noi
più importante al mondo. Ma, a parte il problema di rinchiudere
il responsabile colori in cantina e ingoiare la chiave, vogliamo
pensare alla Breva 1100 come la moto del rilancio definitivo della
Moto Guzzi?
Sì, o meglio, forse.
Certamente è un passo avanti rispetto al passato: telaio,
sospensioni, cambio completamente nuovi, anche se è pur sempre
basata sul solito, eterno motore a V di Carcano, pur con tutte
le importanti migliorie tecniche apportate, per cui non è una
moto completamente nuova, con un nuovo motore: quella sarà la
vera nuova Moto Guzzi del nuovo millennio.
In ogni caso, in questo momento contingente, visti i
risultati più
che buoni in termini di vendite ma assai discutibili in termini di
qualità, questa moto rischia inconsapevolmente di scolpire
nella roccia il futuro della Moto Guzzi: se si rivelerà una
moto godibile, valida e soprattutto funzionante al 100% senza
difetti allora sarà davvero
determinante nella crescita della nostra cara Mamma (che a ruota
potrà dare
i tanti frutti
attesi nel prossimo futuro), ma se non lo sarà, finirà per
dare il colpo definitivo alla fiducia dei motociclisti sulla possibilità
di divertirsi
liberi
e
felici
in sella
a una Moto
Guzzi, che è quello che ogni guzzista desidera e a cui ha
diritto coi suoi sudati, affidabili risparmi.
Ecco perchè il prossimo 2004 rischia di essere un anno cruciale.
A tutta la Moto Guzzi, dal primo dirigente all'ultimo operaio, i
più sentiti e appassionati auguri da parte di tutti noi.
Forza, Moto Guzzi! |