N.
15 - 4 luglio 2003
Belve,
Dei, adepti
e
sacrifici
di Alberto Sala
Bella, bella, bella, bellissima MGS/01.
Quella che poteva sembrare soltanto una 'belva da fiera' sembra divenire
realtà. Poderosa, stabile, aggressiva, così 'Guzzi'
fino nel midollo ma nello stesso tempo moderna e filante, finalmente
ha strappato consensi anche al di fuori del nostro mondo (dorato o
meno che sia).
Bene.
Ma proviamo a stemperare per un attimo l'entusiasmo, peraltro atteso
e legittimo, e vedere un po' quanto è davvero proteso in avanti
il bel musetto di questa bestiolina. Già, perchè oltre
al piacere di vederla e toccarla, ai guzzisti (e non solo) interessa
domare personalmente cotanta belva. E difatti non pochi si sono chiesti,
anche e soprattutto per via della fase ancora 'in progress' del progetto,
come e (a) quanto verrà data a loro.
Di certo sappiamo pochino: si farà una versione racing con
cilindrata 1200 circa (ma non si sa quanti cavalli renderà),
impiegandola anche in qualche competizione; e una versione stradale,
di cui si sa ancor meno, visto che non è stata neppure definita
con certezza la cilindrata.
Dando per scontato che non si ripeta la triste storia della lentissima
evoluzione della sportiva precedente (la Daytona, ricordate quanta
penosa attesa?), facciamo, così tanto per sport, qualche ipotesi.
Partiamo dalla versione stradale: la versione racing, anche se sputasse
solo 120 cavalli alla ruota, le considero già vendute, viste
le abbondanti richieste dei fanatici che hanno fatto da sprono al
procedere nel progetto MGS/01.
Per la versione stradale abbiamo due ipotesi di cilindrata: 1000 o
1200 circa. E un prezzo a quanto pare già delineato in linea
di massima: 14000 euro.
Ora, anche senza pensare di andare a 'grattare' qualche quota di vendita
delle ipotetiche concorrenti in quella fascia di prezzo (Ducati 999,
Aprilia RSV, Honda SPII, MV F4, Suzuki 1000TL), perlomeno il Daytonista
più sgamato, quello Racing C-kittato, si aspetta sicuramente
qualcosa in più dei cento cavalli alla ruota che la sua fiera
già scarica a terra. Chissenefrega dell'Euro2 e altre storie:
queste sono scuse che valgono tuttalpiù per la Breva: dopo
quasi dieci anni dalla Racing come minimo ci si attende che qualche
cavallo in qualche modo si sia nel frattempo riprodotto, auspicandosi
anche la maggior promisquità possibile immaginabile allo scopo,
non vi pare? Sennò il Daytonista come molla l'osso? Anche perchè
lui sa che preparatori privati in questi anni hanno portato la Daytona
a potenze nell'ordine dei 140 cavalli. In Guzzi lo sanno?
Se poi ci sporgiamo oltre la Daytona e andiamo a ficcanasare in casa
d'altri, beh, mi sentirei un po' in difficoltà a raccimolare
argomenti in grado di inserirsi efficacemente nelle loro discussioni
perchè in campo sportivo il fascino non basta, lo sappiamo.
Loro vogliono altro, vogliono numeri eccitanti, vogliono cifre spregiudicate,
zoccole e discinte.
Personalmente non credo sia nelle intenzioni della Moto Guzzi aspettarsi
dalla MGS/01 grandi volumi. Non credo nessuno se li aspetti, nè
credo sia partorita per questo. Io credo che in fondo, questa belva
(ora meno da fiera) sia in realtà un modo per, scusate il gioco
di parole, 'rimettere in moto' una certa mentalità, che attraverso
la ricerca delle prestazioni sportive giunge a far progredire tecnologicamente
l'azienda, per tornare a sgomitare coi bicipiti rinforzati nelle competizioni,
in pista o nei grafici di vendite che siano. Che sia la volta buona?
Dipenderà da tanti fattori. Uno può essere questo agnellino
sacrificale (si fa per dire): può aprire la strada a tante
cose, magari anche a un vero riammodernamento del vecchio bicilindrico,
che dite: non sarebbe ora per esempio di rifare 'sua ingombranza',
il basamento?
Così, in quest'ottica, la MGS/01 la vedrei meglio come una
belva da immolare in sacrificio sull'altare della rinascita, dell'evoluzione,
della ricostruzione sportiva, con tutti i tempi inevitabilmente necessari
per risollevarsi da cadavere qual'era l'anima sportiva Moto Guzzi
(non che il resto stesse poi meglio), più che la sportiva del
rilancio, inteso nel più 'pronta cassa' del termine.
Che sia un segnale, un impegno preciso (scusate lo scippo di slogan):
sportive per tutti! Ma ci vorrà ancora tanta strada per avere
qualcosa più di questa bella, bellissima MGS in grado di azzannare
furiosamente i rivali, giappoitaloinglesi che siano.
Se questo sarà il programma a lungo termine, allora è
un sacrificio che si può accettare.
P.S. Ma un vero nome al posto di questa sigla da sistema operativo
no? ("...sai, ieri ho installato MGS/01 sul mio Altair al posto
dell'A/UIX che avevo prima... una bomba! Altro che il tuo DOS 3.0!")
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