N.
21 - 15 giugno 2004
Non
svegliateci...
di Alberto Sala
La notte di sabato
4 giugno ad Albacete è stata scritta una bella pagina di
storia per tutti gli appassionati guzzisti. La 'scomessa' fatta
dalla dirigenza Guzzi acconsentendo al prestito della MGS al team
ClassicCo. per la massacrante prova di Albacete è stata
vinta.
Le premesse non
erano certamente esaltanti: aldilà dei peraltro gravi problemi
finanziari contingenti del gruppo, quante ne abbiamo sentite su
questo motore, vituperato come pochi, additato di scarsa affidabilità e
di scarse prestazioni, luquidato troppo velocemente come non adatto
a una sportiva, non al passo con la concorrenza, o addirittura
caratterialmente "non sufficientemente Moto Guzzi", manco
ci fosse un trainer psicologico a fine catena di montaggio che
verifica il profilo caratteriale?
Mai come in questo
caso lo stesso 'tamtam' dei guzzisti ha ingigantito le impressioni
negative, un po' come quel famoso gol se non erro citato in un
libro di Stefano Benni, gol segnato dal vertice destro dell'area
piccola, ma che ad ogni 'passaparola' si ingigantiva di mitologia,
diventando gol segnato di testa dalla bandierina, e così via
fino al gol segnato dal parcheggio esterno fuori dallo stadio in
semirovesciata.
Per carità,
certamente il quattro valvole Guzzi ha i suoi limiti, però ad
Albacete ha mostrato ampiamente la sua validità per "l'adesso";
ha dimostrato di non essere affatto un motore fragile reggendo
tranquillamente senza il benchè minimo inconveniente le
12 ore di gara, più due giorni di prove e controprove e
ancor più. La sua generosità in coppia e la sua erogazione
corposa e lineare non solo ha soddisfatto i piloti, in particolar
modo Gian Maria Liverani che conosce bene altri motori da competizione
ben più moderni, ma ha visualizzato imparzialmente sul palcoscenico
di Albacete il suo non essere affatto lontano dal motore bicilindrico
da competizione per definizione: quello della Ducati 999R, sverniciato
mica solo in curva, ma anche (goduriosamente, orgasmicamente, campane
a festa e tremino i vitelli grassi) in rettilineo. Gli basterebbe
solo un po' di allungo in più, e sicuramente un po' di materiale
nobile ad alleggerirlo laddove sia possibile: la moto per essere
da competizione è ancora un po' pesante.
Da Albacete inoltre
il bilancio positivo lo si trae, oltre che dalla moto, anche e
soprattutto dal patrimonio immenso che la Moto Guzzi ha: i suoi
appassionati sostenitori. E' un patrimonio da non sottovalutare:
non solo questo patrimonio ha tenuto a galla la marca nei grigissimi
anni '90, ma ancor oggi dimostra di essere ancora importante soprattutto
nel proseguire dove la casa madre, per scelta o necessità,
si ferma. Così è stato nel passato con personaggi
come John Wittner, con lo stesso Giuseppe Ghezzi, con Jacques
Ifrah e altri ancora: personaggi che hanno contribuito sostanziosamente
sia da un punto di vista tecnico che da quello sportivo a tenere
tenacemente la Moto Guzzi sui nativi campi di gara. Ad Albacete
l'eredità di questa passione la rilanciano Mauro Abbadini
e Miguel Angel Martinez, che già da tempo attraverso le
loro creazioni Classic Co. e Deccla tengono viva l'anima sportiva
guzzista. E ad Albacete va assolutamente menzionato lo sforzo di
questi due immensi personaggi che hanno saputo competere come team
allo stesso livello di quelli 'superprofessionisti' del Mondiale
Endurance: peccato per chi non c'era la notte di sabato e si è perso
la 'processione' dei tanti meccanici di altri team al box dove
la MGS-01 stava sotto i ferri per trapianto di cambio. Per non
parlare dei cambi gomme fatti in tempi spaziali, considerando l'handicap
della coppia conica... insomma, un team in grado di fornire qualità da
professionisti.
Infine questa gara
ha consacrato definitivamente il genio del creatore della MGS-01,
quel Giuseppe Ghezzi che è il nuovo patrimonio tecnico,
che ha saputo cogliere il meglio di quello che c'è ora disponibile
in Guzzi coniugato col suo prezioso talento e l'ha saputo evolvere,
portare avanti nonostante le difficoltà tecniche, economiche
e soprattutto nonostante i pregiudizi sul motore a 4 valvole.
Attendiamo ora i
prossimi passi, sperando di trovarci ancora a secco di voce a furia
di incitare la MGS-01 da bordo pista, sperando che questa semina
preziosa finisca finalmente su un terreno fertile, umile e animato
dallo stesso fervore, dallo stesso lampo nello sguardo, dalla stessa
determinazione e dallo stesso cuore degli eroi di Albacete. FORZA
MOTO GUZZI!
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