N.
13 - 10 aprile 2003
Raffreddati
con l'aria
(cercasi
comparse)
di Mauro Iosca
Quello che è successo a Misano Adriatico il 22 e 23 di Marzo
e che in sostanza si è ripetuto lo scorso week-end al Mugello,
se dal punto di vista tecnico non fa gridare al miracolo, dal punto
di vista socio-culturale può già dirsi un capitolo di
storia motociclistica contemporanea. Gare come queste, consumatesi
in un gelido anticipo di primavera in due monumenti mondiali della
velocità, luoghi simbolo della patria dei mutor,
non possono rimanere clamorose solo per pochi appassionati, parenti
o amanti fanatici della Moto Guzzi.
Se fossimo lAmerica dei paradossi o il Giappone dei sofisticati
cerimoniali o più semplicemente la Germania dei würstel
uber alles, uno spettacolo come quello che per due bellissimi week-end
ho avuto modo di vedere, avrebbe certamente raccolto una fiumana di
appassionati spettatori.
Per non parlare dellepilogo (Moto Guzzi sul podio): daccordo,
prese da una classifica dove cerano solo queste, ma che potevano
comunque non esserlo; è già una vittoria a metà.
La classifica, già: dicevamo appunto che grazie alla specifica
divisione delle tipologie di Naked, le Guzzi vanno sul podio: tutto
bene, direte voi. Invece no, non va bene per niente.
NON VA BENE perché sebbene ci sia una classifica tutta per
i raffreddati ad aria, di raffreddati ad aria (Guzzi a parte) non
se ne vedono. E allora dove siete, sboroni ducatisti gran
palpatori di motori sempre ingarellati con il mondo? Ora avete un
mille nuovo di sberla, possibile che nessuno abbia voglia
di preparare una motoretta per loccasione?
NON VA BENE perché lo stesso discorso vale anche per i meccanici
BMW: guardate che anche se vi togliete il cashmire o la Regimental
per una volta non cade il mondo; e le Harley e le Buell a cosa servono?
Solo per andare a prendere laperitivo in centro nei locali alla
moda? Oh poveri noi
NON VA BENE perché cè chi si impegna come può
investendo denari che magari escono da semplici dignitosi risparmi
solo per la maledetta febbre della passione e succede che magari scopriamo
che ci sono piloti che hanno classe da vendere, che si sbattono senza
tregua lottando alla pari con altri piloti dello stesso rango, che
non solo hanno moto più performanti, ma che hanno anche alle
spalle le case che li aiutano e li finanziano! E qui non si parla
certo di avere lalbergo pagato, ma piuttosto di avere materiali,
motori, ricambi, sperimentazioni che servono non solo al risultato
della gara (eh, che diamine: è lABC!!!)
NON VA BENE perché, caro papà, la Guzzi non può
fare la fine della bambina adottata a distanza, che le mandiamo là
50 euro, così si compra il grembiulino e si paga i libri per
andare alla scuola del villaggio e magari le avanzano i soldi per
la merenda. La Guzzi è già laureata da un pezzo e ha
studiato nelle migliori università: o gliela diamo una spinta,
oppure diciamolo che è tutto uno scherzo e arrivederci.
NON VA BENE perché la differenza tra lanno scorso e questo
è una tenda parasole col concessionario di zona che ti fa provare
la Breva. Ah, no, dimenticavo: la Guzzi ha anche fatto fare dei cappellini
con la scritta: Moto Guzzi V11 Team (in inglese, ovvio). Moto Guzzi
Team? Ma signori miei, prima si fa la Squadra e dopo i cappellini,
su questo sarete daccordo?
A Misano e al Mugello i nuovi della Moto Guzzi conoscevano
tutti. Si muovono bene nellambiente e loro sanno bene come fare;
e allora, visto che gli ingredienti ci sono quasi tutti, mi viene
voglia di tirare la giacchetta a chi sta lassù per dirgli:
Hei, grazie per i cappellini ma adesso, anche senza troppo esporsi,
la vogliamo dare una mano a questi ragazzi, sì o no?!?
Perché domenica scorsa, alla fine della gara, erano tutti col
morale al minimo storico, e cè da capirli; la mia preoccupazione
è che qualcuno molli e che la compagnia si sciolga.
Per questo qualche volta mi scaldo un po, rispondo male e straparlo.
Chiedo scusa: adesso si è alzato un vento, un sibilo, una voce
raffreddati con laria...
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