Editoriale 1

• Italiani, popolo di arditi geni e abili frenatori

Editoriale 2

• Ma la passione e' un handicap?

Editoriale 3

• Fabbrica dei sogni

Editoriale 4

• Voglia di... 4 valvole!

Editoriale 5

• Identita' perduta

Editoriale 6

• Uno strano dialogo...

Editoriale 7

• Una questione di equilibrio

Editoriale 8

• Voti a rendere

Editoriale 9

• Via col vento

Editoriale 10

• Il gusto delle cose

Editoriale 11

• Il punto sul punto... vendita

Editoriale 12

• Ghezzi in Guzzi

Editoriale 13

• Raffreddati con l'aria

Editoriale 14

• Pensieri e parole

Editoriale 15

• Belve, Dei, adepti e sacrifici

Editoriale 16

• Perdita d'identita'

Editoriale 17

• Double face

Editoriale 18

• Un anno vissuto appassionatamente - pure troppo

Editoriale 19

• Crisi

Editoriale 20

• Comunque vada, sara' un successo

Editoriale 21

• Non svegliateci

Editoriale 22

• Signore e signori, si cambia

Editoriale 23

• Deccla

Editoriale 24

• Buoni propositi

Editoriale 25

• In difesa di Mandello; ovvero: sulla Tradizione

Editoriale 26

• Come si resta indimenticabili?

Editoriale 27

• Repetita iuvant

Editoriale 28

• Sangue dalle rape

Editoriale 29

• Design

Editoriale 30

• L'insostenibile inconfutabilitΰ di una congettura?

Editoriale 31

• C'θ un'anima nuova

Editoriale 32

• MotoGuzziWorldChe???

Editoriale 33

• Capitani paurosi

Editoriale 34

• Destini incrociati

Editoriale 35

• Dove vai, ora che le moto nuove ce le hai?

Editoriale 36

• La matematica θ un'opinione

Editoriale 37

• Cosa vogliamo fare da grandi?

Editoriale 38

• Compriamo moto o spot pubblicitari?

• English version

Editoriale 39

• Messaggi sussurrati

Editoriale 40

• L'editto

Editoriale 41

• Tre asterischi, una penna e un taccuino

Editoriale 42

• Associazione

Editoriale 43

• Un nome ingombrante

Editoriale 44

• Sliding doors

Editoriale 45

• Quando i sogni si avverano

Editoriale 46

• Tiriamo la riga

Editoriale 47

• Essenza e personalitΰ

Editoriale 48

• Niente

Editoriale 49

• Manifesto

N. 19 - 29 marzo 2004

 

Crisi.

 

di Mauro Iosca

 

 

 

Oggi lunedì 29 marzo 2004, al termine di un week-end dove “la puzza di bruciato” anticipa le peggiori notizie, mentre inizia in Moto Guzzi un lungo periodo di cassa integrazione il sindacato informa critico e lapidario che siamo solo all’inizio della crisi.
Il mercato ed i debitori - certamente una realtà dell’odierna sofferenza di Moto Guzzi - non sembrano essere la causa principale di quello che oggi sarebbe riduttivo chiamare stallo.
Il sindacato giustamente preoccupato vede altrove le radici di questa disperata situazione: in primis una scarsa politica di sviluppo e proponimento di novità se comparata ad altri produttori con simili tradizioni ed inoltre la promessa e mai attuata campagna di investimenti che Aprilia avrebbe dovuto effettuare; anzi, le parole usate sono di una Moto Guzzi “SVUOTATA”.
Sono mesi che come avrete notato non esce un editoriale su Anima Guzzista e sono mesi che noi abbiamo vissuto (e stiamo ancora vivendo) con il fiato sospeso, per paura che un alito di vento ci faccia risvegliare nell’incubo che tutti vogliono negare.
Sì, perché unita alla drammaticità della situazione dell’azienda lariana e dei suoi operai c’è la preoccupazione per un grosso gruppo industriale, che molto somiglia alla situazione di altre aziende italiane troppo legate ad un sistema economico che coloro deputati al suo governo non sanno governare e ciò nonostante continuiamo a celebrare.
Sì, esatto, a celebrare.
Non vogliatemene se cito la maggiore nonché più accreditata rivista di settore, ma Motociclismo nel numero di marzo (pag. 123 Attualità mercato) dice a proposito di Moto Guzzi:
La cura Aprilia ha portato a dei modelli sicuramente più competitivi, ed i risultati si vedono…
Ed ancora nel numero di Aprile l’editoriale recita:" …Ma l’Aprilia potrebbe attrarre anche il mercato finanziario… magari un investitore… Beggio avrebbe altri fondi da usare per innovative moto e scooter e si ritroverebbe a mantenere la gestione della creatività, parte fondamentale del successo di Aprilia…”.
Non posso che essere pertanto d’accordo con la visione del sindacato, salvo precisare che riguardo alla contemporaneità i modelli presentati ormai quasi due anni or sono e più precisamente MGS-01 e GRISO ed anche la più recente BREVA 1100 hanno fatto letteralmente impazzire il pubblico di ogni salone ed evento a cui hanno partecipato e che quindi semmai sono mancati il coraggio e la determinazione nel conseguire il raggiungimento di questi progetti.
La Moto Guzzi è oggi più grave di come la dipingono: è un'azienda dove gli ordinativi non mancano, ma mancano i soldi per pagare i fornitori. A cosa serve la cassa integrazione in questi casi?
L’Aprilia, azienda “madre” che oltre a “mantenere la gestione della creatività” mantiene anche il “portafoglio” non ha mai nemmeno per un momento esitato nel mettere in produzione modelli come Falco, Futura, Capo Nord, Tuono etc… e non cito gli scooter perché non me ne intendo.
Detto questo, giudicate voi che cosa sia meglio quando domani i gran dottori della comunicazione e dell’informazione ci edurranno sul fatto che il disastro era inevitabile e che lo sapevano tutti.
Giudicate voi se sia bene oppure no che entri un finanziatore magari dichiarando “io di moto non me ne intendo ma in fondo non è importante per guidare un azienda che le produce”, già, che le produce… magari da più di ottanta anni.
Non so voi ma io ho i brividi, speriamo bene.

 


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