Editoriale 1

• Italiani, popolo di arditi geni e abili frenatori

Editoriale 2

• Ma la passione e' un handicap?

Editoriale 3

• Fabbrica dei sogni

Editoriale 4

• Voglia di... 4 valvole!

Editoriale 5

• Identita' perduta

Editoriale 6

• Uno strano dialogo...

Editoriale 7

• Una questione di equilibrio

Editoriale 8

• Voti a rendere

Editoriale 9

• Via col vento

Editoriale 10

• Il gusto delle cose

Editoriale 11

• Il punto sul punto... vendita

Editoriale 12

• Ghezzi in Guzzi

Editoriale 13

• Raffreddati con l'aria

Editoriale 14

• Pensieri e parole

Editoriale 15

• Belve, Dei, adepti e sacrifici

Editoriale 16

• Perdita d'identita'

Editoriale 17

• Double face

Editoriale 18

• Un anno vissuto appassionatamente - pure troppo

Editoriale 19

• Crisi

Editoriale 20

• Comunque vada, sara' un successo

Editoriale 21

• Non svegliateci

Editoriale 22

• Signore e signori, si cambia

Editoriale 23

• Deccla

Editoriale 24

• Buoni propositi

Editoriale 25

• In difesa di Mandello; ovvero: sulla Tradizione

Editoriale 26

• Come si resta indimenticabili?

Editoriale 27

• Repetita iuvant

Editoriale 28

• Sangue dalle rape

Editoriale 29

• Design

Editoriale 30

• L'insostenibile inconfutabilitΰ di una congettura?

Editoriale 31

• C'θ un'anima nuova

Editoriale 32

• MotoGuzziWorldChe???

Editoriale 33

• Capitani paurosi

Editoriale 34

• Destini incrociati

Editoriale 35

• Dove vai, ora che le moto nuove ce le hai?

Editoriale 36

• La matematica θ un'opinione

Editoriale 37

• Cosa vogliamo fare da grandi?

Editoriale 38

• Compriamo moto o spot pubblicitari?

• English version

Editoriale 39

• Messaggi sussurrati

Editoriale 40

• L'editto

Editoriale 41

• Tre asterischi, una penna e un taccuino

Editoriale 42

• Associazione

Editoriale 43

• Un nome ingombrante

Editoriale 44

• Sliding doors

Editoriale 45

• Quando i sogni si avverano

Editoriale 46

• Tiriamo la riga

Editoriale 47

• Essenza e personalitΰ

Editoriale 48

• Niente

Editoriale 49

• Manifesto

N. 20 - 4 giugno 2004

 

Comunque vada, sarà

un successo

 

a cura dello Staff

 


La notte tra sabato 5 e domenica 6 giugno 2004 una Moto Guzzi affronterà per 12 ore consecutive notturne le insidie del circuito di Albacete e soprattutto i missili del Campionato Mondiale Endurance. Quella moto è la prima MGS/01, affidata nelle mani capaci del team Classic Co, e più precisamente Mauro Abbadini e Miguel Angel Martinez, i creatori delle magnifiche gare di Cartagena e condotta in pista dai velocissimi Alberto 'Teto' Martinez, Carmelo 'Melo' Berlanga e Francisco Alarcon.

Pur non essendo a tutti gli effetti una partecipazione 'ufficiale' diretta della Moto Guzzi, l'evento è assai significativo e importante. In primo luogo perchè segna, dopo tanto tempo, il ritorno di una Moto Guzzi in una gara di un campionato mondiale, e già solo questo non è cosa da tutti i giorni: già immagino i colpi al cuore dei tantissimi appassionati del marchio di Mandello in tutto il mondo che mai si sono rassegnati all'idea che la casa detentrice del maggior numero di vittorie iridate rinunci al suo terreno più consono, più appartenente al DNA del mai dimenticato Carlo Guzzi e di Giulio Cesare Carcano.

In secondo luogo perchè è l'ideale continuazione della strategia attuata con la messa in cantiere della MGS/01: dopo il clamore suscitato in tutto il mondo e in tutti i saloni a cui è stata esposta, dopo le tante copertine delle riviste specializzate mondiali, dopo aver messo in atto uno sforzo produttivo senza pari (quello che era un prototipo in legno a settembre 2002, girava in pista sei mesi dopo!), l'aver concesso una MGS/01 ad un team per un "vernissage" mondiale in pista ci sembra la mossa più azzeccata per lo sviluppo del progetto MGS/01:la massacrante prova sul campo fornirà infatti agli ingegneri Guzzi tutti quei dati fondamentali che solo la pista può offire. Per questo la presenza della MGS ad Albacete, il cui scopo principale non può essere certo quello di competere con le più performanti supersportive di categoria, va vista come una tappa importante in un processo di ricerca e sviluppo che passi dalla pista - senza dimenticare che riavvicinare, dopo anni di naftalina, il nome Moto Guzzi all'ambiente delle competizioni mondiali è già un evento di per sè che garantisce un notevole ritorno di immagine; e finora l'obiettivo è stato centrato nel migliore dei modi: l'interesse intorno alla MGS/01 non accenna a diminuire.

In terzo luogo, perchè in questo momento contingente, tra crisi, voci di cessioni, debiti da pagare, soldi che non arrivano, speculazioni di fantomatici acquirenti (che forse resteranno tali in pavonesca posa) e quant'altro, il vedere realizzato quello che solo un anno fa sembrava ancora un sogno è una boccata d'ossigeno e di speranza. Ce lo aveva accennato il direttore generale Brovazzo quando lo intervistammo dopo la presentazione della MGS/01: una volta fatta una moto del genere, la vogliamo rivedere sulle piste. Ed ecco questo sogno che diventa realtà, nonostante il difficile momento che stanno vivendo tra Mandello e Noale: la voglia di rimboccarsi le maniche sempre e comunque e di mettersi in gioco è la migliore risposta che gli uomini in forza in Moto Guzzi potessero darci in questo momento. La strada è quella giusta: l'intuizione geniale di commissionare la MGS, la caparbietà nel volerla industrializzare nonostante tutto, saranno finalmente compensate quando i riflettori e i flash di Albacete snobberanno le varie Honda, Yamaha e Suzuki per posarsi sulla rossa livrea di una magnifica Moto Guzzi.

Si tratta, lo ripetiamo, di un passo importante, di un'indicazione concreta della voglia di continuare sempre e comunque a guardare avanti, più importante della sua reale competività; ci viene in mente la Ducati ai tempi dei primi timidi ritorni nelle competizioni di durata con la 851, ben lungi ovviamente dall'essere subito competitiva - ricordo che al Bol d'Or a fine anni '80 durava poche ore - ma consci che la direzione è quella giusta, da perseguire caparbiamente e serenamente.

Indi per cui, cari Guzzisti tutti, gioiamo e restiamo in trepida attesa di quella notte. Anima Guzzista seguirà per voi in diretta la gara con aggiornamenti live sul sito: tenete calda la moka, perché stavolta il sogno è ad occhi aperti. Certo, un successo in classifica è assai arduo - trent'anni di assenza dall'endurance non si recuperano in una gara - ma la sua vera vittoria la bella, affascinante e desiderata MGS/01 la conquisterà già alla partenza. Mauro "Abba" si può pure dimenticare di farle il pieno: la MGS/01 ad Albacete, ha già vinto.
Forza Grande Moto Guzzi!

 


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