CARTAGENA
SETTEMBRE 2004
Giorni
di gloria
di Peppe Cavaliere
Inizi di settembre, una mattina di ordinario lavoro dopo quattro settimane
di vacanze (che palle!). Squillo del cellulare, rapida occhiata al display
per vedere chi è che rompe: Fange?
Pronto?
Peppe ti devo parlare, è una cosa seria (tono drammatico)
Dimmi.
Come ben sai il 25 c'è la gara a Cartagena e mi serve un pilota
in grado di fare la differenza, gli unici qui a Roma siete tu e Biaggi,
che però è alquanto impegnato, quindi...
Bèh anch'io avrei un mezzo impegno con lHRC per
la 8 ore di Suzuka; comunque lo sai, io per gli amici...vedo
se mi posso liberare, ti faccio sapere...
Fange: (piangendo): Dai ti prego non so come fare, sono disperato (singhiozzi).
Se vieni sono disposto a comprarmi le sigarette tutti i giorni in
più ci metto due magliette di Anima Guzzista e la mia collezione di Lando (???).
Ehm va bèh accetto, in fondo il Giappone mi è sempre stato
un po' sulle palle, meglio la Spagna.
Ah Peppe scusa, dovresti dare una mano a CP, sai sulla moto manca ancora
qualche cazzatina! Ciao ci vediamo.
Ecco, più o meno è iniziato tutto così;
La moto, già.
Dire che era allo stato embrionale è poco, in pratica il telaio
era appoggiato sul banco da lavoro, comunque ci mettiamo (io e CP) subito
all'opera e sera dopo sera (dopo il lavoro) la bestia prende forma,
alla fine manca solo un cupolino o una mezza carena, ma ovviamente non
c'è tempo di cercare qualcosa di adatto. All'improvviso
uno dei miei lampi di genio: prendo un parafango posteriore di un Monster
incidendato e lo appoggio alla forcella, voilà, fatto, cupolino
stile Alien.
Il 12 la moto è pronta, decidiamo pertanto come un vero team ufficiale
di organizzare una giornata di test in pista. Partiamo quindi alla volta
di Cellole, una pista corta e tortuosa ma molto tecnica, ottima per provare
moto non molto potenti.
Alle 9 siamo già pronti sulla pista, ottimisti e fiduciosi. Dopo
20 minuti circa la situazione cambia completamente.
Bilancio: pedane piallate (destra e sinistra), cambio rotto e un paio
di tute scorticate. Ci viene voglia di strapparci i capelli, ma dato
che potrei farlo solo io, lasciamo perdere e analizziamo la situazione.
Primo problema il cambio; secondo servono assolutamente le gomme buone;
terzo tirare un po' su il Fange duramente provato dalla giornata
di (crash) test.
Dopo avere cercato invano un esorcista nei dintorni torniamo a Roma con
il morale e la moto a pezzi (il cambio a pezzetti).
Ma è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare:
in tre serate sostituiamo il cambio, rimettiamo a posto la moto e riesco
anche a verniciare il codone, siamo pronti, si parte.
Sveglia alle 4, partenza da Ciampino alle 6,30, arrivo a Girona alle
8.
Ancora sonnambuli ritiriamo la macchina alla Hertz e partiamo per Cartagena,
ci rifilano una Scenic ultimo modello in sostituzione alla pari con la
macchina che aveva prenotato Fange, raccomandandosi che fosse un'utilitaria
(126 bis a metano). Infatti scopriremo in seguito che consuma come un
Leopard, la maledetta macchina poi dispone di un display che calcola
consumo medio, massimo, istantaneo ecc.
Fange a cui tocca il primo turno di guida, pretende di non consumare
più di 5/6 litri per 100 Km, al che ne risulta un'andatura di
68/72 Km/h. Cerco di convincerlo che così un viaggio di 700 Km durerebbe
due giorni. Finalmente commuta il display su altre funzioni e Je dà un
po' de gasse (almeno caa machina).
Per tutta la durata del viaggio poi si calcolerà con l'infernale
cruscotto: ascendente zodiacale, Iva dei termosifoni, quoziente di intelligenza,
distanza tra la Terra e Urano ecc.
Intanto sul sedile posteriore CP annichilito da tutto ciò sospende
tutte le funzioni vitali e si addormenta! Comunque tra le mie dotte osservazioni,
le cazzate di Fange e la rassegnazione di CP, finalmente si arriva a
Cartagena e precisamente al mitico Hotel Manolo, dove cominciano a incontrare
le avanguardie del popolo di Guzzisti.
La sera, dopo una devastante cena a base di fritti e birra, finalmente
si va a nanna.
Ma de chè.
I due infatti partono subito in un confronto serrato di rantoli e sospiri
(no, non fanno l'amore ma russano). Dopo avergli lanciato di tutto,
a parte il comodino e il letto, mi rassegno, mi autocostruisco due tappi
auricolari con la carta igienica e così riesco a dormire 20/30 minuti.
Mattina-colazione-pista...
Che spettacolo!! Anche solo a vederla promette bene, anzi benissimo.
Un bel rettilineo, curve tecniche e chissà cos'altro c'è dietro.
Pensare che ce l'avevano descritta corta, tortuosa, praticamente
tutta prima e seconda, mai fidarsi degli amici.
Intanto i box prendono vita. E' tutto un brulicare di moto fine
anni settanta, Guzzi soprattutto, ma anche alcune bellissime Ducati,
qualche Honda-Kawa, BMW più un gruppo di due tempi spagnole, bellissime
tutte.
I box poi a differenza di tutti gli altri circuiti che ho calcato,
non sono separati da tristi muri, ma da reti metalliche, in modo che
si può vedere
tutto di tutti. In pratica, un gigantesco box collettivo, una Woodstock
Racing veramente fantastico.
Come compagni di box poi, non ci poteva andare meglio: stiamo insieme
a Nello Goffredo, Piero, cioè il mitico team GASGONEL.
In seguito dopo aver espletato poche formalità e pagato una cifra
onestissima, inizia l'avventura vera e propria.
La moto, praticamente non era stata mai provata, cioè era stato
provato solo se cadeva bene, e io nemmeno quello. Comunque entra CP
e dopo un paio di giri di esplorazione inizia a darci dentro, facendo
segnare
da subito ottimi tempi, poi tocca a me. La pista è una libidine
assoluta, un misto medio molto tecnico con dei punti assolutamente
strepitosi. Ma l'impatto con la bestia è abbastanza scioccante, assuefatto
da anni a: iniezione, Ohlins, Brembo da 320, pompe radiali, gomme da
180 ecc. per i primi giri non ci capisco una beneamata mazza, soprattutto
non riesco a gestire bene freno e manetta, durissimi tutti e due. Nonostante
ciò faccio un altro paio di giri e la pista mi attizza sempre
di più, l'asfalto ha un ottimo grip e le vie di fuga
sembrano sicure, ora si tratta solo di far funzionare bene la bestia,
rientro
e passo la moto a Fange per il suo turno (cala il silenzio, tutti si
bloccano, cessa qualsiasi attività nei dintorni, Segarra che stava
girando accosta la moto e si ferma).
In realtà vaga in pista per qualche giro poi rientra perplesso.
Ricominciano i lavori.
Prima di tutto due manopole belle nuove gentilmente estorte ad un tedesco,
poi cambiamo i cavi del gas, riduciamo la distanza della leva del freno,
smagriamo la carburazione, riproviamo.
Rientra di nuovo CP, dopo pochi giri stampa un'ottimo 2.02; allora
la bestia comincia a funzionare?
Dopo un po' rientro io e trovo la moto cambiata parecchio in meglio,
infatti comincio a girare decentemente e soprattutto a divertirmi fino
a un discreto 2.07 e spicci. Anche Fange migliora notevolmente (peggiorare
era impossibile).
Il pomeriggio è ancora meglio, la moto nel complesso va abbastanza
bene nonostante il motore si pianti a circa 6-7000 giri e l'avantreno
che balla di brutto nelle pieghe più decise. Ma il divertimento è tanto
lo stesso. In pista incrocio un paio di volte ora Goffredo, ora Nello,
sfollati di fresco che agitavano il piede sinistro nel tentativo di
fare entrare una qualche marcia.
Poi, all'improvviso in una delle curve più belle e impegnative
(curva Gas-gas) del circuito, un piegone a sinistra cieco mi appare
proprio in traiettoria un ologramma di colore giallo praticamente fermo,
lo schivo
per un pelo e evito il peggio, mi spiegheranno poi ai box che si trattava
della 'macchia gialla', figura mitologica metà uomo
e metà paracarro che si materializza all'improvviso in traiettoria
(grandissimo).
In pratica una difficoltà aggiuntiva per aumentare il divertimento.
Intanto la moto va benino anche se il motore mi sembra un po' fiacco
e ne ricevo la conferma quando Alberto mi supera sul rettilineo con
una facilità estrema, CP dice 'non tirarla più di tanto, falla
scorrere in curva'; traduzione: dato che non abbiamo motore le
curve vanno fatte alla Kamikaze.
Ultimo turno, supero in staccata una Guzzi rossa (n. 23?). Uscita di
curva, mi va via, lo ripasso alla palma. Uscita, mi affianca, ma riesco
ad entrare per primo alla curva del rettilineo, esce attaccata al mio
codone e mi sfila sul dritto dandomi una cinquantina di metri, alla
staccata in fondo al rettilineo esagero, gli sono addosso in un attimo,
ma lo
spazio per passare è solo all'esterno.
Lascio i freni, tengo giù la moto e gli faccio un esterno clamoroso.(libidine)
Quando rientro ai box persino CP si congratula.
...e domani c'è la gara
42 moto allineate di lato in pista sono uno spettacolo unico,la partenza
stile Le Mans
emozionante, CP comincia a martellare come un dannato si fa 45 minuti
come niente fosse.
SI CAMBIA tocca a me: noto subito che la moto non va come il giorno
prima, il motore è ancora più fiacco e poi si surriscalda al punto
di
ustionarmi l'interno della gamba, ma incrocio le dita sperando
che tenga!!
Secondo cambio, tocca a Fange, escono i primi aggiornamenti:siamo
7° di categoria e 9°assoluti, meglio di così... poi di nuovo CP-il
sottoscritto-Fange ed ecco che accade il 'dramma': rientra
con la moto che non va, proviamo a farla ripartire fa un tentativo
poi si inchioda definitivamente. Peccato,
delusione.
Dopo aver sbollito un po' di giramento di pelotas ci gustiamo
le fasi conclusive della gara.
Il GASGONEL nel frattempo è riuscito a riparare miracolosamente la
moto sdraiata in precedenza da Piero e temporaneamente GONEL
rientrano in pista dove negli ultimi minuti Goffredo si scatena
di brutto abbassando
il tempo di un secondo al giro
(se non finiva dove sarebbe arrivato?)
Poi la bandiera a scacchi.
La serata si conclude con una cena collettiva dove si cazzeggia
tanto ma si mangia poco infine le premiazioni dal primo all'ultimo
saluti abbracci è ora di tornare a casa
Conclusioni:un'esperienza fantastica da ripetere assolutamente
Tonica per il corpo e (soprattutto) per la mente
ALLA PROSSIMA!
© Anima
Guzzista
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