MODIFICHE
SU GUZZI JACKAL by JACKAL-GIAMPY & FATHER !
Ciao AMICI GUZZISTI, sono Giampy da L’
Aquila e come tutti Voi sono possessore di
una scintillante e magnifica MOTO GUZZI !!!
Dopo 4 anni on the road assieme alla mia v65c,
l’ anno scorso ho deciso, con grande dispiacere ( perchè fa sempre male
lasciare una GUZZI ), di comprare il JACKAL.
Grande acquisto !!!
La moto che desideravo a livello di motore e la
moto che desideravo come estetica: nuda e cruda...tutta pronta a farsi mettere
le mani sopra !
Si perchè il bello di avere una Guzzi è che
non ti puoi addentrare molto nel mercato dell’aftermarket per fare qualche “modifica”, ma ti devi
ripiegare le maniche ...e lavorare di tuo.
Naturalmente, cosa fondamentale nella “ customizzazione
“ (secondo me) è cercare di fare modifiche che, però, in qualsiasi momento puoi
smontare per far tornare la moto nella versione originale !!!
Così, avendo la fortuna di avere in mio padre
un grande tornitore / fresatore / saldatore ed essendo io come lui un perito
meccanico, ho deciso di schizzare qualche pezzo per modificare il “Mio JACKAL”
!
TRE le cose fondamentili:
- un pò di fantasia
- disegnare i pezzi con autocad
- tanta volontà e pazienza nel realizzare i pezzi !
Ok si parte : cosa togliere, cosa
cambiare e cosa realizzare?
Togliere e sostituire : frecce , fanale
posteriore e portatarga, manubrio.
Realizzare : comandi avanzati (piastra + comandi) ,
risers, portatarga e supporti frecce anteriori.
Piastra
con perno per ribassare gli ammortizzatori.
A togliere si fa presto !!!
...via le frecce via il fanalone doppio posteriore.
La scelta del fanale va in un unica direzione :
voglio un fanale a goccia (foto 1 & 2) con portatarga alto, che si adatti
al parafango: trovo ciò che cerco nel catalogo della Higway
HouK .
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Fig 1 |
Fig 2 |
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Fig 3 |
Fig 4 |
Unico problema....tagliare il supporto del faro
originale...saldamente fissato sul parafango !!!....e non rovinare il
parafango...evitando così di riverniciarlo.
Si suda un pò...ma tutto OK : si prosegue.
Realizziamo un portatarga (foto 3) in acciao Inox, con supporti per le freccie
posteriori.
Per fissare le freccie anteriori, realizziamo dei
supporti, sempre in Inox, sfruttando gli stessi punti di fissaggio delle
originali (foto 4).
La scelta per le frecce va su quelle a forma di
proiettile !!!
Come avanzare i comandi ?
Bell’ impresa farlo senza poi andare a sbattere
costantemente contro i mitici cilindri !
Ok..fatte le dovute prove...” più avanti...no no
così poi la schiena soffre..più dietro..troppo larghi....ok ok così sembra
ok”...la decisione è presa : i comandi avanzano di 15 cm (interasse fra la
vecchia pedana e la nuova).
L’ unica possibilità per avanzarli è fare una
piastra, possibilmente dall’estetica accattivante, da ancorare agli stessi punti del telaio dove sono montate le
pedane di serie.
La forma ...bhe abbiamo detto accattivante e
che stia bene con le curve armoniose della già bella JACKYE.
Dopo 5 o 6 disegni a mano per dare forma alla piastra, la scelta va su il
disegno che + si avvicina allo stile del serbatoio (foto 5).
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Fig 5 |
Realizzato il disegno con Autocad, tutti i dati
vengono dati in pasto alla fresa a controllo numerico, e la scelta del
materiale va sull’alluminio.
Ok, ora bisogna realizzare i comandi del freno e del cambio.
Si parte con quello + problematico, il cambio,
visto che si trova, con la nuova, posizione, molto vicino al blocco del
cavalletto laterale(foto 6 & 7)
Ah....sia chiaro : dite addio al bilanciere !!!!
Materiale: ferro, unico pezzo, piegato e fresato
internamente per allegerirlo, con una boccola di ferro saldata ad esso ed una boccola di bronzo, inserita a
caldo,per evitare il contatto fra la leva e il perno supporto pedana, realizzato
sempre in ferro, che verrà fissato alla
piastra (foto 6-7-8-9).
Ora bisogna fare i tiranti del freno posteriore e
del cambio (attenzione...quello del cambio ha una filettatura destra e una
sinistra !!!), cercando di mantenere la stessa inclinazionedegli originali.
Per le pedane, trovo quelle che mi piacciono al
C&C show di Padova, a forma “ovale” (bho !!), veramente comode.
Il manubrio e i risers.
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Fig 10 |
Fig 11 |
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Fig 12 |
Ok il manubrio di serie non è niente male, ma ne
vorrei uno più largo e meno a corna di bue....diciamo che assomigli ad
un’aquila in volo !!!
Lo trovo (foto 10-11-12), provo a montarlo sui
risers di serie...ma “c’è qualcosa che non va” !!!!
Deve essere alzato. Almeno di 15 cm.
Bisogna fare i risers. La scelta del materiele va
sul ferro. Via con il ...tornio...poi la ....fresa!
Ok ci si può accontentare. Bisogna cambiare le
manopole, quelle di serie in spugna sono si comode...vedi vibrazioni...ma si
può trovare il giusto compromesso nelle manopole in gomma (foto 12).
Realizziamo i coperchietti finali in alluminio.
I comandi rimangono gli stessi, i cavi arrivano
tutti....tranne il tubo del freno
anteriore, che provvediamo a sostituire.
Lo specchietto ...va cambiato...lo troverò di
sicuro tra breve...altrimenti lo facciamo !!!
Come ribassare la moto dietro
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Fig 13 |
Fig 14 |
Già dall’acquisto, avevo voluto montati, nulla
togliendo agli ottimi ammortizzatori di serie del Jackal, gli ammortizzatori
Sachs che montano la Specia e la Ev.
Volevo, però, che il posteriore fosse + basso...e
mica potevo cambiare di nuovo gli ammortizzatori?
Decido così di fare una piastra in ferro con un
perno saldato (foto 13-14), da ancorare sul perno al telaio per gli
ammortizzatori, e sul telaio (sotto la sella c’è un foro filettato passante sul
telaio).
Trovato il giusto interasse rispetto al perno del
telaio, il risultato e che gli ammortizzatori vengono + inclinati e il retro si abbassa di quasi 5 cm.
La customizzazione continua
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Fig 15 |
Fig 16 |
Non è finita qui.
Attualmente stiamo facendo le piastre per le pedane
posteriori e abbiamo gia fatto i supporti per le borse, tutto in alluminio.
Le borse ...le ho fatte fare da un artigiano del
posto.
Presto aggiornerò questa pagina con le foto.
Dimenticavo...una buona dose di cromo su tutti i
pezzi (alluminio-ferro-inox)...e il gioco è fatto !!!!
P.s. se qualcuno è interessato a qualche pezzo,
può contattarmi via mail
Giampaolo.Biondi@it.flextronics.com
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