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Bobber

Testo e foto di Alberto Sala

 

PADOVA, NEL RECINTO DELLE SPECIAL PIU' BELLE

 
Luca Marinucci è un personaggio particolare. Amico di Filippo Barbacane, è anche lui uno che non si accontenta neppure di sè stesso e delle sue realizzazioni, perchè spesso la passione è un fiume che scorre, non può fermarsi, neppure in quell'ansa dolce e tranquilla, ma deve andare avanti, sempre e comunque. Luca aveva già realizzato una special, l'arancione Generale Lee, ma gli frullava in testa l'idea di realizzare qualcosa ispirato alle Indian, quando sfogliando riviste americane sul genere gli scatta qualcosa.

Porta la moto dall'elettrauto (doveva solo teoricamente cambiare una bobina) ma invece la smonta tutta, finchè esce quello che gli era apparso luce nella mente: un bobber, ma non un bobber qualsiasi: doveva essere speciale, sapere anche di un cartone animato degli anni '80: "The Wackye Race".


E allora via! in trance creativa: sospensione posteriore rifatta completamente da lui, attacco della sospensione compresa, telaio modificato in alcuni punti (ci pensa sempre lui anche a saldare), via la forcella anteriore sostituita, con molta fatica e gran lavoro di tornio per i cuscinetti con una Springer presa da un'Harley VLA, ruota da 16" posteriore che detto così sembra finita lì, invece gran sudata per rifare mozzo e flange varie, per non dire dei raggi tagliati a mano e filettati; sella tagliata al laser, pinza anteriore scippata da un Monster e adattata... ma come si fa ad essere così puntigliosi senza perdere di vista l'armonia del risultato finale? E poi non è mica finita, neh!

 

Belli gli scarichi, vero? Direste sicuri 'Supertrapp', e invece no,"troppo facile" dice Luca: niente catalogo, si rifanno anche questi, come tutto. Poi passa il fratello camionista di lì e si ritrova un copribullone cromato in meno sulla ruota: "è ottimo come tappo del serbatoio". E a proposito di serbatoio ecco comparire nella splendida vernciatura il ghigno di Matley, il protagonista del cartone.

 

 

 

Non c'è pausa nè dettaglio lasciato a caso: vogliamo parlare del pomello del cambio, che è un portapenne del Bingo? State attenti che quest'uomo trasformerebbe qualsiasi cosa in una motocicletta. Non è mica solo fantasia: è davvero saper creare qualcosa di nuovo partendo da quello che c'è, primo enunciato base della creatività. Ora ammiratela nella sua globalità e ditemi se non ha personalità da vendere. Che bello poi quando una 'customizzazione' arriva a somigliare a tante cose ma nell'insieme a nulla di banalmente già visto o di troppo predominante. Complimenti, e chissà cosa combinerete tu e Filippo per il prossimo Custom Show...

 

 

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