Special
Se
non ci pensa la Guzzi...
Di
Alberto Sala
V11 Le Mans: una moto con un'identità non
ben definita, che ha lasciato perplesso più d'un guzzista: difatti,
dando un occhio sommario ai suoi ingredienti, notiamo il nome di lunga
tradizione sportiva (@#§!), impatto estetico da 'sport tourer'
dettata dalla protettiva carenatura (o cupolone che dir si voglia),
posizione di guida prettamente sportiva coi semimanubri e postura piuttosto
allungata, interasse decisamente da turistica, stabilità eccellente
alle alte velocità, protezione dall'aria direi molto buona, spazio
per il passeggero scarsino, capacità di carico bagagli scarso,
vibrazioni avvertibili e un po' fastidiose attorno ai 140... insomma
un bel casino. Né carne né pesce, un mix di entrambi che
pero' non basta per stabilire una 'terza via', o perlomeno dai dati
di vendita non si direbbe abbia fatto gran breccia.
La casa madre ha annunciato una vera 'turistica'
per il prossimo salone di Milano a settembre, ma nel frattempo Pierluigi
Corda, concessionario di Sassari e famoso agli appassionati di Anima
Guzzista come uno dei duellanti del Campionato Naked col suo V11 condotto
magistralmente da Fabio Sotgiu, non perde certo tempo, ed ecco che,
con qualche lieve accorgimento, ci presenta questa sua V11 Le Mans con
una veste finalmente più idonea per fare turismo.
Vista
laterale con in evidenza il puntale
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I
nuovi semimanubri
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Il problema principale riguarda il manubrio, che nella versione di serie
(semimanubri) costringe a una posizione ottima per gettarsi a capofitto
nelle curve, ma alla lunga affaticante nei viaggi, avvertibile soprattutto
percorrendo lunghi tratti rettilinei. Ma sentiamo le sue stesse parole:
"Tutto è nato dall'esigenza di avere una Le Mans più
comoda in sella visto che la carenatura offre un'ottima protezione all'aria.
Si pensava all'inizio di forare la piastra superiore per montare dei riser,
ma l'idea era un po' troppo macchinosa per poter essere realizzata in
concessionaria. Ad un tratto un lampo di genio nella mente di Gino".
Già: come farci stare un manubrio più comodo dentro la carena?
"Tutto inizia con un manubrio tipo "Monster" che viene
tagliato a metà ed accorciato un pò, le estremità
filettate per poter montare i contrappesi originali (molto importanti
per smorzare le vibrazioni) ed infine la semplice rotazione dei supporti
dei mezzi manubri originali".
I
semimanubri ora vengono incontro
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Primo
piano sulla modifica del manubrio
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E non finisce qui. "Al fine dell'incremento
del comfort abbiamo montato due manopole di "spugna". Inutile
dire che così la moto è molto più godibile nei percorsi
misti, in città e nelle manovre da fermo senza rinunciare alla
peculiare protezione aereodinamica del Le Mans (a proposito di aereodinamica:
il puntale, superati i 140 orari, funziona davvero)".
Visibile
la modifica dell'attacco della piastra reggipedana e scarico
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La
posizione sembra ora più naturale
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Altra
vista laterale coi nuovi scarichi più snelli
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E il passeggero? "Beh, abbiamo
traslato uno dei punti di fissaggio della staffa reggipedana posteriore
ottenendo l'abbassamento e l'avanzamento della stessa; la pedana è
stata sostituita con una versione rivestita in gomma. Gli scarichi (DPM
diametro100 con fondelli silenziati) seguendo l'andamento delle staffe
risultano più bassi pur non toccando l'asfalto e lasciando più
spazio per le eventuali borse laterali".
Beh, visivamente mi sembra che il risultato sia molto
buono, considerato che il 'modello' raffigurato è alto più
di un metro e ottanta.
©
Anima Guzzista
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