Special
L'Orgoglione
Testo
di Alberto Sala
Foto
di Alberto Sala e Mauro Iosca
OFFICINA DI CARATE,
UNA SERA DI TARDO AUTUNNO.
Bisogna amarlo tanto il V11 Sport. E' un po' come certe
donne belle e affascinanti, ma dal carattere un po'
debole, a volte bizzoso, a volte bisognose di conferme.
Beh, in fondo tutti noi abbiamo le nostre
debolezze, no? E allora diamo tutto il nostro amore
per questa bellissima, affascinante motocicletta dal
caratteristico sapore intenso, moderno
ma -come direbbe un sommelier metallurgico- "dal forte retrogusto
storico".
Forse è la realizzazione migliore di Luciano Marabese, soprattutto
pensando al primo prototipo esposto al Salone di Milano
nel lontano 1997 e a quanto poco sia stato modificato
nella versione definitiva.
Come avrete capito, sto parlando della prima
versione del V11: le seguenti, pur avendo i loro pregi,
perderanno tra i barattoli delle tante vernici la magia iniziale.
Ho osato in precedenza la parola 'moderno' fondamentalmente
perchè non si era mai guidata una Guzzi serie grossa così agile
come il V11 Sport; l'accorciamento dell'interasse grazie
al cambio più corto lo rende davvero un bel felino
nel gettarsi nell'habitat che tanti adorano,
il famigerato 'misto stretto all'Italiana' che ricama
tante colline e montagne dalle Alpi all'Etna. E
il suo bello era (ed è)
la capacità di chiudere la curva anche quando, pensando sia sufficiente
evocare Omobono per sentirsi come lui, ci gettiamo con
folle abbandono un po' troppo svelti in ingresso curva.
Che bello! Che bella moto! Oops...
ma... che ci fa questo lungo rettilineo ora? Nono, non
va bene, i rettilinei li togliamo, eh?! Facciamo così: via le autostrade
(eccetto i tratti appenninici), via le vie Emilie e le
Serenissime e sostituiamoli con bei
tobogoni infiniti... ah, no? Non si può? "Cattivoni: allora
io in rettilineo non ci vado, ecco. E se mi ci portate,
protesto, eh sì,
e vivacemente, anzi, oscillantemente!"
Bel caratterino, eh? Che vi dicevo: bisogna amarla davvero
tanto questa moto. Solo che a centottanta si fa
davvero fatica, soprattutto se ci si mette pure lo sconnesso...
Ma a fronte di un orgoglio così grande, ecco contrapporsene uno
ancor più vasto, l'Orgoglione.
"Questa moto è bella, può esserlo ancor più, e deve
saper andare anche dritta. La faccio io!!"
Beh, che dire? Voi osate obiettare a tale decisione?
Analizzando il primo dei due campi di intervento (estetico
e tecnico), non la trovate terribilmente vera, affascinante,
con questo suo nuovo vestito (che saggiamente non cancella
l'epico Verde Legnano perchè applicato su una doppia serie di sovrastrutture)
un po' Viperona, un po' Daytona (nel senso di America,
quando nella mischia si gettavano Harley, Triumph,
Norton, ducatone e guzzone)? La Signora in Blu striato
ringrazia, si sente bella come non mai.
E il tocco 'vintage racing' non è puro vezzo
estetico, ma poggia su una sana 'palpatina' al motore
che ha subìto alleggerimenti di quasi tutto quello che
si può limare,
come albero motore, volano, pistoni... perfino i bilancieri,
e termino qui perchè basta scendere alla scheda tecnica per
saziarsi dell'orgasmica ossessione al puntiglio di Mauro;
d'altronde, se come si dice spesso 'il cane assomiglia
al padrone', lo stesso vale per la moto, il cui passionario
proprietario in fatto di manie e perfezionismi è secondo solo
a quell'Alfredo Giuseppe Maria che
compariva ogni tanto nella vecchia edizione di "Quelli
che il calcio...", quella condotta da Fabio Fazio.
Difatti, che
dire della sparizione di qualunque colore dalla meccanica,
fatta eccezione per il telaio? "Metallo al metallo, colore
al vestito". Le foto non renderanno mai giustizia sulla
ossessione nello scovare anche il più nascosto particolare,
quello che nel frattempo fischiettava cercando di passare
inosservato, spedito invece anche lui al reparto lucidatura
o verniciatura a polvere o sabbiatura o sa Dio cos'altro
ha usato. Unico appunto: i paracilindri, ma qui mi
avventuro su un terreno minato, d'altra parte mica
per niente ho titolato 'l'Orgoglione'...
VILLA
D'ADDA,
SABATO POMERIGGIO.
Su strada, per quanto il clima non ci abbia consentito
di esplorare a fondo il valore delle tante modifiche, il
cambio di carattere si sente, eccome! Il motorone 'gasato'
com'è diventa rapido a elevarsi in giri, senza perdere
nulla in spinta, anzi, 'ruzza' così maleducatamente che
l'ultima cosa che ti vien voglia di fare è trotterellare
a pelo di gas. Mi piacerebbe provarla in pista a Cartagena,
o su un altro circuito zeppo di curve strette dove la maneggevolezza
conta ben più del branco di equini: sono convinto che mi
divertirei come un bimbo. Con l'angolo di sterzo
ulteriormente chiuso dal cuscinetto Ghezzi non vi dico
che goduria: ricuce le curve che è un piacere! Il
suono scaturito dai due Sharkoni da galera senza passare
dal 'Via!' lo sentono pure in Messico
(tra l'altro spettacolari gli attacchi dei terminali),
e direi che ora è ben
più disposta
di prima a scorrere per rettilinei: non siamo ancora alla
graniticità
di un Daytona, ma comunque ben lontani dalla scostumatezza
irriverente della versione base. Oltretutto le lievi oscillazioni
sono avvertibili sostanzialmente a gas spalancato lasciando
esprimere la forza aggiuntiva acquisita con la preparazione.
Insomma: gran bel lavoro. Dopotutto il carattere
viene affinato, coltivato, migliorato col tempo e con
la passione. Il V11 Sport ora è maturo (e scommetto che non
smetterà qui...)
GALLERY
SCHEDA TECNICA
Motore:
- albero motore alleggerito, bilanciato e lucidato
- bielle Carrillo
- pistoni originali torniti sul colletto (aumento compressione)
- cilindri abbassati (aumento compressione)
- teste lavorate in allargamento e lucidatura dei condotti,
doppia accensione (twin spark)
- albero a camme KS Scola
- pulitura e rettifica valvole
- bilancieri alleggeriti e lucidati
- corona e volano alleggeriti
- sostituzione tubazioni olio con kit Fren Tubo in kevlar
- eliminazione air-box con montaggio di due filtri K&N diretti sui
cornetti di aspirazione originali
- eliminazione compensatore centrale sostituito con incrocio
diretto
- terminali di scarico racing Shark in titanio
Ciclistica e carrozzeria
- cerchi e piastre laterali (prosciutti)
riverniciate effetto cromo
- dischi Braking margherita in luogo degli originali Brembo
- forcelle modificate nellidraulica, sostituiti olio e molle
e aggiunto regolatore esterno precarico molla
- mono posteriore modificato nellidraulica e molla e aggiunto fissaggio
estensibile che varia la lunghezza standard del mono-ammortizzatore
aumentandola di 10 mm.
- perni ruota forati in tutta la lunghezza.
- montato nuovo portatarga e paracilindri racing by Ioska
Design
- sverniciatura, lucidatura e burattatura di numerosi
particolari, es. piastre di sterzo, supporto strumenti,
asta di reazione etc.
- telaio forcellone e tutta la carrozzeria riverniciati
- nuove frecce (omologate)
©
Anima Guzzista
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