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Alberto Sala Anima Guzzista

 

 

«Nulla può curare l'anima se non i sensi, come nulla può curare i sensi se non l'anima.»
(Oscar Wilde)


SABATO 28 MARZO, ANDANDO A RITIRARLA DA BORIS


Mattia: "sai che sono tutto agitato?"

Io: "non vedo l'ora di sentire il suo rumore"

Qualcuno potrebbe pensare...
Sì lo so, spesso comincio un articolo con "qualcuno". Perdonatemi, l'emozione è grande.
Qualcuno potrebbe pensare che è da idioti commuoversi per una motocicletta. In fondo, è solo un oggetto di ferro, gomma, plastica e vernice.
Qualcun altro invece al pensiero di quell'insieme di materiali si emoziona. Palpita, extrasistola. Non so dove stia la ragione, ammesso che esista: nel dubbio finora ho preso quel che potevo e senza tante balle ho dato gas.

Poi è successo qualcosa. Ho sentito il bisogno di una nuova vita. Una motocicletta da corsa come la desideravo io, anzi come la desideravamo io e Mattia: sembra che per dare la vita si debba  sempre essere in due. Forse anche più di due.


Alberto Sala Anima Guzzista

 

DOMENICA 29 MARZO, APPENA ACCESA


Sgasando al telefono con Roberto Freddi: "La senti come gira bene? Hai fatto un gran motore!"


Costruire una motocicletta da corsa è cercare, racchiudere, armonizzare, contenere tante anime. Quella di Giovanni Magni, espressa nella leggerezza dei cerchi in magnesio come nella pulizia delle flange dischi. Quella di Boris Minoretti (Bormiparts) che si consolida nella robustezza del telaio come nel raccogliere i vapori bollenti e in tanti altri dettagli importanti. Quella preziosa e generosa di Roberto Freddi, nell'armonizzare quel complesso che è il suo motore tracciando il sentiero tra camme, valvole, pistoni e cilindri per far produrre quella dose di spinta che ci aspettiamo di sentire al nostro ruotar di polso. Quella (che sarà la più chiassosa) di Romano Micheli aka Mistral esalata degli scarichi. Quella di Bruno Scola attraverso le sue leggendarie manone che l'hanno rifinita, messa a punto e accesa e che la toccheranno spesso. Quella di Mauro Abbadini e di Miguel Angel Martinez, che non hanno messo nulla di materiale ma hanno scoccato sei anni fa la prima scintilla, quella che accende quel fuoco che non si può più spegnere. Quella di Manel Segarra col suo codino. Quella di Scintilla che l'ha cablata. Quella di Mauro Iosca e Roberto Masperi che concedendomi negli anni la loro bella mi hanno coltivato fin qui. Quella di tutte quelle persone alle quali abbiamo estorto un consiglio o un pensiero: Fabio Forlati, Paolo Gambarelli, Samuele Sardi, Giuseppe Ghezzi, Graziano Molendi. Quella di MarcoB, anima nobile. E naturalmente, la mia e quella del mio socio, Mattia Mattavelli. 

Purtroppo il tempo è tiranno, ancor più tiranno è il nostro desiderio, dopo un anno di astinenza dalle piste (non credevo fosse così dura), così per ora - ma solo per ora - mancheranno all'appello alcune anime che vorrei là dentro. Ma ci entreranno. Le vorrò sentire cantare all'unisono al pigiare del tasto d'accensione, sapendo che si fonderanno con la nostra nella nuova appendice, alla ricerca del risultato che non sarà necessariamente la ricerca del numero più basso possibile nel tabulato di fine gara, ma l'esplorazione dei nostri limiti, l'infilarsi nella grotta buia nudi, come dice quel grand'uomo del Dottor Costa, per uscirne dall'altra parte più leggeri di prima, nell'esercizio della presenza e nella consapevolezza della nostra forza di minchioni. Per divertirci. Per sentirci liberi e felici che tanto dà la leggerezza tra i cordoli. E per farci quattro risate sempre e comunque, prima e dopo, che diamine! Perchè siamo e restiamo Minchions, è questa la nostra bandiera, è questa la nostra unica fede. 

 

 

La guardo e la vedo già sulla linea di partenza, allineata a bordo pista trattenuta allo scatto come un elastico al verde. La vedo scivolare per linee curve nel giallo caldo del tardo pomeriggio all'approssimarsi della bandiera a scacchi, quando la stanchezza e la strada accumulata ti rende più tenero; la sento odorare di metallo buono quando è calda appena rientrata da una sessione di prove; mi vedo sull'aereo per la Spagna malinconico a guardare dall'alto quanto siamo piccolini... Sì, palpito, extrasistolo, e non vedo l'ora di saltar su e dare gas. E' l'ora di tutto questo e di tutto il resto. Finalmente.

Brigida è venuta alla luce. Grazie a tutte le anime che ci hanno messo del loro. E grazie soprattutto a lei. Al mio faro. Al mio mare. Alla mia terra. Grazie Gigi mia.

 

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Alberto Sala Anima Guzzista


 

 

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