FantaGuzzi
Testo
e disegni di Iperpaolo
"Sono orgoglioso di presentarvi la nuova sport tourer Motoguzzi
!" dovrebbe suonare così una presentazione ufficiale di un nuovo
modello sfornato dalla casa di Mandello, ma siccome per ora non se ne
parla, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo di fantasia matita e mouse.
Questo è lo spirito con cui è nata la ...la...mi sono scordato di
nuovo di dargli un nome..la ST....1200,no no banale..facciamo così,
glielo da Fange il nome. Ecco, allora la chiameremo (dai Fange spremiti
le meningi) ?????1200
Fange interpellato risponde: <<Dare nomi non è il mio
forte. Se proprio mi devo esprimere, le linee di questa moto mi ispirano
un nome che mi viene quasi di getto: io la chiamerei CORSARO!!>>
Si, la Corsaro 1200, con un bel bicilindrico a v di 90°,
distribuzione con coppie coniche, raffreddamento a liquido con radiatore
posteriore, sterzo indiretto e doppio monobraccio e già qui di fantasia
ce n'è molta.
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La
moto è stata concepita seguendo alcune linee guida già
viste sul precedente modello (il "toro
meccanico") apparso su questo sito, meccanica
completamente a vista, gruppo carena sella codino
concepito come un unico volume da inserire tra la V dei
cilindri, blocco motore usato come ancoraggio per i
forcelloni monobraccio anteriore e posteriore. |
L'avantreno
è alleggerito esteticamente dall' utilizzo di un disco
perimetrale ancorato alle razze del cerchio e in posizione
perfettamente centrale rispetto all'asse della moto.La
caratterizzazione del frontale è affidata alla
"lama" che si trova sotto il cupolino e alle due
grandi prese d'aria che convogliano il flusso, tramite dei
condotti interni, verso il radiatore posizionato nel
telaietto reggisella.
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Il radiatore è nascosto dietro una griglia e sigillato
in un box provvisto di ventole d' estrazione, si trova
immediatamente sotto il silenziatore.
Il tutto è studiato per dare una linea tesa e pulita
al codino e lasciare in bella vista il grande pneumatico
posteriore |
La ciclistica è
compatta, si può dire che è assente un vero e proprio
telaio. Il motore è la struttura portante e su di esso
sono presenti, oltre ai fulcri dei forcelloni, anche gli
attacchi dei monoammortizzatori che funzionano per
tiraggio.
Il sistema di sterzo è simile a quello della prima
Bimota Tesi del 1984, è indiretto è usa un sistema
idraulico per azionare il pistone di sterzo .
La lunga asta che campeggia sopra il forcellone
anteriore è un'asta di reazione, fornisce l'ancoraggio
per le pinze freno e chiudendo il quadrilatero della
sospensione permette di conservare il giusto valore di
avancorsa. |
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I 31° di sterzata necessari per l' omologazione sono
assicurati sia a sinistra che a destra, grazie alla
pronunciata curvatura del forcellone.
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Il
codino è disegnato per dare slancio e compattezza al
posteriore e garantire un ampio sellino per il passeggero,
che ha a sua disposizione anche un doppio maniglione,
utilizzabile anche come portapacchi.
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La vista dall' alto
evidenzia la snellezza dei fianchi e il profilo a freccia
del cupolino quasi interamente trasparente.
La linea della moto guadagna molto slancio dall'
assenza dei collettori di scarico in posizione classica.
L'uscita laterale dei collettori (protetti da un
adeguato paracolpi) rende possibile anche la rotazione dei
condotti di aspirazione, che divengono più rettilinei,
rendendo molto più compatto il motore. |
Se vi interessa
vedere il sistema sterzante in azione c'è anche un brevissimo filmato
che potete vedere
cliccando
qui
Come
al solito per qualsiasi suggerimento, critica, commento o anche per fare
due chiacchiere l 'indirizzo e-mail è iperpaolo@libero.it , a presto!
la prossima volta ci sarà il nuovo Falcone! o almeno qualcosa di
ispirato a quel modello, con forcella classica...anzi iperclassica,
giuro!
Un
ringraziamento particolare va a Giovanni che mi ha procurato la
documentazione sulla Bimota tesi
iperpaolo@libero.it
E di nuovo lo Staff
di Anima Guzzista è qui a ringraziare Iperpaolo e le sue bellissime
creature. Osservare disegni così ben curati e creati unicamente con
l'occhio della fantasia suscita sempre una piacevole emozione in ogni
appassionato dell'Aquila di Mandello. Grazie Iperpaolo e sappi che
aspettiamo sempre con molta curiosità il tuo prossimo lavoro.
©
Anima Guzzista
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