8° Trofeo Deccla Cartagena 2005

- Incontro con il Team Guzzi Motobox

- Report No Hay Problema Team -prima parte-

- Report Minchions

- Report Wil Coyote Corse

- Report Team Moretti

VIII° TROFEO DECCLA, Cartagena 28/29 Gennaio 2005

 


 Testo di Goffredo. Foto bellissime di Ledzep. Altre foto niente male di Fra, Cristina e Goffredo

 


Premessa: no, non ci suicidiamo.
"Che ve suicidate se ve dico che a gennaio non vengo?". Così iniziava l'email che qualche mese fa NelloBello inviò al sottoscritto e a Piero, suoi compagni di avventura nell'ormai leggendario Gasgonel Team. No, suicidarsi, no, parrebbe eccessivo ma insomma, ecco, io avrei persino già comprato i biglietti. Il momento è grave. Partono email disperate. Ancora una volta è Mauro Abbadini ( d'ora in avanti: EGLI ) a portare conforto: << vi manca la moto? Non hay problema: vi presto il mio Monza! Tu e Piero potete correre con Dani, uno dei meccanici di Albacete>>. Il No Hay problema International Minchions Team è nato.

L'arma secreta
Mentre garruli e lieti fantastichiamo su come e cosa potremmo fare con un Monzino da 32 cavalli - dalla Spagna arrivano email con visioni mistiche: "ha girato in 2:03..." - ecco che pochi giorni prima della partenza EGLI ci comunica che Dani darà forfait! Ci serve un terzo pilota. Piero sfodera l'arma segreta che teneva in serbo da mesi: Paul Stawgee. Sì, sarebbe Paolino Stagi ma fidatevi che a vederlo in azione fa tanto Hailwood e quindi io lo scrivo Stawgee, va bene?

Mala tempora currunt
Ah, Cartagena a gennaio! "Ma non mi avevi detto che stavate in spiaggia l'anno scorso??" Bardata con un piumino messneriano Cristina mi interroga ferocemente e a stento trattiene il "o tu pirla" che sarebbe il logico proseguimento della sua domanda.

Ebbene sì, l'anno scorso, passammo il pomeriggio della domenica in spiaggia, in maglietta al sole a 20 e più gradi. Quest'anno troviamo la Murcia stretta in una morsa di gelo senza precedenti. Niente di clamoroso, eh se paragonato ad un inverno medio italiano ma guardarsi il telegiornale locale è uno spettacolo: gente intervistata che mostra orgogliosa guanti e sciarpe comprati ovviamente per la prima volta in vita loro; bambini che posano di fronte a pupazzi di neve di sette centimetri e così via. Per loro è comunque un'evento, per noi significherà freschino ai box, asfalto traditore e niente tintarella fuori stagione.

Ecce moto
Il venerdì mattina siamo tra i primi ad arrivare in pista. Se c'è una cosa che abbiamo appreso la volta scorsa è che si deve approfittare di tutte le ore a disposizione per testare la moto a puntino alla vigilia. Ai box sono già pronte le gomme racing, gli adesivi, la targa portanumero. Non manca nulla a parte... La moto!! Ebbene sì il camioncino del Classic Co. sta arrivando da Madrid ma è ritardato dal maltempo. Il primo cirro di sfiga appare nell'orizzonte di cielo fino ad allora terso dei Minchions...
Passiamo dunque la mattinata al baretto mentre i bambini grandi si divertono in pista. Vediamo la 77 degli Original Minchions alzarsi di gas, di prima... Fantastica. Mentre pranziamo arriva la moto! Ci iscriviamo per il turno di prove del pomeriggio e corriamo in pista!!!


La pista più cara del mondo
30 euro al chilometro. Questo il costo di un turno di prove del No Hay Problema Team... Infatti appena la pista riapre nel pomeriggio, il nostro Piero si lancia e... si ferma dopo 1500 metri. La moto non va. Torna sul pulmino e mentre spingiamo la moto nei box si capisce che c'è qualcosa che non va: le marce non entrano, spingendo la frizione si blocca la ruota (!), insomma c'è grossa crisi!

È la frizione? Sarà mica il cambio?
Tiziano si prende a cuore la numero 3. La diagnosi è per certi versi tanto rapida quanto spietata: "se è il cambio, c'è poco da fare". Ah, il solito pessimista! Chiediamo un secondo parere a Bruno: "ma non andate da nessuna parte con una moto in quelle condizioni"! Ah, il solito buontempone, lo dici per spaventarci! Ma non ci caschiamo e chiediamo a Firmino: "la gara è finita prima di cominciare". In questo frangente vengono fuori i veri uomini ed infatti io subito corro a piangere in un angolo e Piero finge di essere un moro ligneo intarsiato del XVesimo secolo e si chiude in un mutismo meduseo. Una luce di speranza ci arriva da Paul Stawgee che sostiene che anche con tre marce la gara si può fare. Confortati da cotanto ardire, sproniamo i meccanici a continuare l'opera perché almeno la moto venga messa in condizione di partire. Poi con la chicane da fare in terza e le salite di giri inesistenti ci penseremo noi in pista. Tiziano prosegue dunque la sua opera e smonta il cambio. E cosa ci trova? Toh, un volano volante! Libero, spensierato, persino un po' svitato! Non più vincolato da lacci e lacciuoli, men che mai dalle sei viti che ha tranciato di netto, lasciandone i monconi infilati nell'albero motore... Oh-oh. Ecco perché la moto si era fermata. Tiziano indica le viti: "vedete bambini? Questo è quello che succede a lasciare le viti lente!" Appena Tiziano, con una tecnica più vicina al sesso tantrico che alla meccanica applicata, riesce ad estrarre los mozzicones de viteria, io e Cristina ci fiondiamo in città alla ricerca della 'ferreria', di una ferramenta ove recuperare delle nuove viti. Da un concessionario riceviamo delle indicazioni abbastanza precise e in cinque minuti siamo di fronte alla Ferreria Roda Europa. Caccio fuori le viti e dico:" le mismes, por favor!" Inoltre tento di spiegargli che mi servono della stessa durezza, sa, tengono insieme un volano ed un albero motore. Ovviamente lui non capisce cosa c'entrino adesso degli alberi che volano ( io non parlo bene spagnolo ) ma mi rifila ugualmente delle sofisticate viti per ben 2 euro. Torniamo di volata ai box. Con il cambio interamente smontato e buttato in un angolo provo per un paio di volte ( ad onor del vero: per un paio di volte secondo me, per settantadue volte secondo Bruno e Tiziano ) a chiedere se non valga la pena testare se le marce entrano bene, manualmente, o verificare che ci sia l'olio. Vedete, la moto oltre le viti tranciate aveva il perno del forcellone posteriore e del mozzo anteriore lento che si svitava a mano... Quindi domando e per due volte ( o settantadue, a seconda...) Bruno e Tiziano mi informano che è inutile: se, oltre alla frizione, abbiamo pure il cambio rotto non vale neppure la pena saperlo, perché tanto non ci sarebbe nulla da fare. Non ci resta che aspettare a vedere cosa succede una volta rimontata la moto.

Posso esservi d'ausilio?
Nel frattempo mentre su di noi i cirri di sfiga si tramutano in cumuli e nembocumuli, non va certo meglio per gli altri team. Il Team Votantonio, che quest'anno passa dal look naked ad una semicarena, decide di affidare a Stefano (ricordiamolo: crash tester ufficiale Moto Guzzi) il compito di testare al limite la moto. Stefano si lancia nel compito con tutto se stesso ed il risultato è degno di lui: curvone a palla, derapatona, mantiene il controllo, raddrizza, il posteriore riprende aderenza e... spara Stefano tra i nembocumuli di cui sopra mentre la moto frana su se stessa, bananizzando gli steli forcella in maniera clamorosa. La gara sembra assolutamente compromessa: se pedane, fianchetti e quant'altro possono essere sostituiti o rappezzati al volo, per la forcella picassiana non c'è rimedio: tocca trovare una nuova forcella nella notte. EGLI riuscirà anche in questo. Ma in quel frangente, il minimo che potessi fare è di cercare di aiutare il team in panne. Mi avvicino a Adelio e Bruno: "ragazzi, se posso fare qualcosa, ditemelo, eh!" Mi rispondono: " En siu, ciàp et luù in tet úu va ghe del'alber el siùu in døl giäü uàu et uúr et oôra cium ". "Ah, bene, certamente, oh scusate: il telefono!", faccio io, allontanandomi. Mi segno che per la prossima volta devo assolutamente portarmi il dizionario Italiano-Brianzolo Brianzolo-Italiano.

Alberto va Giù Sano...
Mentre la nostra moto si sparpaglia per i box, la sfiga decide di manifestarsi nel suo modo più crudele anche dalle parte degli Original Minchions. Li abbatterà tra venerdì e sabato uno dopo l'altro, spietatamente: Alberto, Mauro, Roberto. Per abbattere Alberto serve nientemeno che Pater Segarra si presti a farsi instrumentum sphigae: gli plana davanti al curvone dopo il rettilineo: Alberto, appena entrato in pista, con gomme fredde, pinza per non arrotarlo e va incontro all'inevitabile. Lo vediamo che si rialza e non ci preoccupiamo. Quando arriva a piedi verso i box, c'è poco da preoccuparsi: si vede ad occhio nudo che la clavicola destra ha litigato con le ossa limitrofe e vuole andarsene per fatti suoi. Alberto parte con Fra e Edo alla volta dell'ospedale. Ce lo restituiranno bello fasciato e con le braccia sistemate in una posizione che farà tendenza in molte discoteche.

Giuro, per un attimo, mi è entrata la quarta...
È ormai buoi pesto quando rimontiamo la moto. L'accendiamo, mmm, carburazione grassa, mamma mia qui ingolfiamo tutto ma vabbé, ce ne occuperemo domani. Per stasera, prima di andare a dormire vediamo se almeno va. Pauleenoow fa qualche giro al parcheggio. Trova solo ed esclusivamente due marce: la terza e la quarta. Arriva EGLI che trova anche la quinta. Io e Pauleenow ci autoinganniamo e diciamo che va bene così, che pian piano il cambio si scioglierà, che andrà meglio in gara. Piero ci guarda, medita se ucciderci tutti dando fuoco all'intero circuito poi si limita ad un sommesso bestemmione in genovese stretto, pronuziato a frequenze così basse - inudibili all'orecchio umano - ma che la mattina seguente origineranno un terremoto (vero!). Scende la sera... Che cosa ne sarà del No Hay Problema Team?? Ma adesso interrompiamo la cronaca e lasciamo la parola alle sconvolgenti immagini che seguono. In settimana integreremo il report con nuove sconvolgenti immagini e con i seguenti capitoli:

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La saga di Paperinik o degli infranti scroti
- Obi Wan Firmino e le regolazioni dei getti
- Box vuol dire Box: The moment of the Minchia
- Il buio oltre la sfiga: Votantonio e Minchions
- Differenze e analogie tra un pneumatico racing ed un mattone
- Berrettini Iosca mai più senza!
- L'importante è non farsi male, e ora levati dal ca$$o!
- Da Calatafimi a Calatrava.


FOTO
Venerdì

Venerdì, aspettando la moto...

Ehm... Eccola!

Ah, beh, nulla di grave...

Ottimismo sfrenato...

Tiziano Clooney si cala nel personaggio...

Bruno Scola al capezzale della Numero 3


Sabato


Bruno ausculta...

Cambiano gli uomini, resta il profumo d'intesa...

Schierati

Vai figliuolo!

Paolo si lancia (ehm, in terza...)

Uno dei primi passaggi

Astuzie nel pre gara...

Piero ancora non ci crede... Eppure siamo partiti...

Nemmeno San Bruno può rimettere in sesto una moto conciata così...


La gara e la festa

La potente Numero 3 in azione... O è la foto che è mossa?

Dopo aver passato Fabio all'esterno sul filo dei 2:00 (dai, dai...)

Durante il rifornimento, la sciura Cristina fa le compere...

Iosca incoraggiato dai fans

La prestazione di Orazio scatena il panico!

Paul Stawgee.


Tentando di passare il muro dei.. ehm.. 2.18...

Foto ricordo

Questo è il ballo del quaquà...

Ok, la rifacciamo...

Miguel Angel durante le premiazioni

Mi raccomando quest'anno solo espressioni astute, eh...

La visita all'Acquario di Valencia conclude la vacanza!

Quest'uomo è un mito

Alberto accolto ad Orio da Rosella e Lorenzo!

© Anima Guzzista