Aquile
a Roma 2003 - Report
di
Antonella Dessolis
Venerdì.
Finalmente pronti a partire.
Arriviamo dopo aver trovato un bel po di traffico in tangenziale,
alla barriera di Melegnano di Milano ed imbocchiamo lautostrada.
Durante le 7 ore che abbiamo impiegato per arrivare a Roma, ho stressato
Marcello.
Dopo lincidente, purtroppo, non ho più la tranquillità
di prima ed ogni volta che vedo una macchina frenare (anche a 2 km di
distanza :-( )comincio a premere sulle cosce di Marcello.
Mi rendo conto che non è piacevole per lui guidare con un passeggero
teso ma
.spero passi presto :-)
Sono le 16.30 quando arriviamo al campeggio, occupiamo il bungalow e
dopo una rapida doccia, andiamo al bar a rinfrescarci insieme a Vanni
Bettega, la moglie ed a Walter che arriva da Zurigo.
Degli altri non cè neanche lombra.
Stiamo gustandoci le nostre birre quando arrivano Goffredo, Alberto
e
aaaarrrggggghhhh
. Il Tatuato con i capelli lunghi??????
Ragazzi non sapevo se scoppiargli a ridere in faccia o mettermi a piangere.
Sembrava
sembrava
no
è meglio che non lo dico
ma sembrava veramente
beh, ve lo lascio immaginare cosa ho pensato
:-)
Nel piazzale del campeggio, un po alla volta, inizia ad esserci
traffico.
Volti nuovi e volti già conosciuti
lemozione inizia
a salire.
Arriva lora di mettere le nostre gambe sotto il tavolo e tra pasta,
pizze, birre e vino, la serata arriva al termine.
Arriviamo al bungalow ed in pochi secondi stramazzo sul letto.
Sabato.
Dopo una notte passata a girarmi e rigirami in un materasso dove al
centro cera la fossa della marianne, mi alzo, rapida colazione
ed insieme a Marcello saliamo in moto raggiungendo in breve la Rotonda.
Nello stand Francesca, Rosalba, il Tatuato, Goffredo ed Alberto, sono
in fermento e tutti intenti a sistemare magliette, cappellini, gadgets
Non passa molto che Alberto inizia a prendere nomi, cognomi, indirizzi
davanti a lui un gruppetto di persone, sempre più numeroso, in
attesa del loro turno per iscriversi ad un raduno che già si
preannuncia indimenticabile.
Guardo il cielo e non è di quellazzurro intenso come speravo,
anzi
Inizio a girovagare tra le moto e le persone che aumentano sempre di
più, incontro persone che non vedo da anni (ci voleva il raduno
:-) ) e lemozione continua a salire.
Moto storiche, il famoso 8 cilindri (è la prima volta
in vita mia che lo vedo!), Special, insomma di tutto e di più.
A disposizione di tutti noi ci sono Breva, Ballabio e California con
Antonio Idà che ha accompagnato i gruppi mille volte (ormai quel
tragitto poteva farlo ad occhi chiusi :-) )
Guardo lo stand, vedo i ragazzi saltare da una parte allaltra
cercando di dare retta a tutti e senza neanche rendermene conto, mi
ritrovo a vendere magliette, cappellini e toppe.
Un signore con un bambino di poco più di 1 anno, si avvicina
e mi chiede un cappellino per lui ed una maglietta per il piccolo.
Oddio
e adesso????
Prendo la misura più piccola di quelle per bambini, lavvicino
alla creatura ed il babbo (quasi dispiaciuto) mi dice che effettivamente
è un po grande (arrivava poco sopra il ginocchio). Lo guardo
e sgnoccolando un sorriso gli dico che destate è lideale
maglietta e costumino
è più pratico e fresco! Li
osservo mentre si allontanano con maglietta e cappellino ed un sorriso
mi illumina il volto
la passione per la Guzzi riesce a fare anche
questo!
Latmosfera è magica
non è facile descriverla.
Arriva Barbara con il piccolo Flavio (Fangino) tutto sorridente e con
due guanciotte da prendere a morsi per quanto sono morbide.
Fange che dalla mattina gira per la rotonda come se fosse un alieno
ancora deve capire cosa sta succedendo.
Nonostante il cielo non sia di quellazzurro intenso la brezza
che si alza è piacevolissima.
Ormai è ora di pranzo e la fame comincia a farsi sentire. Chiedo
ai ragazzi dello stand quanti panini servono, ma non faccio in tempo
a prendere nota che
Francesca arriva con pizza, supplì
e crocchette. E un mito :-)
Sto per addentare un pezzo di pizza quando sento qualcuna che mi saluta,
mi volto e
no
soffro di allucinazione
la fame fa brutti
scherzi.
Nuovamente mi saluta, mi volto e per poco non mi prende un colpo.
Alberto era bianco come un lenzuolo ed accanto a lui che rideva come
una matta
Rosella. Ci ha raggiunto con laereo allinsaputa
di tutti tranne che di pochissime persone. Non ho mai visto Alberto
rimanere senza fiato ed incredulo... sorpresa riuscitissima.
Molte persone iniziano a chiedere quando viene messo in moto il mitico
V8 ed inizia ad essere impaziente. Mi chiedo cosa sarà mai tutto
questo interesse
Sono le 14.00, Sebastiano Marcellino inizia a far girare il motore dando
colpi di acceleratore, un brivido mi corre lungo la schiena, mi rendo
conto che non è il freddo e solo in quel momento capisco il perchè
tante persone erano impazienti
lemozione che sento dentro
di me è fortissima e mi lascia completamente senza fiato.
Subito dopo un folto gruppo di motociclisti, in sella alle loro amate
guzzi, lasciano la rotonda e si dirigono verso Tolfa, mentre un altro,
guidato da Luca Angerame, va agli scavi di Ostia Antica.
Mentre io passo un po di tempo a parlare con persone che non vedo
da una vita, Marcello prende una sedia e si parcheggia vicino all
8 cilindri guardandolo, rimirandolo e rispondendo alle persone
che si avvicinano tempestandolo con migliaia di domande. E rimasto
lì almeno un paio dore come se avesse paura che qualcuno
lo portasse via, o forse voleva imprimere nella sua mente ogni minimo
particolare di quellesemplare unico.
Ecco che ormai è arrivata lora di smontare lo stand e raggiungere
il campeggio dove ci aspetta una serata che si preannuncia sconvolgente.
Siamo tutti intorno al tavolo a dar piacere ai nostri palati, Gianni
che arriva verso di noi con fette di prosciutto a dir poco sublime,
commenti su una giornata riuscita benissimo e stanchezza che ormai inizia
a farsi sentire.
Goffredo inizia a consegnare targhe e premi mentre il Tatuato gli grida
di sbrigarsi perché gli si sta scaricando la batteria della telecamera
(è sempre il solito, non si smentisce mai :-) )
e la serata
al ristorante si conclude.
Raggiungo Marcello e gli altri che sono già arrivati al bar,
guardo allinterno e mi prende un colpo secco.
Alberto, nella versione DJ, con la parrucca tutta riccia ed i baffetti
è veramente
uno spassoooooooo! Goffredo e Francesca, anche
loro con la parrucca, che saltano al centro della pista e dove rapidamente
vengono raggiunti da tantissimi altri, compreso il Puccetti padre che
con tanto di parrucca si scatena (trooooppo forteeee!!!!) Io ormai sono
stravolta e con Marcello ci dirigiamo verso il bungalow
Mentre percorriamo i vialetti con le gambe molli e gli occhi quasi abbottonati
dal sonno ecco che, un dialetto a me conosciuto e dei profumi che mi
fanno pensare alla terra dei miei genitori attirano la nostra attenzione
e
i sardi insieme a Nello, Michele, Valerio e signora, sono tutti
intenti a bere il mirtobestia. Inutile dire che anche noi abbiamo posato
le nostre stanche membra su una sedia ed in men che non si dica nelle
nostre mani sono arrivati il mirtobestia (eccezzionaleeeeeee) fette
di pane con sopra salsiccia e formaggio con enorme soddisfazione del
nostro palato e del nostro stomaco :-)
Il sonno inizia ad avere il sopravvento ed ecco che a Nello penzola
la testa da una parte, Piero emette dei suoni strani ma con una cadenza
precisissima :-), la moglie di Valerio si alza di scatto (forse era
seduta sui chiodi??? :-) ) ci saluta e corre (dove avrà trovato
la forza) verso il suo bungalow; Michele (a malincuore
si vedeva)
dondolando si dirige verso la sua moto per tornare dal piccolo Francesco,
Marcello inizia a dire frasi senza senso annuendo a quello che gli dice
KingFaber, ma secondo me non ha capito una singola parola (Fabrì
hai sprecato il fiato :-) ) ed io che inizio ad avere le allucinazioni
sarà stata la stanchezza o
forse il micidiale mirtobestia???
Mah! Tantè che dopo poco sono svenuta sul letto.
Domenica.
Ormai le nostre borse sono sistemate sulla moto, caschi in testa ed
eccoci alla rotonda dove nuovamente troviamo la scena di ieri
tutti in fermento nello stand. Rapido giro a salutare chi, con nostra
enorme invidia, si preparava a passare unaltra giornata speciale.
Marcello accende il centauro, a malincuore salgo ed ecco che lentamente
la Rotonda si allontana o meglio
noi ci allontaniamo e torniamo
verso casa con il sorriso nel cuore e la certezza che queste giornate
non le dimenticherò mai.
Grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo rendendo questi
2 giorni indimenticabili e
ormai non ci sono più le parole
:-))))))
Antonella
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