Nel 1953 lo spazio tra il 65 cc, noto come
Guzzino, ed il Galletto viene colmato dallo Zigolo, la prima moto carrozzata che
riesce ad avere un successo di vendita.
Verrà prodotto, a partire dal 1953, dalla Moto
Guzzi prima con una cilindrata di 98 cc. e poi, dal 1960, con 110 cc. ed in
diversi modelli. La produzione avra' termine nel 1966.
Il progetto è, come per il Guzzino, dell'ing.
Antonio Micucci, che era arrivato alla Moto Guzzi nel 1942, sfollato a causa
della guerra, proveniente da Ivrea dove lavorava alla Olivetti.
Per lo Zigolo la Moto Guzzi cerca di contenere
il prezzo di vendita. Perciò il primo modello prodotto, quello del 1953,
è di colore grigio uniforme, completamente privo di cromature. Gli
ammortizzatori (a compasso) e lo scarico sono bruniti.
Il telaio è costituito da un tubo centrale e da
una carrozzeria parzialmente portante, che costituisce la caratteristica più
evidente di questo modello.
Il motore riprende alcune caratteristiche usate
nel 1950 in un modello da record, con cui la Moto Guzzi, all'autodromo di
Montlery, riesce a conquistare diversi primati.
Si tratta come nel Guzzino, di un motore a due
tempi, a due travasi, alimentato attraverso l'albero motore da una valvola
rotante. Il cilindro, a differenza del Guzzino, è ora orizzontale.
La testa del cilindro è in lega leggera. Le
misure di 50 mm x 50 mm danno una cilindrata complessiva di 98 cc; con un
rapporto di compressione di 1:6, lo Zigolo sviluppa una potenza di 4 cavalli (a
5200 giri).
Il carburatore, un Dell'Orto MAF 15B, è
montato sul lato destro ed è nascosto dalla calotta ovale in alluminio. L'aria
è regolata da un manettino posto sulla destra del manubrio.
La sospensione anteriore è a forcella
telescopica, mentre la posteriore è con forcellone oscillante, con
"molleggio in gomma agente in compressione". Gli ammortizzatori
posteriori sono a compasso e lavorano per attrito tramite dischi di sugherite.
Tali ammortizzatori potevano essere regolati avvitando o svitando l'apposita
chiave "a farfalla". Lo Zigolo è l'ultimo modello di Moto Guzzi ad
usare questo tipo di ammortizzatore, in uso dai tempo della "Norge". A
pertire dal 1960, con lo Zigolo 110 cc., vengono adottati gli ammortizzatori
telescopici.
Il cambio è a tre rapporti con ingranaggi
sempre in presa ad innesto frontale. Il comando tramite bilanciere è comandato,
come si usava all'epoca, con il piede destro. La frizione a dischi multipli in
bagno d'olio è posta nella scatola motore sul lato sinistro. Il comando della
frizione è a leva, posta a sinistra sul manubrio.
I freni sono a tamburo in lega leggera;
l'anteriore è comandato da una leva posta alla destra sul manubrio e il
posteriore da pedale posto sulla sinistra, come in uso all'epoca.
Le prestazioni indicate dalla casa sono: la
pendenza massima superabile in I° è del 24% e la velocità massima in terza
ca. 76 km/h.
Nelle prove di Motor Cycling del 25
settembre del 1955 la velocità massima è adirittura superiore a quanto
dichiarato dal costruttore (51 mph anziché 47, ca. 82 km/h), risultando inoltre
la più veloce motocicletta del tempo sotto ai 100 cc, tra quelle provate dalla
prestigiosa rivista inglese. La stessa rivista loda particolarmente il motore
dello Zigolo: "Quasi senza vibrazioni... la marcia superiore può essere
tenuta già a 10mph (ca. 16 km/h)..."
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