10° Trofeo Deccla Cartagena 2006

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10° TROFEO DECCLA CARTAGENA 2006

 

 

 

 

Il nostro eroe

 

di Mario “Licio 1000SP” Licini

Foto di Edoardo Vezzoli

 

 

 

L’immagine più bella, quella che resterà per sempre dentro di me, non la troverete in nessuna foto.

E’ l’immagine di Graziano a fine gara, fermo davanti al box, a cavallo della numero 44, che resta fermo, curvo, con la visiera abbassata, che non reagisce ai festeggiamenti del nostro sterminato team, e si libera nel pianto, consapevole di aver portato a termine un’impresa.

Perché da quel sabato piovoso e gelato per noi Graziano non è più semplicemente “EL RAPIDO” ma è diventato il protagonista di un’impresa che non ci era mai capitato di vivere in prima persona.

Ma cosa ha fatto di tanto eroico, di tanto diverso da tutti gli altri stoici protagonisti del X Trofeo de Resistencia?

La gara era ormai quasi finita, mancavano forse 5 o 6 giri, e la numero 44, grazie all’impegno dei tre matti che si sono alternati alla guida, viaggiava intorno alla 12° posizione, in pista c’era Graziano che si era preso sulle spalle il peso della squadra sobbarcandosi il doppio del tempo rispetto a Dino e Francesco (grandi anche loro).

Ad un certo punto il monitor non dava più segni della presenza in pista di Graziano e l’assenza di bandiere o di safety car davano l’impressione che si fosse fermato ai box per qualche motivo.

Rientro di corsa ai box per capire cos’è successo ma di lui nessuna traccia, nessuno sa che fine abbia fatto.

Siamo veramente preoccupati e del risultato non ce ne frega più nulla, vogliamo solo che torni ai box e ci dica che non si è fatto male.

E lui appare, coperto di fango, che corre verso di noi con il transponder in mano urlando di tirargli fuori il muletto per finire la gara.

Tutto questo dura pochi secondi, il Monza attacca il transponder al muletto e lui riparte a razzo, per vedere la bandiera a scacchi, in uno sforzo inutile perché, ironia della sorte, la gara era già finita.

Graziano era caduto in fondo al rettilineo, a 180 all’ora, si era fatto 100 metri sulla schiena finendo in mezzo al fango della via di fuga, si è rialzato, ha strappato il transponder dalla moto ed è partito di corsa verso il box per ripartire con il muletto e finire la corsa.

Io non so cosa gli stesse passando per la mente, quali pensieri si stessero muovendo dentro di lui mentre scivolava sulla pista a velocità folle.

Io so solo quello che ha fatto, quello che io non avrei mai fatto, ed è per questo che Graziano “El Rapido”, da quel sabato pomeriggio, è diventato il nostro Eroe.

 

 

 

 

Per altre info, foto e risultati: www.deccla.com

 

© Anima Guzzista