10° Trofeo Deccla Cartagena 2006

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10° TROFEO DECCLA CARTAGENA 2005

 

 

 

Dove osano i minchioni

 

Testi: Piero "GasGas" Mombello. Foto: Cristina, Edo

 

Oh? Why, pecche'?
È la prima domanda che sgorga spontanea: perché due volte l'anno, incuranti di qualsiasi senso logico, ci si ritrovi smaniosi di precipitarsi nella ridente citta' di Cartagena.
Che l'unico motivo di essere ridente et financo sghignazzante l'ha nel vedere una torma di rimbambiti che vi si precipita: per andare a dilapidare tempo, denaro e saltuariamente pure qualche ossicino nel limitrofo Circuito. Che per la verità non sta nemmeno a Cartagena, ma nel territorio di una località periferica dal nome gioiosamente evocativo di Los Dolores.
Allora, perché sono (ma credo di non errare troppo dicendo "siamo") ancora una volta qui? Per la passione, per la magia che ci si respira, per l'affascinante bellezza del Circuito, per ritrovare amici che vedo solo qui, per il rumore degli scarichi aperti, l'adrenalina, l'aria incredibile dei box, per le bellissime moto che ci trovo, per il gusto di una vera competizione.
Già.. Balle, tutte balle! Si, d'accordo, ci sono tutte queste cose, e anche di più.. ma da sole non bastano a spiegare l'ansia di esserci a tutti i costi, cascasse il mondo. E il fatto che non passi giorno per l'intero anno senza che almeno una volta il pensiero corra qui, a Cartagena - Los Dolores. E dunque ancora una volta mi ritrovo a chiedermi perché, senza vedere luce. Poi ricordo, mi sovvengono le parole chiarificatrici del Grande Hare Sala: "Perché sei un Minchia!". E allora tutto torna al posto giusto, ha il suo perché: non potrei essere altro che qui.

Venerdi mattina, le prove libere
Finalmente. Nello, Andrea (Tatuato), Cris, io, la nerissima moto nr. 3 con la scritta gialla "Anima Guzzista". E tutta la sofisticata attrezzatura: la mitica presa b-ticino (che si aprirà come cozza morta durante le prove), la tabella dei tempi ricavata affettando il calendario Siemens 2005 (che si accartoccerà per la pioggia durante la gara), il cavalletto inox con base in puro palissandro (che si dissalderà via via sino a diventare inutilizzabile) et altre meraviglie che non sto a descrivere, per non svelare a tutti i piu' nascosti segreti dei nostri innegabili successi. Si', c'e' tutto: abbraccioni agli amici ritrovati (CP, Beppe, AleCafe', Abba, Miguel Angel, Educcio, Orazio, LedZep, Fabio, Six e vabbe' la pianto che mi ci vogliono due pagine) e siamo pronti, si inizia.
Alcuni vitali consigli all'esordiente Andrea ("ricorda, è fondamentale: qualsiasi cosa succeda, non guardare mai e poi mai negli specchietti, mi raccomando!") e lo buttiamo dentro. Si attesta presto attorno al 2.34, che non è un tempone ma niente male per un esordiente, mai vista né moto né pista, e abituato a semimanubri e pedane arretrate come una mucca è abituata a volare. Senza contare che, come scopriremo poi, son piu' le volte che sfolla di quelle che azzecca la marcia: il cambio della Nerona vive di vita propria, e inizia con Andrea una guerra personale che vince in men che non si dica: vescicona sul piede in pochi giri e rientro. Con vistoso fumo che esce dalla pinza posteriore. "Ao', ma che stai a gira' cor piede sul freno?" Ehm.. non proprio, rapido controllo rivela che le pastiglie sono montate alla rovescia. Sì, capito bene, metallo contro metallo! The Moment of the Minchia? Seee.. questa è roba da dilettanti, noi sappiamo fare ben di meglio!
Nello rimedia velocemente e incurante dei polpastrelli con ustioni di secondo grado si fionda a provare il cambio: si', è duro da matti e lo freghi solo con una particolare contorsione, ma non peggio del solito. Rientra per sentire pure il mio parere, salto in sella. E' come dice Nello; chissenefrega, Andrea ha tempo e imparera'. La pista è buona, vedo tranquillo i 7500 (a settembre piu' di 5500 ciccia) e decido che posso provare a scendere sotto il 2.10, che e' il mio obbiettivo. Nisba, cambiare sopra i 6500 si rischia la sfollata, in un paio di punti la moto ondeggia sensibilmente, faccio un paio di belinate, un quasi-dritto alla Gasgas (oh, io quella curva la odio, non c'e' niente da fa') e mi do' una regolata: alla fine su 10 giri ne faccio 8 tutti tra il 2.16 ed il 2.12, è un buon passo, almeno.
Entra Nello e siamo in sintonia, stessi problemi e tempi, anche lui miglior giro in 2.12. Box e tentativo di spiegare ad Andrea il necessario movimento da scassinatore di casseforti prima di ributtarlo allo sbaraglio. Niente, non gli viene: poco male, la mattinata e' finita e Nello cerchera' di regolare la pedana diversamente, per favorire la cambiata.

Venerdi pomeriggio, prove libere ed altro
Si inizia male, alla ripartenza la moto va a uno: GrandeMago Enrico lo sente a quei due-tre km di distanza, molla il team Stagi e si precipita. Fatto, non so cosa ma fatto: gira di nuovo come un orologio. Come non bastasse, magia: la cura Nello funziona, il cambio va decisamente meglio e Andrea inizia a trovarsi, la moto è ok, che altro potremmo desiderare? Be', ad esempio che non iniziasse a piovere proprio ora: cosa che puntalmente avviene.
Giracchiamo un po' per prendere le misure alla pista bagnata, ma non e' cosa. Personalmente faccio tesoro di quanto dettomi da un caro amico (lo possino!): "sul bagnato vai come fosse asciutto, piega solo un pelo meno; se ti fai intimorire è peggio!" Detto fatto, alla Palma scalo la solita seconda, parte la ruota dietro e mi vedo morto; invece due pedate e sto in piedi, che culo! Replica del semi-dritto alla gasgas, stavolta a velocita' quasi prossima allo zero, e mi convinco. Giro alla Garibaldi (pure meno, mi sa) e rientro: "meglio se prova un po' Andrea, prende confidenza col cambio e impara la pista. Tanto noi già la sappiamo, no?" (son bastardo, lo so, lo so da me!).
Freddo della miseria, pioggia in aumento. Andrea e Nello insistono, ma alla fine cedono anche loro. "Dai, andiamo a cambiare le gomme, magari domani si apre!". Partiamo io e Nello, inizia a venir buio e facciamo fatica a trovare il gommista. In una delle soste di orientamento accosto alla Fossa delle Marianne, e Nello scendendo ci si immerge sino alle caviglie: una panacea per la circolazione, e un toccasana per la tonicita' e mobilita' del piede, domani nelle cambiate fara' faville! Troviamo il gommista e un centinaio di team che ci hanno preceduti; ci mettiamo in paziente attesa, vigili e ben presenti alla regola base di ogni team che si rispetti: essere reperibili sempre, in ogni momento può essere necessario il tuo immediato intervento. Infatti dopo un'oretta, quando finalmente tocca a noi, ripassa Six, davanti a noi al cambio gomme e tornato da tempo al Circuito: e' latore di un messaggio cifrato da parte della Cri (un codice segretissimo che solo noi due siamo in grado di comprendere). Il testo super-criptato recita: "Imbecille, accendi quel cazzo di telofono!" Pochi secondi per decifrare ed eseguo. Ci sono alcune quisquiglie irrilevanti, le firme per lo scarico di responsabilità, le verifiche tecniche (per le quali pare occorrano dettagli secondari quali ruote e pneumatici), e l'applicazione del trasponder alla moto. Nello ha il telefono acceso, ma nello zainetto, ai box. Invece io astuto l'avevo con me, ma spento. La Cri e' fuori della grazia di dio, dovrò far ricorso a tutto il mio charme per placarla (posizione strisciante, bacini affettuosi sui piedi e promessa solenne che non lo farò mai più, giurin giurello). In qualche modo riusciamo a far tutto, poi albergo, cena alla Pantagruel, e via a nanna. Domani sarà asciutto, ne siamo sicuri!

Sabato mattina, 'na traggedia
Dove ero rimasto? Ah, si': "domani sarà asciutto". Appunto, domani ! Ha piovuto tutta la notte, e non smette. La strada che porta la Circuito e' piu' adatta al surf che alla circolazione stradale, e la mia fede inizia a vacillare. Specialmente quando arriviamo sul circuito.
Ieri si era notato un filo di umido nel box, percio' (colpo di genio di Andrea) con sofisticati strumenti altimetrici e l'aiuto di una triangolazione satellitare si era individuato il punto piu' a rischio, posizionate ivi le gomme usate, e sopra gli zainetti per salvarli da una possibile alluvione. So che non potete crederci, ma.. troviamo il box quasi del tutto allagato: stivali, guanti, attrezzi, moto, tutto è a bagno; l'unico punto asciutto.. bhe', quello dove avevamo posizionato le gomme usate, savassandir! Ci danno un altro box, nuovo nuovo; si trasloca, alziamo la basculante lato pit-lane, e si inchioda irrimediabilmente: non riusciremo più a chiuderla e beccheremo vento e pioggia per il resto della giornata. Chissenefrega, siamo duri come rocce, noi! Cristina si chiude in auto, io in bagno a piangere virilmente. Nello non si accorge di niente, sta nei mondi paralleli (vi spiego oltre), Andrea pare sguazzi come una papera felice (ignaro, ancora non sa..).
Colpo di scena, al briefing Miguel Angel da' la notiziona: la pista è agibile e si corre! Con durata ridotta, ma la gara si fa! Pensavo dicessero "peccato, è andata male e arrivederci alla prossima" e invece sono stati perfetti, riorganizzato e ripensato tutto al meglio, piu' di cosi' non si poteva chiedere. Anzi, oltre ogni più ottimistica previsione: tanto di cappello, da oggi Deccla e' in testa alla mia classifica personale, in assoluto!
Dai dai, con rinnovato ottimismo si torna ai box e ci si prepara! In puro stile Armata Brancaleone si sfoderano i piu' moderni capi tecnici: sacchetti della spazzatura, guanti da casalinga, la cerata del Capitano Achab, le moffole avute in eredita' da nonna Caterina. CP sfoggia un completino modello "Heather Parisi" costruito con pellicola trasparente e vezzose striscie fascianti di nastro nero, che danno slancio allo stacco di coscia. Jack lo staccatore adotta un eskimo anti-argilla che si rivelerà utilissimo. Andrea rinuncia a proteggere le mani perché tanto "du goccie d'acqua, che sarà mai!". E io.. dopo averla portata tante volte inutilmente, posso ora sfoggiare la sgargiante tuta con inserti azzurro-rosashoking, che troverebbe inindossabile persino un trans guatemalteco (e in Guatemala lo sgargiante usa, fidatevi!). Che abbino subito all'irrinunciabile berretto di pelo "Mod. Iosca", vero segno distintivo di chi a Cartagena è di casa.
Ah, gia' iniziate le cronometrate? Da una mezz'ora? Perbacco! Nello è nel solito mondo parallelo, io non trovo i guanti.. Andre', e che aspetti? Via, partito! 6 giri, prossimi ai 4 min., poi entro io: 3 giri "a lumaca", 1 da "turista per caso", l'ultimo provo a spingere almeno sul rettilineo, poi rientro per lasciare la moto a Nello: si', per metterla nei box, le prove sono finite! Vabbe', quell'accenno di accelerata in rettilineo ci ha fruttato un 3.17 e non siamo nemmeno ultimi: dietro stanno un'Honda900 scarburata (che ci surclasserà in gara), un Ducati900SS con evidenti problemi (farà 2 soli giri e ritiro) e.. ehm.. un'Ossa250 che ha girato in 11.14. No, non è un errore di battitura, so' proprio 11 minuti e spicci: mi sa che hanno finito la benzina e fatto il giro a piedi, spingendo la moto! Gasati dall'esaltante risultato guardiamo già al pomeriggio, dai che stiamo andando alla grande!

Sabato pomeriggio, la gara
Forza, 5 minuti e parte la gara! Ah, gia'.. è una gara, una vera gara, checche' se ne possa dire. Tendo sempre a dimenticarlo, e piu' partecipo piu' lo dimentico: troppo bella l'atmosfera, la gente, il circuito, il poter essere in pista ad ammirare dal vivo lo stile di quelli che manico lo hanno sul serio: i Segarra, Melo, l'inossidabile Fabio, CP, Peppe e tanti altri. Solo a stargli dietro ginocchio a terra per una mezza curva dopo che mi hanno doppiato godo come un maiale in uno scrofaio. Ve lo devo dire: ci tengo ad arrivare in fondo, naturalmente, ma della gara non me ne frega nulla, mi esce fuori molto più spirito competitivo quando trovo qualche Jap sul Bracco o sulla Scoglina, non c'è niente da fare...
Ma è gara, accidenti, me lo devo ricordare. Iniziamo con una buona partenza, su! Il "Mod. Iosca" ed io ci schieriamo, arriva Nello, prendo in consegna la moto. Partiti! Chi, come, dove? Nello sta girato dal lato opposto per vedere chi ancora manca sullo schieramento (Ah Nellooo, nessuno! So' già andati!), poi disturbato dall'eccessivo fracasso della torma di assatanati che già sono in gruppone in fondo al rettilineo decide di inseguirli per dirgliene quattro. Balza il sella e va a redarguirli: deve essere proprio arrabbiato, si spara 10 giri sotto al 2.57, con un bel 2.52 che resterà il miglior giro del Team: quando rientra siamo 15^ assoluti, roba da fantascienza! Tocca a me, entro carico, mi lascio sfilare dal dorsal 30 che sopraggiunge e faccio allegro la prima curva (quella che si fa tutta raccordata, Andre'!) per cercare di accodarmi. Lui per dispetto mi si allunga davanti in ingresso al tornantino, in un mare di scintille (foto a disposizione nel report del Tatuato). Andiamo bene.. mezzo giro e altra moto sparpagliata sulla pista.. ecco, non che io sia vile, ma 'nzomma: fine della carica e via di andatura "turista per caso"! Melo mi passa 6 volte nello stesso giro, spettacolo: va ginocchio a terra pure sul bagnato!Passa anche Paolino, che allunga il braccio e mostra la mano col pollice il su', cerco il lampeggio per ricambiare il saluto.. ah, non c'è: sara' per settembre. Al giro dopo vedo Jack lo Staccatore nell'argilla, in piedi sia lui che la moto, meno male. Rientro e va Andrea, pochi giri e bandiera rossa: benza e olio in pista per un'Honda spatasciata nel tentativo di superare "Cinghialotto" AleCafe'. Alla ripartenza tracheggiamo sia Nello che io: mi ricordo solo che mi hanno passato in molti e piu' volte (Peppe+15Kg. di argilla alla gasgas, con stile davvero stupendo), ma che io non ho superato assolutamente nessuno, mai! E la pioggia sempre più forte, e il freddo: ho i copriguanti ma le mani sono ghiacciate.
Alle 15.35 in punto mi da il cambio Andrea, merita l'onore di passar lui sotto la bandiera a scacchi. Giracchia senza prendere rischi, bravo! 16.00, allunghiamo il collo verso la torretta ma niente. Andrea è dentro da 25 min., io gia' ero bollito dopo 20.. ma che fanno? Altro giro altro regalo, ancora niente! Rapido consulto, la corsa e' partita in ritardo e non ne abbiamo tenuto conto nel calcolo dei cambi, Andrea fara' qualche minuto in piu', poco male. Arriva la voce che si chiude alle 16.15, lo vediamo sempre piu' invetrato, chiedo a Nello se non sia il caso di dargli il cambio. Ci affidiamo alla telemetria e all'Osservatorio di Monte Palomar (Nello va a dare un'occhiata al muretto); il responso: "gli ho fatto cenno e si è mosso, e' ancora vivo, ja fa', ja fa'". Da quel momento gli segnaliamo "ultimo giro" ad ogni tornata per .. ehm.. altri tre giri. È sempre piu' lento e alla fine non guarda più, della bandiera neanche l'ombra, non riesce ad accelerare manco in rettilineo, e stringe il cuore vederlo: no, è uno spettacolo troppo atroce, non resistiamo: non si puo' restare insensibili davanti a tanta sofferenza. E poi piove che dio la manda e fa freddo.. quindi machissenefrega, lo abbandoniamo al suo destino e ci infiliamo nel box, tanto prima o poi o arriva o ci riportano la salma! Bello avere degli amici, eh Tatua'?
Un urlo: la bandiera, la bandiera! È finita! Un altro quarto d'ora (ehm.. il tempo del giro di rientro) e possiamo riabbracciare il nostro eroe, non riesce a scendere dalla moto, ne' a togliersi i guanti fradici, ne' casco, dobbiamo farlo noi. Le mani sono rosse fuoco e calde come un ghiacciolo alla fragola, lui ha brividi continui, non sta letteralmente in piedi.. e ride! Ride? Chi ha detto eroe? No, quest'uomo e' pazzo, credetemi! Totalmente: dice che si e' divertito, dice!
Per gli amanti delle statistiche: 12^ di classe, 22^ nell'assoluta (passati da una torma di 250 che di solito teniamo dietro), e soprattutto arrivati in fondo 3 volte su 3 (4 con la partecipazione come "No Hay Problema"). E a settembre si replica, ovvio!


L'epica impresa di Andrea giunge al termine

Ecco il team al complet...

Ah, no.. mancava Nello!


L'indomito fotoreporter Edo con il noto pilota


Tipica veduta del deserto della Murcia


Praticamente lì fa bello tutto l'anno...


Nello e i mondi paralleli
Nello, proprio lui, l'attento ed implacabile lucchettatore. Che in realta' e' una delle persone piu' amabili, disponibili e generose che conosca. Stai accarezzando l'idea che se si avesse una moto.. e lui la materializza, voila'. Tutte le volte che ti viene in mente che si potrebbe fare una cosa, scopri che lui l'ha gia fatta. Strappi in gara un cavo frizione e "Eta Beta" Nello ne tira fuori uno gia' assemblato con guaina e tutto e lo sostituisce in 3 minuti. Visto che la fortuna è cieca e la sfiga ci vede bene strappi pure quello e ti dici "vabbe' è finita", ma Nello ne ha un altro, e un altro, e un altro ancora. Secondo me i pezzi mica li porta da casa, li va a prendere direttamente nel mondo parallelo. Quello dove vive abitualmente. Perche' tu credi che lui sia li' vicino a te, ma è solo un ologramma che lascia momentaneamente nel nostro mondo per non farci sentire troppo la sua mancanza. Ci ho messo un po', ma alla fine l'ho capito: quando dilata le pupille è il segnale che è tornato. "Nello, allora parti prima tu, poi io e poi Andrea, ci sembra la tattica migliore, che dici?" si gira, ti guarda senza vederti, dilata un attimo le pupille e spara in risposta un: "che c'hai dell'oio spray pa' frizione? no, tu non ce l'hai" e se ne va. 29 minuti dopo (nel frattempo ha trovato lo spray, lubrificato il cavo, e per buon peso sostituito una valvola di scarico che non gli suonava giusta) ti chiede: "allora, chi parte?". Io adoro quest'uomo. E vorrei per una volta sola poter visitare il suo mondo parallelo. Perché se è quello che lo rende l'uomo adorabile che è, allora vale la pena di visitarlo, credetemi.

Gli altri Team
Bisognerebbe scrivere la biblioteca di Alessandria, va de sé. Quindi tralascio quelli di punta (Segarra, Abba, Berlanga and Co.) e spendo solo due parole per "i nostri". Partendo con immenso rispetto da quelli che hanno deciso di non partire: Minchions, MotoEuropa1, Wil Coyote (parziale). Una scelta difficile, ragionata, e presa a malincuore sulla base di responsabilità personali: nessuno ha il diritto di criticarla, nemmeno per scherzo. Onore a loro e un sincero bocca in lupo per la prossima.
Team Stagi: grandissimi, non serve altro, i fatti stanno li' a dimostrarlo. E ancora non li avete visti sull'asciutto e con un po' piu' di rodaggio su cambi e strategie di gara; ne vedremo delle belle nelle prossime gare, mi sa!
CP Racing: velocissimi, bravi, e afflitti da sfiga perenne. Manca sempre un'inezia, o c'e' sempre un pagliuzza tra le ruote che gli fa raccogliere assai meno di quel che meritano. Ma presto li vedremo almeno a podio, mica puo' andar sempre cosi'! Forza, che tifiamo tutti per voi!
MotoEuropa2: organizzazione super, moto da favola, e bravi piloti. Sempre allegri, fracassoni e con una buona dose di auto-ironia. E Graziano da antologia: sbattersene delle alchimie di classifica e preferire la vista della bandiera a scacchi a qualsiasi altra considerazione è nel piu' puro spirito di questo Circuito, e del popolo che lo anima. Applausoni sinceri.

Gli eroici
I Commissari:
in cima alla lista. Efficenti sempre (una caduta ed una frizione esplosa, in un batter d'occhio uno o due gia' erano ad assistermi, e un altro a sventolare la gialla) stavolta sono stati anche eroici, letteralmente. Per ore sotto l'acqua, al freddo, nel fango fino alle caviglie, pronti ed attenti come sempre alla sicurezza di una banda di Minchioni che gioiosamente si allungavano a frotte un po' qua e un po' la'. Stoici, infreddoliti, bagnati, infangati. Se non vi sembra eroismo questo, bhe'.. la prossima ci mettiamo voi e poi mi dite!
Educcio: come sopra. L'ho visto a fine gara ed era conciato assai peggio di qualsiasi pilota. Per cosa? Per farci le foto! Guardatele. Forse non saranno tecnicamente perfette, ma hanno una cosa che nemmeno quelle dei fotografi ufficiali hanno: ci si respira la gara e le sensazioni dei piloti. Le foto di Educcio hanno l'anima. Come le nostre Guzzi.
Cristina: vabbe', lei gia' e' eroica perche' mi sopporta da.. mmm.. xx anni (mi vergogno a dirlo, ma son tanti). E nello specifico perche' viene sola a farci da balia, segna i giri, prende i tempi, ci fa le segnalazioni, si preoccupa di quisquilie che noi non cachiamo minimamente tipo calcolare i consumi ed evitare che si resti senza benzina come dei coglioni, e naturalmente la va pure a prendere quando sta per finire. E stavolta si e' pure fracicata e ha preso freddo come non mai: un baciotto alla mia Cri.
Orazio: il finto brontolone, lui non ti saluta, la prima cosa che ti dice e' "ultima volta che vengo, giuro!" ma passa il tempo e c'e sempre. E lo troveremo tante volte ancora, un po' piu' acciaccato, un po' piu' brontolone, e un po' piu' entusiasta. Magari pieno di cortisone e con una tetta enorme: eroicamente, appunto. Forza Orazius, dopo "il ballo della sciatalgia" (o quel che era) aspettiamo altre imprese. E tempi almeno come i miei, hai dimostrato di averli in canna, devi solo crederci.
Ledzep: mitico, un vero Lord. Ha voluto onorare la corsa, per non rischiare ha lasciato sfilare tutti ed e' partito ultimo, si e' sparato 6-7 giri di tutto rispetto, ed e' rientrato. Assieme a Graziano in questa edizione e' stato simbolo del piu' puro e genuino spirito Cartaginenses: chapeau!
Enrico, Marmo, Sportnaked: fiondatisi in loco come spettatori, non li abbiamo cacati quasi niente. l'idea era di farli entrare nella gara come assistenti ai box e al muretto, ma poi è andato tutto diversamente. Delusi? No, entusiasti come bambini e mi si dice stiano meditando pure loro.. insomma, eroicamente pazzi! Li aspettiamo come Team per settembre, ovvio!
Andrea (Tatuato): di lui già sapete. Quello che non potrete mai sapere se non vi trovate in circostanze analoghe è cosa significhi girare in quelle condizioni. Lui è stato dentro più di 40 minuti (+ giro di rientro!) nel momento metereologicamente peggiore. Senza protezioni alle mani, coi guanti zuppi d'acqua gelida e le montagne attorno che si coprivano di neve. Sempre piu' lentamente, senza riuscire più a tirare la frizione, cambiare, frenare, alla fine nemmeno a muovere l'acceleratore. Nessuno l'avrebbe fatto. Io sarei rientrato molto prima, e come me chiunque altro, credo. Ma lui no, non ha mollato. Ce ne fossimo andati tutti a casa senza fargli vedere la bandiera avrebbe continuato sinché non finiva la benzina (ed era partito col pieno, per inciso). Un altro mito è nato a Cartagena, e a settembre non puo' mancare: cacciate fuori una moto per Andrea, è doveroso!

Le conclusioni
E' andata. Anche questa e' passata, alla fine nel migliore dei modi possibili. Solo una punta di malinconia per chi non c'era e mi e' mancato: Goffre, Freddi, Mototopo, Alberto, Fange, Tiziano e il suo "levati dal caxxo, che finiamo la gara". Che spero ci saranno alla prossima. Si', perche' questa e' andata.. ma il pensiero e' gia' a settembre, e poi dopo, e poi dopo. Finche' avro' respiro, e riusciro' a star seduto su una moto, mi ci dovessero mettere a braccia.


La splendida moto preparata da CP racing


Il Monzino dello Stagi racing team


Consulto di esperti intorno alla Alien Bike...


La telemetria conferma: Andrea ha girato in 3 Giri-Orazio e 35...


...Si approfitta delle pause per abbronzarsi...


...Sotto il caldo sole spagnolo


Il pilota che si distingue sceglie stivali Domopak!


Andrea inizia a mostrare i primi segni di congelamento.


Due eschimesi si preparano ad una battuta di caccia alla foca...

(altre foto a seguire...)

© Anima Guzzista