COME E' FATTO IL CONVERTITORE SACHS DELLA V-1000 IDROCONVERT
Il motore aziona una pompa
centrifuga inserita in un circuito idraulico. Il flusso d'olio così generato
incontra e quindi aziona le pale di una turbina, in modo che all'albero di
quest'ultima si possa usufruire di una forza.
Nel convertitore Sachs invece
la pompa e la turbina sono alloggiate in un involucro comune.
L'albero motore fa ruotare la
pompa centrifuga, la palettatura della quale imprime un moto rotatorio al
liquido; questo a sua volta, investendo la palettatura della turbina, la
trascina in rotazione, facendo muovere con essa l'albero condotto.
Il liquido uscendo dalla
turbina investe lo statore che lo convoglia di nuovo all'entrata della pompa
centrifuga, da dove il ciclo ricomincia.
La funzione principale dello
statore è di assorbire la reazione dovuta alla differenza fra la coppia
dell'albero motore e quella dell'albero condotto: se non ci fosse lo statore, la
coppia motrice verrebbe trasmessa senza variazione dalla pompa centrifuga alla
turbina!
Il convertitore in questo
caso sarebbe un giunto idraulico.
La turbina ruota perchè
l'olio, entrando in essa, ha una componente di velocità periferica che ne crea
la forza di trascinamento.
Ora anche l'olio della
turbina è soggetto ad una forza centrifuga, inferiore a quella della pompa
finchè la velocità di rotazione di detta pompa è maggiore rispetto a quella
della turbina. Questo per mantenere il flusso dell'olio circolare.
La trasmissione della coppia
è pertanto in funzione della velocità del movimento circolatorio dell'olio,
che raggiunge il suo massimo quando la turbina è ferma.
Quando il ciclo si inverte
nella marcia in discesa, oppure mollando il gas, la turbina funziona come la
pompa, facendo lo stesso tipo lavoro ma al contrario, frenando il motore.
Schematizzando, possiamo dire
che l'olio fa questo giro:
pompa--->albero motore---->albero
condotto---->turbina
Stesso percorso visto al
contrario aziona il freno motore.
Mi spiace non avere
fotografie, ma è stato tratto dalle fotocopie di Motociclismo del 1976.
Stefano
Bellotti
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