Centralina fai
da te – My16m
di
Stapernazza
Australia, Sidney,
Cherrybrook, provate a cercarla su Google Earth…….
ecco, lì abita
Cliff Jefferies. A 16.500 i chilometri di
distanza da Mandello del Lario, in un posto in cui
l’estate è inverno e Babbo Natale arriva a maniche
corte, c’è un guzzista che ha letteralmente
deflorato l’elettronica della sua 1100 Sport i.e. e
ne ha condiviso la tecnologia in una formula
completamente open source.
Saldatore, stagno, cavi,
resistenze, vetronite, pezzi di carta volanti e
altre amenità; la lampada illumina il tavolo
della cucina riempito di oggetti che nulla hanno
a che fare col cibo quanto piuttosto col banco
di lavoro di un riparatore di televisori. In
settembre visitando il sito di Cliff me lo
figuravo come uno di quei personaggi dei fumetti
tutto cervello e niente corpo, ma solo dopo,
ficcando il mio testone ignorante nelle viscere
della sua creatura, ho potuto capire la portata
del suo genio.
Ciò che più stupisce non è tanto la capacità
singola di sviluppare un circuito elettronico
quanto piuttosto la visione d’insieme che è
necessario mantenere per ottenere il prodotto
finito; non solo gli output che deve dare la
centralina ma anche i vincoli fisici del
circuito, la resistenza alle vibrazioni, l’intercambiabilità
con il componete originale, lo sviluppo del
software per gestire la centralina e le infinite
variabili da considerare per arrivare a
determinare anticipo
scintilla e durata iniezione.
A conclusione di questo prologo devo solo
sottolineare 2 aspetti che mi riguardano. Primo:
si consideri che sono completamente ignorante in
materia, non riconoscevo i codici colori delle
resistenze ed ho confuso un’impedenza per una
resistenza. Secondo: “vivo” la
moto più in box che per strada, per me passione
per motori vuol dire innanzitutto conoscenza
tecnica - teorica e pratica - del mezzo e solo
in un secondo momento guida. Mi
ritengo un fondamentalista del motore (almeno
nelle intenzioni) e per questo l’idea di
costruirsi da sé la centralina risulta essere
per me un piacere voluttuosamente morboso e
impenitente, in sostanza “porno”. Sono termini
volutamente esagerati ma credo sia necessario
comprendere questa premessa per capire il “perché”
mi sia voluto cimentare in questa attività.
I primi contatti con l’Australia risalgono a
fine agosto, in cui chiedevo informazioni circa
la My16m e la sua compatibilità con le bobine a
doppio output che ho montato sulla mia 1100
Sport per gestire la doppia candela….. Cliff.
la
cui sintesi nelle risposte è pari alla loro
efficacia, mi chiede la resistenza delle mie
bobine…….
Eehhhhhhh???????
Dopo attimi di panico e amletici dubbi su
come reperire tale informazione mi dico: Chiamo
la Magneti Marelli!...... non ci crederete, mi
hanno passato un tizio che dopo avermi chiesto
il codice (BAE800B 06078002010 – avevo
fortunatamente tenuto le scatole) mi dice
quanto richiesto: resistenza primaria 0.550 ohm
+-10% e secondaria 7400 ohm +-10%. Credevo fosse
come chiamare un ministero e invece sono stati
rapidi ed efficaci.
Informato Cliff a riguardo ed avendo da lui
ottenuto il nulla osta tecnico potevo passare
allo step successivo: trovare una scatola
centralina originale.
Cliff infatti vende il kit di montaggio
includendo soltanto le parti elettroniche
necessarie a costruire il circuito ed il
software per gestirlo, ma il case è escluso. Si
potrebbe sfruttare la centralina originale
smantellandola ma – vista la mia estrema
imperizia in elettronica - è un buon consiglio
cercare una scatola a parte così da poter
rimontare l'originale in caso di fallimento.
La ricerca parte quindi dalla IAW 16M, prima
focalizzandomi sulle Moto Guzzi i.e. (prima
maniera) e poi estendendo il campo d’azione alle
altre moto che montano lo stesso tipo di
centralina, Ducati 916 e Laverda 650: non ho trovato niente. Le moto
ricercate non sono fra
le più comuni e chi sostituisce l’intera
centralina (non solo la eprom) poi butta la
vecchia perché, il più delle volte, è bruciata e
non serve più a niente.
Cerca e ricerca sul web, arrivato alla 40sima
pagina di Google, trovo un immagine della IAW
16F montata sui motori FIRE della Fiat, esamino
più e più volte quella foto: la scatola sembra proprio
uguale alla IAW 16M. Bingo!
Inizio a girare per demolitori alla ricerca di
una Punto 55, Y10 o Panda 1000 da cui recuperare
la centralina ma devo fare attenzione perché a
parità di modello sono state costruite versioni con
centraline diverse e molte montano la IAW 8F e
pur avendo il medesimo connettore usano una
scatola più grossa.
Al terzo sfasciacarrozze trovo una Punto 55 a 5
porte che monta una IAW 16F: il demolitore
chiede 40€ (perché lui la vende come ricambio buono) e solo dopo un po’ di
chiacchiere riesco a
strappare altri 5€ e portarla via a 35€. Una
volta a casa confronto visivamente la centralina
originale Moto Guzzi con quella della Punto:
sembrano identiche e compatibili,
l’unica differenza è la “botola” in gomma
che
sulla Moto Guzzi permette di accedere alla eprom
e al trimmer di regolazione CO, mentre è assente
sulla Punto.
Scatto qualche foto e la invio a Cliff per
ottenere il suo benestare. Tutto OK, il case che
ho trovato va bene….. devo solo acquistare la
My16m!
Giovedì 14 settembre
carico 300€ sulla Poste Pay e procedo al
pagamento di 279,00€ per l’acquisto del kit per
la My16m, adattatore RS232 e l’Optimizer
(incluso anche un processore di scorta).
Il lunedì successivo (18) Cliff mi conferma che
il pacco è stato spedito per posta aerea
dall’Australia e mi invia il software per la
gestione della centralina unitamente alla
mappatura da caricare in prima battuta. Il
lunedì successivo (25) il pacco era già in mio
possesso. Ed ecco il contenuto……
L’attività vera e propria
inizia smantellando la centralina della Punto, nulla di veramente
difficile: si incide il sigillante (sembra silicone) lungo il coperchio
e con un cacciavite piccolo si fa leva aprendo la scatola. Poi con un
cacciavite Torx si rimuovono le 5 viti che fissano la scheda alla
scatola di alluminio (attenzione perchè le viti torx sono di due tipi e
bisogna avere un set di misure diverse). Ora con saldatore e
succhiastagno bisogna dissaldare il connettore Magneti Marelli dalla
basetta in vetronite, anche qui nulla di complesso se affrontato con
pazienza, se mai potrebbero dare fastidio i vapori di uno strato gommoso
protettivo spruzzato in origine su tutta la scheda.
Puliti tutti i pin del
connettore da residui di stagno e/o gomma bisogna verificare che la PCB
(cioè la scheda in vetronite su cui montare i componenti) calzi
perfettamente nella scatola e ci sia l’esatta corrispondenza dei fori di
fissaggio e dei 35 fori del connettore.
Io ho preferito ripassare i fori del connettore con una punta
leggermente più grande (non ricordo la misura ma parlo di punte da 1,5
mm circa) ed ho dovuto scavare il fianco della basetta perché vada in
sede perfettamente (per la cronaca ho fissato il flessibile sul tavolo e
con la basetta in mano mi sono avvicinato lentamente – grezzo no?)
Fatto questo e pulita la
basetta con dell’alcool per rimuovere l’eventuale ossido dalle piste inizia la parte
più delicata.
I primi componenti che Cliff dice di saldare sono 5 transistor di
superficie dalle dimensioni microscopiche, veramente piccoli, saranno
1mm per 2 con tre gambe da saldare…. Qui a me dev’essere senz’altro
andata di culo, l’ultima volta che ho saldato qualcosa a stagno era un
cavo di alimentazione di un’autoradio grosso come un dito, figuratevi
voi. In ogni caso aiutandomi con delle pinzette da modellismo
(acquistate all’uopo) per tenere fermi i transistor sono riuscito a
metterci dello stagno sopra: apparentemente sembra una cosa ben fatta.
Tanto per capirci nell’immagine sono quegli affarini neri che si fa
fatica a vedere….
Fatto questo il punto più
difficile è passato, per il resto si tratta di seguire lo schema
pubblicato su internet e di interpretare nel modo corretto lo schema e
le indicazioni scritte sul Web.
Ora Cliff ha corretto le
istruzioni ma io ho fatto un po’ da cavia, infatti durante la
costruzione ho dovuto capire che:
- la resistenza R24 non esiste.
- l’errata corrige sul sito dice di non installare il condensatore C4,
che però va installato lo stesso.
- il condensatore C10b è da 0,1uF
- i condensatori C15 e C17 sono collegati in parallelo fra di loro e
montare l’uno al posto dell’altro non è un problema, sappiate che i fori
sulla basetta previsti per C15 vanno bene per il C17 e viceversa.
- Il condensatore C14 non è da montare.
- Il diodo D14 non esiste.
- C18 è un condensatore da 6.8uF e va montato prima di procedere con il
test
- Sotto al diodo D1 ci sono altri due diodi anonimi, sono entrambi gli
IN914.
Dopo aver saldato i condensatori, le resistenze ed il correttore di
tensione (si chiama così? Boh) è previsto uno step di controllo per
verificare che sullo zoccolo del processore arrivino le corrette
tensioni.
Ho applicato 12,28 Volt registrando:
12,16 Volt tra terra e il gambo inferiore della resistenza R10 (è
prevista una caduta di tensione inferiore a 1V rispetto a quanto
applicato) 0,11 Volt tra gamba inferiore e superiore della resistenza
R10.
4,97 Volt sul pin 10 dello zoccolino (previsti 5V)
4,97 Volt sul pin 30 dello zoccolino (previsti 5V)
4,97 Volt sul pin 32 dello zoccolino (previsti 5V)
2,37 Volt sul pin 33 dello zoccolino (previsti 2,5V)
2,37 Volt sul pin 4 dello zoccolino (previsti 2,5V)
2,73 Volt sul pin 3 dello zoccolino (previsti 2,7V)
Tutti i valori sono risultati corretti e compresi nella forchetta
prevista da Cliff.
Fatto ciò, procedo con la saldatura dei transistor di potenza, il
connettore della centralina ex Punto e gli ultimi dettagli (ci sono
da fare un paio di ponti indicati nell’immagine).
Inserisco il tutto nella scatola in alluminio della Punto, la fisso con
le viti originali Magneti Marelli e la installo sulla moto al posto
dell’originale.
Dopo aver saldato i componenti dell’adattatore
RS232 (un quarto d’ora in tutto) collego il PC alla centralina e accendo
il quadro della moto……..
Il PC riceve i segnali dalla moto, temperatura aria, temperatura olio,
millibar di pressione, valvola a farfalla, ecc……. FUNZIONA!!
Prima di procedere con l’avviamento del motore bisogna trovare e salvare
il valore del potenziometro farfalla al minimo; ma è facile: impostando
a 0 il valore e quindi accendendo il quadro, la centralina sa che deve
rilevare automaticamente il valore di base della farfalla, basta
aspettare 2 secondi circa (giusto il tempo che la pompa benzina smetta
di girare). Il valore che ha trovato la mia centralina è 172, un po’
alto (normalmente è compreso tra 70 e 150) ma comunque previsto, visto
che Farinazzo (concessionario MG in Rho) ci aveva già smanettato sopra.
Procedo memorizzando nella centralina il valore della farfalla (TPS)
e carico la prima mappa che Cliff mi ha inviato il giorno
dell’acquisto.
Bene, ci siamo, tutto sembra essere a posto, gli ultimi controlli
richiedono di verificare che la batteria sia ben carica (rilevo 12,7
Volt) e che nessun componente sia caldo…….OK. Cliff raccomanda di
effettuare il primo avviamento con moto calda per cercare di escludere
eventuali difetti della mappatura rispetto ad eventuali problemi
strutturali di elettronica.
Accendo il quadro ancora una volta, il PC rileva tutti i dati previsti,
premo il pulsante di avviamento e in un attimo il motore è in moto……..
come se nulla fosse…..
In realtà il minimo risulterà un po’ alto (intorno ai 1.500) ma nulla di
tragico, basta svitare la vite di registro del corpo farfallato e
ripetere la taratura della centralina per il TPS.
Questo avveniva lo scorso 5 di Ottobre, cioè esattamente 10 giorni dopo
l’arrivo del pacco.
Su consiglio di Cliff, nei giorni a seguire smonterò nuovamente la
centralina per fissare, con della colla a caldo, alcuni cavi,
transistors di superficie e le viti di fissaggio dei transistor di
potenza.
Da quel giorno, ho usato quotidianamente la
moto per recarmi al lavoro senza mai alcun problema. Nel frattempo,
questo il bello della My16m, ho provato 3 diverse mappature della
centralina, lavorando – al momento – solo sulla durata dell’iniezione.
Durante la guida il motore sembra più morbido, meno scorbutico nella
risposta alla manetta, merito sicuramente dell’assenza del cut-off che
taglia l’erogazione del carburante a gas chiuso, il risultato è un
minore effetto on/off (che minimizza anche i giochi del cardano) e una
migliore capacità di pelare il gas a centro curva.
Per quanto riguarda l’erogazione della potenza mi sembra leggermente
meno brillante ai bassi regimi mentre agli alti il miglioramento è netto
ed è veramente cattiva o almeno così mi sembra.
Ciò che è importante sottolineare è che la centralina
funziona e la moto avverte in modo sensibile le diverse mappature. Il
fatto che una mappatura sia migliore di altre possibili non può/deve
essere considerato un difetto della centralina. D’altronde sono solo
all’inizio e non ho dedicato molto tempo allo sviluppo di una mappatura
ad hoc per la mia moto (RCG 10,3:1, doppia candela, condotti, incrocio
Stucchi, terminali Lafranconi
Riservato Competizione e filtri aria K&N liberi)
In conclusione pur non avendo mai provato Power Commander e Rapid Bike,
ritengo che la My16m offra maggiori possibilità di personalizzazione
della mappatura (se vogliamo un suo limite è proprio quello di dover
gestire tanti, troppi parametri) e consenta di fare pratica da soli
sulla modifica di uno o più parametri. E’ ovvio poi che resta impagabile
la soddisfazione di aver costruito da se la centralina della tua moto.
Dipende quindi da che tipo di guzzista siete, se preferite il plug and
play non siete tipi da My16m……
Nel momento in cui scrivo ho completato la costruzione dell’Optimizer
ma vorrei prevedere una installazione permanente vicino alla
strumentazione e sto cercando quindi di creare un supporto adeguato…
Spero di essere riuscito a spiegarvi qualcosa
in più sulla My16m e sul suo funzionamento.
© Anima Guzzista
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