Abruzzo 2007
Valerio Cottini
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Dopo 2 settimane... una persona penserebbe di aver metabolizzato il
fragore delle proprie emozioni dopo l’incontro in
Abruzzo…
Invece niente!
Devo dire che mi è entrata la tristezza di non poter
rivedere subito le facce amiche. Ha detto bene Pedro; ormai ci si
conosce bene, ci sono persone che se anche le vedi dopo parecchio
tempo, sai che ci sono, sono vicine a te. E’
un’unità di spiriti amici che si trovano bene
insieme; anche senza parlare.
Basta averli vicino.
Cosa posso dire di questo ormai storico incontro?
Fantastico, coinvolgente, bellissimo… Sono un tecnico, ed ho
finito gli aggettivi. Posso invece descrivervi piccole perle che ho
vissuto nei 3 giorni vissuti insieme.
Come la felicità di aver portato due amici toscani ai quali
avevo descritto l’atmosfera dell’incontro e poi
averne visto in volto il loro entusiasmo. L’arrivo ad
Amatrice e la gioia di rivedere gli amici; avevo il giubbotto con
ancora l’imbottitura, avevo un caldo della madonna, non avevo
ancora messo il cavalletto e levato il casco, quando mi si avvicina
Pedro e mi porge un bicchiere di birra fresca in mano.
Mai birra fu
più benedetta!
Il pranzo ad Amatrice non mi ricordo se mi piaceva più il
mangiare od il saltellare (mera licenza poetica vista la mia ben nota
agilità) tra un tavolo e l’altro a salutare ed
abbracciate tutti. La serata quando insieme a Piero siamo andati a
prendere Zinfo all’ospedale; non avevamo ancora parcheggiato
la macchina nel piazzale che si sono "precipitati" fuori gli infermieri
chiedendoci se eravamo noi le persone che si dovevano portare via il
paziente con la clavicola rotta….! 8-O Non ne potevano
più! Non dovevano essere abituati...
all’esplosività del nostro Zinfo!
I giri in moto tutti insieme; io con il mio solito passo lento; io che
con il mio passo (e la mia mole) sono di ostacolo a tutti sulla strada,
eppure sono accettato. Sempre. E quando me ne scuso, Andrea (tatuato)
mi dice "’un te’ preoccupà, sei solo un
diversivo!" Quanto vi voglio bene!
La serata magica, con l’ammirazione continua e costante per
quegli amici che conoscono ed usano un altro linguaggio universale: la
musica. Arriva diretta all’anima.
La sorpresa dei livelli di altissima poesia che Vladimiro e Goffredo ci
offrono; non ho avuto parole tanta è stata la sorpresa. Non
potevo che applaudire ed urlare a squarciagola!
La serata che arriva verso le ore tarde; tiro fuori i vari salami e le
forme di formaggio toscane insieme al ben di dio degli amici sardi e di
Gigi l'abruzzese, e via ad affettare da dietro il banco. Da questa
posizione vedere le persone che si accalcano per mangiare quello che
hai portato, ti allarga il cuore e sei felice.
La nottata che si inoltra sempre più sul giorno dopo; si
rimare sempre meno a chiacchierare, ridere, scherzare e bere. Mirto,
grappa, cubalibre, gintonic, mirto… Il gruppo si assottiglia
sempre più ma non si abbassa l’allegria, la
complicità, ed anche gli argomenti seri.
Ormai sono le cinque;
vanno a letto anche Enrico (GuzziRock) Milingo il buon Pask. Si rimane
io Pedro e Fange. Pedro ed io abbiamo fatto altre volte tardi, ma Fange
non era mai arrivato a fare così tardi. Si continua a bere,
si vede il fondo al mirto, alla grappa al gin. E si continua a stare
bene insieme, a chiacchierare ed a ridere. Ad una nostra battuta
veramente carina Fange dice testualmente: "ecco vedete
perché non voglio andare a dormire? Io voglio
vedere tutto di questa serata, non mi voglio perdere niente!"
Dolcissimo Fange, chi lo avrebbe mai detto?
Poi dopo le 6 di mattina scende il portiere tutto in allarme (a dire la
verità era sceso molte altre volte per vedere cosa cavolo
combinavano quelle "tdc" la sotto) sono arrivati gli zampognari, che
faccio? "Che cavolo dici, ma sono zampognari veri con le zampogne?"
faccio io; la sorpresa è tanta, non si sapeva nulla. Ci
ammoschiamo che è qualcosa escogitato da Vladimiro: lo
chiamiamo più volte al cellulare finchè
dall’altro capo ci risponde una voce cadaverica. Finalmente
Vladimiro si è svegliato e scende (almeno sapete tutti che
lo scherzo che aveva escogitato con gli zampognari ha fatto come prima
vittima lui). Intanto Fange abbonisce gli zampognari don dotte
disquisizioni sulle origini delle zampogne e Pedro rischia la piorrea e
stomatiti varie provando a suonare la zampogna (chissà quale
concentrazione alcolica sarà arrivata all’interno
dell’otre). In tale maniera riusciamo a distrarli ed a
rimandare la vostra sveglia alle 7 e 30. Ringraziateci.
Tralascio la tristezza dei saluti e il ritorno a casa (ancora sotto
l’acqua maremma sbucciata!), la lotta con il sonno.
Anche questo incontro è finito; resta la consapevolezza di
essere ricco per la conoscenza di tante persone speciali e
straordinarie sparse in tutta Italia e non.
Basta così!
Vi voglio bene brutte, carissime TDC.
Ciao amici miei.
Valerio
©
Anima Guzzista

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