Abruzzo 2007
Michele Bindi
Mi sa che le prossime volte Tiziana ci penserà prima di venire in moto con
me... la grandine è stata un bel colpo .
VENERDI' - GIORNO 1
Tutto era cominciato nel migliore dei modi: tutto pronto, pupo a scuola
e via, si parte tranquilli (l'appuntamento romano delle 08,30 era
andato, avevo più di tre ore per arrivare ad Amatrice per
pranzo. Passiamo Rieti e ci arriva un sms di Vladimiro, sono a Madonna
della Luce, peccato avremmo fatto in tempo a fare il giro con gli
altri, ma non importa, li aspetteremo a Posta sulla Salaria.
Lì troviamo romani, sardi e compagnia del budello. Un po' di
rettilineo, due curvette finali e siamo al ristorante di Amatrice.
Baci, saluti e prime foto e arrivano gli antipasti (robbetta leggera
leggera: salumi, salciccette, cacio, ricotta, coratella con le patate,
trippa...) seguite ovviamente da fumanti spaghetti all'amatriciana. Per
tutti meno Zinfo: "a me all'amatriciana me piaceno i bbucatini", e li
ottiene pure!!
Tralasciamo quei bestemmiatori che sull'amatriciana c'hanno messo il parmigiano!
Dopo pranzo, caffè e paja (comandante docet) cominciamo a
guardare il cielo, che non promette niente di buono. Comunque sia, si
parte; la strada per Campotosto è bella e divertente, noi siamo
in due sulla moto e si vede, mi svernicia persino
un'Arl...un'Url...insomma un cancello!
Prima sosta prevista a Poggio Cancelli per comprare i Coglioni di Mulo.
Tutti però si fermano 500 m. prima per mettere l'antipioggia, e
poi ripartono al volo. Per cui i salumi (e il guanciale) li compriamo
solo io, Vladi e Gnappo. Peggio per gli altri, non sanno che se so'
persi!
Appena ripartito, comincia a piovere per davvero. E' la prima volta che
vado in due sotto la pioggia con la Norge, per cui vado piano e non
raggiungo nessuno del gruoppo per tutta la strada intorno al lago, e
comincio a pensare che, vista l'acqua, abbiano preso un'altra strada;
solo alla fine sorpasso l'ultimo del gruppo (Berghella, ça va
sans dir) e trovo gli altri al bivio del Passo delle Capannelle.
Da lì, la strada del Vasto verso Assergi, sempre bellissima, a
mezza costa del Gran sasso, e cominciamo a daje er gasse; dopo qualche
Km., sento un rombo stereo, e Vladi e Gnappettone mi sorpassano a
palla!
Gnappo poi dirà che si era attaccato a Vladi perché "sa
la strada": a Paganica clamorosamente sbagliano, e si trascinano perte
del gruppo verso L'Aquila. Ci fermiamo, e ci viene in aiuto il mio
TomTom (santo subito!) che ci guida per strade bellissime, ahimé
bagnate e sotto l'acqua, per l'altopiano delle Rocche e Ovindoli fino a
Celano, dove ritroviamo gli altri
intenti all'aperitivo col bianchetto!
Veloce attraversamento del Fucino, e un gruppetto di gente che va piano
attacca il Passo del Diavolo: eravamo nove moto, Vladi in testa,
seguito dal Comandante, Gnappo, altri che non ricordo e, ultimi tre
nell'ordine, Zinfo, Mauro Iosca e io e Tiziana. La strada è
bella, "quasi" asciutta e invita alla piega, e si va!
Io in coda penso "guarda il Comandante e Zinfo come vanno, con G5 e
California. Passano una decina di Km., e davanti a me cade Zinfo, Iosca
pinza e cade anche lui, io, che stavo dietro a due metri, mi appello a
San Carlo Guzzi, Sant'Omobono e soprattutto a Sant'ABS e non so come
riesco a non cadere e soprattutto a non andargli addosso.
Madonna che smaltita!
Mauro si rialza subito, ha solo piegato uno dei suoi "fantastici"
paracilindri, ma niente di grave; Gianni sta peggio, ha battuto la
spalla destra e pensa di essersi rotto la clavicola (e aveva ragione!),
per cui si fa caricare da una macchina di passaggio e portare
all'ospedale a Pescina.
Io, Tiziana e Birrino aspettiamo quasi un'ora che qualcuno venga a
recuperare la moto di Zinfo, poi la portiamo a Pescasseroli e
finalmente arriviamo in albergo. Cena, caffé,
ammazzacaffé, due chiacchiere e a nanna.
Nella notte, Valerio e un guzzista sardo ricuperano con la macchina Zinfo dall'ospedale.
SABATO - GIORNO 2
Già alle otto e mezzo il giardino pullula di guzzisti smaniosi
di partire. Berghella come al solito deve aggiustare qualcosa alla
moto, un altro ha bucato, ma con solo un quarto d'ora di ritardo
riusciamo a partire. Davide con la sua motozebra fa la strada, e via
per la valle del Giovenco,
Ortona, Goriano, la valle dell'Aterno, poi si sale a Campo Imperatore.
Qui troviamo motociclisti un po' da tutta Italia, ma ci hanno recintato
un'area di tavoli apposta per noi (grazie Davide). Ognuno ritira il kit
del guzzista (arrosticini, pane e salsicce) e si mangia e beve, in un
posto sempre magico (io già lo conoscevo bene, ma chi non c'era
mai satto, compresa Tiziana, è rimasto affascinato.
Dopo pranzo, ricomincia a piovere. Indossiamo l'antipioggia, e si
discute su che strada fare al ritorno: dobbiamo andare verso Sud Ovest,
ed è nero da far paura; verso nord sembra meglio, ma verso sud
si scende più velocemente, e se proprio è brutto si
può prendere l'autostrada.
Così, un gruppo di impavidi si avventura verso la bufera.
Mal ce ne incolse!
Dopo qualche Km, la pioggia diventa grandine, grossa come chicchi
d'uva; la strada è coperta da uno stradto di circa 10 cm. di
grandine, e in qualche modo scendiamo lungo il torrente che corre a
bordo strada, procedendo in colonna a 5 kmh. Io sto coi guantini estivi
e gli scarponcini della Camper, ma non mi lamento, Gnappo non ha
neanche l'antipioggia!
E Gigi l'abruzzese Di Virgilio che scende ridendo come un matto.
Sembra la ritirata di Russia, mai trovato in moto un tempo così,
la strada è impraticabile, rischiamo di cadere ogni momento,
smette di grandinare ma continua a piovere, e la strada è sempre
un fiume d'acqua, con valanghe di sassi e strati di grandine ovunque!
Ad Ofena troviamo un gruppetto che si è rifugiato sotto la prima
tettoia trovata, perché non ha il coraggio di andare avanti, ma
noi siamo in ballo e ormai balliamo! Avanti ancora, finisce la grandine
e continua a piovere, ma dopo il pezzo che abbiamo passato ci sembra
quasi che l'asfalto abbia il grip di una pista!
Al primo distributore ci fermiamo a bere qualcosa di caldo, e facciamo
il punto della situazione; la grandine era talmente grossa che ha rotto
lo specchietto del Califoggiano (vedi foto). Arriviamo finalmente a
Popoli, prendiamo l'autostrada fino a Pescina, e lì non ha fatto
neanche una goccia d'acqua! A Pescina incontriamo tutti gli altri, che
hanno fatto il giro lungo, ma asciutto, e sono arrivati prima di noi!
Arriviamo a Pescasseroli che sembriamo i reduci della Tridentina,
mettiamo ad asciugare tutto, e si scende per la cena ma soprattutto la
festa finale.
A cena troviamo, gradite sorprese, alcuni che per forza di cose sono
venuti appositamente in macchina: Luca & Giorgia cor pupo e Vanni
Bettega e signora (mi sono scordato il nome).
La cena scorre via con le premiazioni dei Dico Guzzisti (Berghella
& Zinfo), del Mincherrimo Vladimiro, ecc., poi finalmente si scende
in discoteca dove è allestito il palco della GLBB.
AMORE COSMICO a gogo, 3 ore e passa di concerto, guarda come dondolo
col LeSPans, Smoke on the water, ecc.ecc.ecc., i cocktail di coca e non
so quali alcolici.
Poi i Sardi, il Cottini e Gigi cominciano ad affettare salumi, pancetta
e formaggio, si continua a festeggiare fino a tarda notte.
Io e Tiziana, purtroppo, il giorno dopo dobbiamo partire alle 7,00 per
prendere un aereo per Milano, per cui andiamo a dormire "presto" (alle
due e mezzo).
La mattina dopo, scendiamo a colazione e troviamo in discoteca Fange,
Pedro e Valerio che hanno fatto nottata, ubriachi persi, che discutono
con due zampognari!
Due zampognari veri, con tanto di ciocie, ingaggiati da Vladimiro per svegliare la truppa!
Purtroppo dobbiamo ripartire, per cui ci rifacciamo il Passo del
Diavolo in un'atmosfera magica, e poi via l'autostrada a cannone fino a
Roma.
Chi c'era lo sa, chi non c'era si fotta!
Alla prossima, frates!
Miki e Tizi
Le nostre foto sono già onlain su websciot:
http://good-times.webshots.com/album/559209323ZOoSKg
©
Anima Guzzista

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