Abruzzo 2007
Beef
Archiviato
il raduno "Aquile in Abruzzo" per consegnarlo alla memoria, è
giunta l’ora di tirare le somme di questi 2 giorni trascorsi in
sella sulle belle strade d’Abruzzo (e non solo) e lasciare
traccia scritta a beneficio di chi non ha potuto partecipare...
Sabato 26 Maggio 2007
In una soleggiata mattina di sabato inizia la nostra avventura, i
serbatoi della Breva 750 di Erbetta e della mia V11 Sport sono
già pieni e alle 9:00 in punto siamo sull'A-14 in direzione sud.
A Giulianova lasciamo l'autostrada e dopo aver percorso la nuova
superstrada fino a Teramo dimentichiamo la fretta e optiamo per
raggiungere il resto del gruppo a Fonte Vetica percorrendo la S.S. 80
che ci conduce al Valico delle Capannelle: raramente in passato sono
riuscito a guidare così rilassato e tondo godendomi appieno la
guida di "Lady Day"; dal valico pieghiamo verso sud-est per una strada
provinciale poco trafficata che ci permette di raggiungere rapidamente
la Villetta, Fonte Cerreto, Monte Cristo e la già citata Fonte
Vetica.
Il pranzo di sabato è una sorpresa in quanto è
consuetudine del posto lasciare ai clienti il compito di condirsi e
cucinarsi la carne sulla brace: novizio ai segreti del barbecue me la
cavo bene, solo la salsiccia di fegato risulta alla fine un po’
bruciacchiata mentre gli arrosticini sono cotti al punto giusto. Finito
il pranzo c’è giusto il tempo di scattare due foto e fare
due chiacchiere che il cielo coperto già da un paio d’ore
comincia ad elargire pioggerellina che rapidamente diventa pioggia...e
se uno guardava l’orizzonte in direzione del Parco Nazionale
d’Abruzzo il cielo è proprio nero e fa paura...la partenza
alla spicciolata, le strade sporche di brecciolino in traiettoria, il
cielo sempre più nero e alfine Santo Stefano di Sessanio dove il
gruppone decide di allungare la strada passando per Barisciano pur di
evitare la pioggia.
E noi?
Sotto la pioggia proseguiamo verso Calascio fino a che, come entriamo
in paese, la pioggia diventa grandine: buttate le moto al riparo sotto
un albero ripariamo nell’androne di un bar (CHIUSO!) attendendo
che la grandinata si plachi e smetta di piovere...e mentre siamo
lì giunge il capitolino MarcoCalifornia in sella ad una NTX 650
che successivamente si unisce a Giulio il Baffo, Erbetta e me per
raggiungere Pescasseroli.
La strada che scende verso la S.S. 17 è un fiume in piena che
trascina con sé pietrisco e rami, procediamo a 30 km/h evitando
di toccare i freni e sfruttando appieno il freno motore del
bicilindrico, nervi saldi e niente panico ci permettono di raggiungere
la statale e – dopo un caffè ed il pieno di benzina -
dirigere rapidamente verso Bussi da dove prendiamo l’A-24 che ci
conduce rapidamente verso Pescìna. Il cielo si è
rasserenato, il sole del meriggio inoltrato ci accompagna verso Gioia
dei Marsi e da qui, dopo curve, controcurve e tornanti, raggiungiamo
Gioia Vecchio ed entriamo nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Mancano
pochi chilometri a Pescasseroli e così Marco, Giulio, Erbetta ed
io ci fermiamo per scattare qualche foto e sgranocchiare un
cracker...eppoi via verso il cuore del Parco, un rapido rabbocco della
benzina nei serbatoi e finalmente siamo all’hotel dove ci aspetta
una doccia, un po’ di relax, un’abbondante cena, premi,
cottilions e una nottata scandita dalle 12 battute della "Musica del
Diavolo"...
Domenica 27 Maggio 2007
Un sonno intermittente, agitato, difficoltoso e senza sogni non mi
permette di recuperare le fatiche del giorno prima e quando mi sveglio
all’alba con la bocca impastata dai troppi Gin Tonic e Cuba
Libre guardo l’orologio e vedo che sono SOLO le 6:30,
realizzo che a quell’ora è troppo presto per alzarsi e
sicuramente anche troppo presto per pretendere la colazione ;
temporeggio un pò sperando di riprendere sonno ma poi cambio
idea e tempo mezz’ora sono in piedi già lavato e vestito.
Erbetta, sveglia anche lei, preferisce rimanere qualche altro minuto
sotto le coperte e sto giusto pensando se scendere nel salone della
colazione per vedere se mi danno qualche cosa da mangiare quando
entrambi iniziamo a sentire una musica nell’aria, ascoltiamo con
attenzione, sembra il suono di una zampogna che lentamente si avvicina
ma non riusciamo a capire da dove provenga...esco dalla porta della
camera e li vedo...DUE ZAMPOGNARI che soffiano a tutta forza nei
loro strumenti!
Si tratta dell’ennesima trovata di Vladimiro – grandioso
organizzatore in loco del raduno – per dare la sveglia ai
guzzisti che ancora ronfano alla grande e/o stanno smaltendo gli ultimi
fumi dell’alcool ingurgitato la sera prima. Il tempo stringe, si
fa colazione scambiando quattro chiacchiere fra un caffé
espresso, un cappuccino ed una spremuta d’arancio e in piena
"Zona Cesarini" ho modo di conoscere meglio alcuni dei partecipanti, in
particolare una deliziosa coppia di Rovigo giunta in sella ad una V11
Scura: Pietro e Maria sono davvero simpatici e alla mano, ci lasciamo
andare ad una serie di disquisizioni sul V11 Sport proponendo a gran
voce di fare Maria santa subito in quanto stakanovista zainetto di
cotanta moto (scomoda).
E’ tempo di andare, gli ultimi saluti, si preparano i bagagli e
si accendono i motori per riprendere rapidamente la strada di casa che
per molti è davvero distante; ma per Giulio il Baffo, Erbetta e
me i chilometri che ci attendono non sono così tanti e il meteo
è così clemente che decidiamo di prendercela comoda.
Lasciata Pescasseroli ripercorriamo la strada percorsa ieri in senso
contrario e raggiunta Pescìna proseguiamo verso Avezzano per poi
deviare in direzione di Celano; da qui torniamo a percorrere una strada
conosciuta e molto amata dal sottoscritto che ci conduce ad Ovindoli e
all’Altopiano delle Rocche, per queste curve guido a memoria,
leggero e rapido divertendomi un mondo e solo quando cominciamo a
scendere verso L’Aquila forzo leggermente il ritmo per guadagnare
tempo.
Fermatici a fare benzina a Piànola, decidiamo di non pranzare
prima delle 13:30 e scegliamo di scendere per le Gole di Antrodoco per
poi imboccare la Salaria e raggiungere la costa adriatica, la strada
scorre rapida sotto le nostre ruote e la bellezza dei luoghi unita alla
bellezza della strada mi fa sentire bene e vivo. La Salaria si rivela
inaspettatamente noiosa e priva di fascino, mantenendo la
velocità a codice cerchiamo di macinare i chilometri che ci
separano da casa il più rapidamente possibile e dopo aver
pensato di fermarci a pranzo ad Arquata del Tronto, seguiamo ciecamente
l’istinto e l’esperienza di Giulio ed optiamo per un buon
ristorante lungo la strada ad Acquasanta Terme dove un delizioso pranzo
ci rimette al mondo consentendoci nel contempo di ricaricare le pile
per affrontare gli ultimi 120 km che mancano ad Ancona.
La pancia piena e le pile cariche ci servono inaspettatamente per
superare l’ennesima pioggia battente che ci accompagna prima
sulla "Ascoli Mare" poi sull’A-14: ci basta moderare la
velocità a 100 km/h per viaggiare in sicurezza e senza patemi
d’animo, ci siamo quasi, un ultimo pieno di benzina ed ecco il
Conero apparire all’orizzonte che ci dà il bentornati a
casa...
Lamps, Vs. Andrea aka "Beef".
©
Anima Guzzista

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