Mandello 2003

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Mandello, varo della barca Breva

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MANDELLO 9 LUGLIO 2003

 

 

Anima al Varo

 

di Mariateresa "Terry" Teli

  
Mi sono trovata a rappresentare, con orgoglio, "Anima Guzzista"  durante la cerimonia di consegna da parte della Moto Guzzi di una barca alla "Canottieri Moto Guzzi".
E' iniziato tutto martedì 8 luglio, ero presente ai discorsi di Nello, Andrea, Toni e Aldo, volti a valutare se c'era margine per presenziare alla cerimonia che si sarebbe tenuta mercoledì 9 (Anima Guzzista era stata invitata ufficialmente), visti i precedenti programmi.
Decisione finale: nessuno sarebbe andato alla cerimonia!
Mi si affacciò così alla mente l'idea che sarei potuta andarci io! Di questo non feci parola neppure con Aldo, anche se lui, conoscendomi, sicuramente l'aveva immaginato.
Nella giornata di mercoledì i "ragazzi" partono di buon mattino per l'agognato giro.
Il "la" definitivo mi viene dato da Goffredo: mi avvisa del suo arrivo per venerdì, gli racconto del "varo" e della mia idea di andarci, mi suggerisce... "e cosa aspetti? Mettiti in uniforme da Anima Guzzista e vai"
Così,  baldanzosa nella mia maglietta, mi reco alla canottieri.
Ore 17.00, presenti: Bruna, madre di due ragazze atlete di sicuro avvenire (una è a Piediluco per allenamenti) ed io,...e gli altri? 
La cerimonia era stata spostata alle ore 18.00 !!!!
Finalmente cominciano ad arrivare l'ing. Carcano che saluto e con lui saluto Patrignani e Todero, Beggio e la moglie a cui mi presento.
Poi discuto con Patrignani, che non accede molto spesso ad internet, e  secondo lui, dovremmo proporci maggiormente sulla carta stampata, ecc. ecc ...
Arrivano poi cronisti vari (...e qui mi accorgo di non avere la fotocamera, l'ha portata via Aldo, mannaggia), il presidente della Canottieri Micheli, l'assessore allo sport Gatti, Elena Gatti, Stefania Galli...
Certo che la maglietta di "Anima" e' veramente bella e richiama interesse e curiosità, sono stata più volte inquadrata dalla telecamera...
Oltre la Canottieri eravamo l'unica associazione, intesa come gruppo, presente.
Discorso di Beggio... alla barca è stato dato il nome "Breva" (eh, quanta fantasia...), è un "doppio femminile" in quanto le ragazze in questo periodo sono più presenti agonisticamente dei ragazzi; la barca è verniciata di un rosso vivo con la scritta Moto Guzzi e l'aquila ... E' un momento significativo della volontà di riprendere il sodalizio Fabbrica-Canottieri che nel passato tanto scrisse nella storia di questo sport: olimpiadi, campionati modiali...
Segue il discorso del presidente della canottieri, Micheli: più o meno ha accennato agli stessi concetti.
Poi la messa in acqua e... capperi, sono quasi le 20.00, adesso inizierebbe il buffet ed io ho i ragazzi che tornano spompati dopo tutte quelle curve: avevo promesso loro una cenetta rigenerante dalle centauriche fatiche ...
A malincuore lascio la festa e corro a casa , difatti alle 20.50 arrivano...
Racconto loro della performance, sono radiosi, anche se a me non sembra di aver fatto nulla di trascendentale....
Venerdì mattina, durante la spesa:  "...Te' !!!!  ...eccola lì la Terry! Ti ho vista in televisione ieri sera, nel notiziario di Tele-Unica, ...dai, contasu... cosa ci facevi alla canottieri, e con quella maglietta...?"


Ed ecco il Comunicato Stampa Ufficiale della Moto Guzzi

Canottieri Moto Guzzi. Una leggenda scritta sull’acqua.

La vicinanza della sede storica al Lago di Como per la Moto Guzzi non è una semplice questione geografica.
Il legame con il territorio e con gli abitanti, ha avuto numerose manifestazioni concrete fin dall’inizio. A partire dalla costituzione, nel 1929, dell’Associazione Sportiva CANOTTIERI MOTO GUZZI, in origine un dopolavoro aziendale.

Nel corso del tempo, la Canottieri Moto Guzzi ha acquisito numerosi riconoscimenti, come nessun’altra società con le stesse caratteristiche.

Un elenco impressionante di affermazioni, che in parte ricorda e riverbera i trionfi delle moto con l’aquila sul serbatoio, nelle competizioni: gli allori colti dalla Canottieri Moto Guzzi superano quelli di tutte le altre Società messe insieme, se si esclude la Canottieri Stabia.

Ecco le due vittorie assolute alle Olimpiadi, nel 1948 a Londra con il “quattro senza” e nel 1956 a Melbourne con il “quattro con”, la vittoria alle Olimpiadi di Seul del 1988 di Piero Poli, un atleta della Società, con il “quattro di coppia”. La medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Roma-Castelgandolfo, nel 1960, con il “quattro con”.

Segue un elenco interminabile di vittorie e piazzamenti nei Campionati Italiani Europei e Mondiali

Il presidente della F.I.C, Gian Antonio Romanini, ha dichiarato: “Molti uomini, e donne, che hanno scritto la storia del canottaggio italiano si sono avvicendati nelle acque di Mandello del Lario. Sono riusciti a fare della “Canottieri Moto Guzzi” una leggenda, e a rendere Mandello del Lario l’Università del remo italiano”.
Per capire meglio l’atmosfera delle origini e il clima particolare che regnava alla Canottieri, sentiamo le parole di Giuseppe Moioli, capovoga dell’armo che vinse l’oro a Londra: “Un ambiente semplice, anzi rustico, nel quale mi trovavo a mio agio. Poche parole in dialetto, molta serietà, allenamenti severi, nessuna comodità”.

A quei tempi il legame tra la Fabbrica di Moto e la Società di Canottaggio era ancora più stretto.

Nelle frasi di Giuseppe Moioli rivive un personaggio difficile da dimenticare: “Angelo “Galdin” Alippi era un operaio della Moto Guzzi. Piccolo di statura e di taglia minuta, aveva trovato nel canottaggio la sua evasione, come timoniere prima, e come allenatore poi.
Con l’Italia ancora segnata dalle macerie della guerra, questo piccolo grande uomo ha saputo costruire equipaggi come il nostro, tutto composto da dipendenti della Moto Guzzi, capace di vincere un’Olimpiade nella patria delle mitiche sfide tra Oxford e Cambridge, l’Olimpo del remo”.

Da Londra a Melbourne, cambiano quasi tutti i protagonisti ma non muta lo spirito indomabile, non si appaga la voglia di vincere.

Franco Trincavelli, oggi scomparso, capovoga del “quattro con” della Canottieri Moto Guzzi, raccontava: “Nel 1956 avevo vinto solo un titolo italiano e una medaglia di bronzo agli Europei. Niente, per chi come me indossava la casacca rossa della Moto Guzzi. Nessuno ci considerava.
L’allenatore era ancora “Galdin” Alippi.
Nella marcia di avvicinamento all’Olimpiade l’Ingegnere Giulio Cesare Carcano, geniale progettista della Moto Guzzi, studiò la nostra vogata per migliorarla. Lui osservò, prese appunti, notò le oscillazioni, e percepì un bilanciamento sbagliato tra i vogatori che occupavano i posti pari e quelli dispari. Scambiando le posizioni dei rematori, la barca diventò subito più stabile, equilibrata, con un’ottima capacità di tenere la direzione. Quando entrammo in acqua per la finale olimpica, eravamo consapevoli della nostra forza. Ai 1.600 metri, non avevamo più avversari”.
Se due titoli su cinque conquistati dagli italiani alle Olimpiadi vengono da una piccola Società di Canottieri, costruita sotto la statale 36, una ragione ci deve pure essere.

Una storia che è ancora attualissima, perché campioni del calibro di Carlo Gaddi (7 titoli mondiali) e Carlo Mornati (2 titoli mondiali, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Sidney del 2002), sono cresciuti proprio nella Canottieri Moto Guzzi.

Forza, passione, volontà incrollabile e capacità di accettare le sfide sono gli elementi che accomunano il mondo delle “due ruote” e quello del “canottaggio”.

Nei vivai societari non si allevano solo giovani campioni, ma soprattutto uomini veri, persone capaci di affrontare e superare i propri limiti.
Una scuola di vita, non un puro esercizio fisico.

Negli ultimi quattro anni, la Canottieri Moto Guzzi ha intrapreso un programma ambizioso, per reclutare nelle scuole atleti giovanissimi, per avviarli allo sport in modo graduale e garantire la continuità nel futuro di una gloriosa tradizione.

Una nota di rilievo è data dalla presenza di un “team femminile” alla Canottieri Moto Guzzi di tutto rispetto, con ben tre atlete nella Nazionale Senjor B (under 23) (Lorena Fuina, Roberta Rusconi, Paola Berardinello), e un’atleta in ritiro con la Nazionale Juniores (Laura Agostini).

Non di mera importanza la presenza di giovani atleti quali Riccardo Fasoli e Martino Goretti, che parteciperanno ai Campionati Mondiali Juniores, e di Niccolò Mornati, alfiere della Nazionale Senjor.

Ancora una volta, come in passato, si stabilisce una sorta di collaborazione tra la Moto Guzzi, un marchio che sta vivendo un momento di grande crescita, e la Canottieri Moto Guzzi, perché entrambe vogliono affermare la propria modernità, la propria presenza attiva e dinamica nel mondo di oggi.
L’unione di scopi e intenti viene celebrata, oggi, dal varo di una barca che porta il nome di un vento e di una moto: la Breva.

Una chiara dichiarazione che Moto Guzzi non vuole perdere e rinunciare ad un patrimonio, ad una leggenda vivente del canottaggio mondiale.
La dichiarazione più pura di voler continuare a supportare un “vivaio” di giovani atleti che cresceranno e si formeranno a Mandello del Lario, con l’obiettivo di portare il nome Moto Guzzi “in alto”, nella acque di tutto il mondo.

Il “due di coppia” Moto Guzzi (lunghezza mt. 9.40, larghezza cm. 33.00) farà la sua prima uscita ufficiale in occasione dei Campionati Italiani che si terranno all’Idroscalo di Milano, il prossimo 5 e 6 settembre 2003.

Il modello-simbolo di un nuovo corso, la moto che porta il nome di una brezza propizia perché porta il bel tempo.


Mandello del Lario, 9 luglio 2003

Foto Bonus: In attesa di ricevere le foto ufficiali dell'evento dalla Moto Guzzi, pubblichiamo una significativa foto di Aldo e Terry. A sinistra si nota l'architetto Buratti mentre posa per Modigliani; a destra un pornodivo slavo saluta la telecamera.


© Anima Guzzista