Raduno dello Stelvio - 2003
Chi "raduna" in compagnia...
di
Ilenia Guida e Max Pala
"Partenza ore 7 da Bruno Scola"... così inizia la mia settimana guzzista.
Non potevano mancare le prime difficoltà …l’organizzatore che aveva lanciato a tutti l’appello di ritrovo sul forum di guzzisti (e parlo proprio di six), mi rispondeva con un sms sul cellulare alle sei e mezza di mattina cercando di posticipare l'orario di ritrovo alle otto (il giorno prima leoni, la mattina c.......i. ehm ) .. alle otto?!???!
Naaaa...
Convinciamo il centauro ad alzarsi, lo stelvio ci aspetta e si parte...
Carate Brianza. Arriviamo davanti al concessionario di Scola e parcheggiamo le moto nello spiazzo antistante. Giusto il tempo di vedere uscire dall'officina Bruno che, sorridente, dice 'Eh, cominciamo ad essere un bel gruppo!'.
In effetti il numero di moto che hanno accolto l’invito è più
alto di quello che pensavo… saluti di rito, ci si infila i caschi e
si parte, con il mitico Bruno in sella alla sua Breva che fa da apripista...
dietro segue un gruppetto di una decina di moto: ce n'è per tutti
i gusti: Breva, Centauro, Le Mans, 1100 Sport, V11... insomma siamo
una bella rappresentanza direi.
Dopo nemmeno 50 metri mi pento di non aver fatto la prima fotografia del giorno per immortalare la partenza dell'allegra brigata. Così decido di tenere la macchina fotografica a portata di mano per non perdere più nemmeno uno scatto.

Sulla strada per lo Stelvio |

Il gruppo in strada |
Il trasferimento dalla Brianza al lago è abbastanza celere e in un lampo arriviamo a Lecco. Poco dopo, all'altezza dello svincolo che conosciamo tutti a memoria, il pensiero va per un attimo avanti di una settimana, al weekend del raduno di Mandello, per tornare subito dopo alla realtà della meta di oggi: lo Stelvio.
Io è la prima volta che ci vado e quei posti non li conosco proprio. Ho dato un'occhiata fugace alla mappa ma niente di più. Mi lascio guidare volentieri dal gruppo di moto che mi accompagna e da Max (Randagio) che guida il V11 su cui sono “passeggera” oggi.
Non so nemmeno di preciso quanta strada c'è, ma va bene così. Mi viene in mente quella frase letta chissà dove che diceva "Nessuno si spinge tanto in là come colui che non conosce la propria meta".
Sul lungo lago le nostre Guzzi si muovono bene, in modo discreto, preciso,
come su dei binari. E non può che essere altrimenti, qui giocano
in casa, sono nel loro habitat, respirano la loro aria. La Valtellina
arriva presto, così come la compagnia di altre moto, singole
o a gruppi. Quando arriviamo a Tirano Randagio mi fa notare che questo
è il paese natale di Omobono Tenni. Forse è un
caso, forse è voluto, non lo so, ma è proprio lì
che ci fermiamo a fare colazione. Non perdo l'occasione di immortalare
il gruppo con qualche foto. Già in precedenza ero riuscita a
farne qualcuna durante la marcia (grazie anche a qualche numero da circo
sul sellino posteriore della Guzzi che mi portava, con annesse maledizioni
del conducente )... Mi piace lo spirito: gente diversa, di posti diversi,
con moto diverse e di età differenti, ma tutti sorridono, tutti
si guardano, si aspettano e ci mettono un attimo a fare quattro chiacchiere
come vecchi amici... me ne accorgo proprio qui, alla prima sosta, quando
Renato ci offre la colazione con il sorriso sulle labbra.

Sosta a Tirano |

Colazione |
Poi si riparte e il panorama inizia a farsi interessante.
La giornata è bellissima... fa veramente caldo e il sole fa scintillare
i serbatoi di ogni moto che vedo... e ce ne sono tante!
Alcune salgono con noi, altre scendono dal raduno... ce ne sono persino
ferme ai lati della strada. Non oso immaginare cosa ci sia là
sopra! Passiamo prima da Sondalo e poi da Bormio mentre l'aria si fa
frizzantina. Il sole a tratti è coperto da qualche nuvoletta
passeggera, ma roba da poco. O forse è semplicemente l'emozione,
che esplode definitivamente alla vista dello zig zag che si disegna
davanti a noi, sul fianco della montagna.
Alzo improvvisamente lo sguardo e resto come ipnotizzata… 14 tornanti…
penso d’istinto ad un formicaio, ma questo è uno zig zag strano,
vivo, percorso da un moto lento e continuo verso l'alto. Sono moto!
Moto che cercano di raggiungere la cima.... che bello spettacolo!
La cornice di questo quadro è splendida: la montagna, i prati,
il sole, ci sono addirittura le mucche al pascolo ai lati della strada...
se non fossi in sella ad una moto da 90 cavalli più o meno, mi
sentirei un po’ Heidi... e infatti la canticchio, tanto ho il casco
e la sento solo io :-). Ci fermiamo un secondo per scattare una foto
e leggo negli occhi dei piloti che passano la smania di arrivare, a
metà tra la felicità e la voglia di essere già
in cima, parcheggiare la moto e godere e condividere con gli altri questa
passione...
Randagio e il panorama dello Stelvio |
I tornanti da formicaio |
La nuova Heidi SuperB
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(continua con nuove foto...)
© Anima
Guzzista

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