RACCONTI
Hizzy & Foggy
di
Bernini Michele "red27" e Gabriele Orsini "Tacchino"
Quando Steve Hislop
sali’ sul podio del Senior TT 1987, era semplicemente in
estasi. Sul gradino piu’ alto, vicino a lui, c’era
King of the Roads, Joey Dunlop. Certo, lui era arrivato secondo grazie
ad un paio di rotture altrui, ma aveva messo comunque in mostra grande
talento. In fondo,quella era pur sempre la sua prima volta al TT.
Correva il Manxgp da 5 anni, ma il TT, quello vero, era un’
altra cosa. Specialmente se nell’anno del debutto fai a pezzi
il record della junior e vinci la F2 . Bravo Steve.
L’anno successivo il giovane Steve
“Hizzy” Hislop si ripete e vince la production B e
fa secondo nel Senior, dimostrando che anche con una Superbike ci sa
fare. Nel nostro eroe cresceva cosi’ la consapevolezza nei
suoi mezzi e si presentava carico come una molla, alla vigilia del
TT1989.
Non vedeva l’ora di fare un bel testa a testa con Dunlop, il
suo idolo. Era convinto di poterlo battere, anche con le moto
“grosse”
Ma a maggio del 1989 Dunlop si ruppe molte ossa a Brands Hatch,e dopo
quell'episodio,forse non tornò più ad essere il
rullo compressore degli anni 80. Di fatto diede Il via libera
all'inizio di una nuova era,segnata da due titani della Road Race per
eccellenza. Steve Hislop e Carl Fogarty.
Come tutti gli antagonisti che si rispettino, i due sono profondamente
diversi.
Figlio di un pilota che ottenne buoni risultati sull’isola di
Man,Carl Fogarty seguì le orme paterne e nel 1985 vinse la
Newcomer 250 al Manxgp.Nell’88 e nell’89 fu
campione del mondo della F1TT, che si disputava su stradali come la
NW200 e l’Ulster gp, oltre ovviamente il TT stesso.
Gli mancava ancora proprio una vittoria sull'Isola di Man,per
consacrarsi definitivamente come uno dei futuri Golden Boy del
motociclismo britannico.
Hislop era invece di origini piu’ umili, e visse una
giovinezza piu’ travagliata. Di carattere solitario e
introverso, era molto legato alla famiglia, specie al fratello. Fu il
padre ad inviare i due figli Garry e Steve sulla via delle piste.
Purtoppo Hislop senior mori’ di infarto nel 1979, ma il dado
era tratto e Garry vinse la 250 Newcomer al ManxGp1982. La sfortuna ed
il destino, che spesso ci mettono lo zampino, quando si parla di grandi
personaggi, fecero si che Garry morisse lo stesso anno in un incidente
di gara. E Steve,come in un romanzo
d’appendice,soffocò il dolore della perdita del
fratello, nonché suo unico amico, nel modo piu’
semplice e assurdo: Alcool ed autodistruzione,cercando
chissà cosa,rischiando la pelle in una sequela di incidenti
stradali in auto.
Furono le corse a salvarlo. In un estremo tentativo di proseguire
quanto iniziato da Garry, nel 1983 vinse la stessa gara che il fratello
scomparso fece sua un anno prima: la Newcomer 250 al manx gp. Si
dovette iscrivere di nascosto da sua madre, cui Steve era
l’ultimo uomo della famiglia rimasto.
Nel 1988 si accesero le prime polveri del duello che sarebbe stato il
leit motiv degli anni successivi.
Come detto,Hislop vinse la production B e fece secondo nel senior.
Fogarty, che più tardi quell’anno vinse il
campionato TT F1, fece 4° nella F1 e 7° nel senior. La
rivalita’ non era ancora esplosa, ma era questione di poco.
L’anno dopo senza Joey Dunlop, la scena era tutta per loro.
Da un lato Hizzy, animo turbolento e manico incredibile
sull’isola, dall’altro Foggy, re senza corona della
F1 TT. Perché vincere il titolo, senza vincere un TT, cosa
può valere?
Hizzy fa tripletta, F1,600,Senior,stabilendo il record sul giro
assoluto e di categoria in tutte le gare mentre il futuro King Carl si
aggiudica la production 750. Hislop scampa ad una caduta a 240 orari a
Quarry Bends, che costera’ a Eddie Laycock la vittoria. Lo
sfortunato Eddie farà un intero giro credendo di aver visto
in diretta la morte del collega. Quando il giro dopo
realizzerà, vedendolo , che Steve è vivo,
sarà troppo tardi per recuperare. Secondo per soli 2,8".
Rotture e gare storte impediscono lo scontro vero e proprio,ma non
possono oscurare il talento messo in mostra dai due piloti.Cresce
quindi l’attesa per il TT1990.Quell’anno i due sono
compagni all’Honda Britain ufficiale, in un clima surreale.
Sono amici da anni, ma Foggy si rifiuta di parlare a Hislop, che disse
in seguito “Fu ridicolo, perché eravamo e
rimanemmo buoni amici. Ma Carl è cosi’.Per
batterti ti deve odiare letteralmente, è il suo modo di
fare”. Fu forse la prima volta che Foggy tento’ di
schiacciare psicologicamente un avversario e gli ando’ bene.
Vinse la F1 ed un tremendo Senior partito col bagnato e poi via via
sempre piu’ asciutto, dimostrando di essere veloce sul
mountain con qualsiasi tempo.
Ma la tanto attesa sfida tra i due salta ancora,a causa della sfortuna
accanitasi su Hislop,protagonista di una settimana di gare pessima,
costellata di rotture.
Per rifarsi doveva aspettare un’ altro anno,il 1991,e
l’attesa era ormai spasmodica.
Hislop e Fogarty, erano ancora compagni di squadra.Essendo il
30° anniversario di gare della Yamaha, la Honda, per
contrastare la casa rivale inviò per le gare principali, la
F1TT ed il Senior, uno dei suoi mezzi piu’ straordinari mai
costruiti: la Rvf750.
Era una moto costruita in Hrc japan al 100%,in due soli esemplari,ed
era, rispetto alle altre moto, una belva selvaggia.
Il miglior strumento da gara per i due migliori interpreti del TT in
quel momento.
Dopo il primo giro di prova,entrambi i riders tornarono ai box
terrorizzati. La moto era un proiettile. A Sulby Straight superarono
entrambi i 300 orari,velocità stratosferica,per l'epoca, ed
un limite che tuttora in pochi riescono a infrangere . Ma non
c’era tempo per avere paura ed a dispetto di tutto i due
iniziarono sin dai primi giri di prova a confrontarsi. Il record
crollo’ piu’ volte, battuto prima da
l’uno e poi dall’altro. Finchè Hislop
arrivo’ alla soglia di 124,36 miglia di media.. Pur se
“ufficioso” ,al TT i record sono tali se fatti in
gara, questo tempo era incredibile e non sarà battuto sino
al 1999! Ed ebbe il potere di far spaventare a morte Koichi Oguma, boss
del team Honda Hrc in cui militavano i due. Oguma temeva seriamente che
i due si uccidessero in gara a vicenda, nell’impeto della
sfida sul mostro Rvf, pertanto li prese sottobraccio, si misero a
tavolino e volle provare a stabilire una tregua,cercando di convincerli
a stabilire in anticipo il vincitore.
I due piloti cercarono di essere accomodanti, ma un accordo non poteva
essere trovato. Il colpo in canna era uno solo,ed era la gara di F1 TT.
Poichè Fogarty avrebbe dovuto correre una gara di SBK nel
giorno del Senior, venne infatti deciso che nell’ultima gara
la sua moto sarebbe stata guidata da Joey Dunlop.
Fortunatamente, le paure di Oguma si dissolsero già dopo il
primo giro. Foggy ebbe noie tecniche e Steve vinse agevolmente, facendo
si il record , ma senza spingere troppo a fondo. Carl pote’
solo arrivare secondo, con una moto che con diversi problemi andava
comunque piu’ forte di tutte le altre.
La sfida,il testa a testa,era rinviato un'altra volta,così
come quello tra Hislop e Dunlop del Senior. Joey conosceva troppo poco
quel mostro di moto per poterne trarre il meglio e Hislop fece un'altra
tripletta.
Sia lui che Fogarty, al termine del TT dissero che non sapevano se
sarebbero tornati, e che avrebbero lasciato il team per concentrarsi
sulla carriera dei circuiti tradizionali.
Alla vigilia del TT 1992,però,le cose per entrambi non
giravano al meglio,e decisero così di andare a prendersi un
po’ di gloria sulle strade di Man.
Questa volta non c’erano moto esotiche come la RVF, ne un
dream-team dal Giappone.
Per Hislop si trovo’ una Norton rotativa,
dall’aspetto invero un po’ scassato, con cui fece
solo 8 giri ad Oulton Park prima del TT.
Per Fogarty c’era la Loctite Yamaha,mollata dallo stesso
Hislop a inizio stagione. Una buona Superbike privata, ma una tristezza
rispetto alla RVF dell’anno prima.
Ora erano anche oggetto di scherno da parte degli avversari:
“Forza, vediamo cosa sapete fare ora,in sella a moto normali
come le nostre”.
Nella F1 gli sfotto’ erano destinati ad aumentare
perchè Fogarty ruppe mentre era in testa e Hislop fu secondo
con un mucchio di problemi.
La sfida tra i due sembrava non volersi realizzare,ma c’erano
tutti i presupposti per un grande Senior, il piu’ eccitante
sulla carta dai tempi di Ago e Mike the Bike.
E finalmente fu cosi’.
Al via dell’ultima gara, Fogarty parti’ come un
dannato, col numero 4.Hislop aveva il 19, e senza un riferimento
preciso spinse forte anche lui, ma era afflitto da grossi problemi di
guidabilita’. La moto decollava malamente sui salti, facendo
vela col vento e lui pure rischiava di venir proprio buttato
giu’ di sella. Nonostante tutto entro’ ai box in
vantaggio di quasi 3" per il primo pit.
Ne usci’ in ritardo di 8",perchè mentre Foggy fece
solo il pieno,lui cambio’ anche la gomma posteriore.
Si doveva rifare tutto daccapo. A testa bassa, sfiorando i muretti e le
case, come solo lui poteva, Hizzy recupero’ lo svantaggio,
infliggendo altri 9" a Fogarty, che per altro,aveva il suo bel
daffare,con la sua moto che sembrava volesse andare lettaralmente in
pezzi.
Tutti i tachimetri si erano rotti, l’ammortizzatore era
scoppiato, una forcella perdeva olio, il freno dietro era partito e in
più si trovava di nuovo nella condizione di essere costretto
a recuperare.
Carl fece quello che gli riusciva meglio. Spense il cervello e si
butto’ a vita persa nell’ultimo giro. Hizzy, sapeva
che l’avversario ci avrebbe provato sino all’ultimo
metro. La Yamaha volo’ giu’ da Bray Hill come un
razzo, saltando sul dosso scomposta. Accarezzò i muri dei
paesini, con Fogarty che piantava il casco nel cupolino per non perdere
nemmeno un centesimo. Uno spettacolo folle per chi potè
assistere:con la ciclistica ormai alle corde, la moto ondeggiava sempre
piu’ paurosamente in uscita dai curvoni ,e intanto,giusto per
non farsi mancare nulla,lo scarico iniziava a dare segni di cedimento.
Ma ormai Carl vedeva solo una cosa:l’arrivo.
Passati i burroni della montagna, la Yamaha latrava ferita, correndo al
massimo giu’ verso Brandish Corner, quando finalmente
là davanti,ecco le prime case di Douglas.
Foggy uscì rabbiosamente dal tornantino e piombo’
sul traguardo alla velocita’ record di 123.61 mph. Nemmeno
con l’Honda Rvf era andato cosi’ forte. Ma non
c'era ancora la certezza che ciò sarebbe bastato...
I due erano divisi al via da 150".
Il cronista inizio’ un estenuante conto alla
rovescia… 150-149-148…
Hizzy volava al Bungalow…
90-88-87… il pub di Creg ny
baa… 60-59-58... la
velocissima Curva di Hilberry.
Il countdown si interruppe quando Hislop supero’ il
tornantino e fu chiaro che la vittoria sarebbe stata sua.
4 secondi.Questo fu il tempo che sancì la vittoria di Hizzy
sull'amico/rivale, al termine di una gara che era stata attesa per
anni. Tra l’altro erano vent’anni che una Norton,
oltretutto guidata da un inglese,non vinceva sul circuito
più famoso del motociclismo. Hislop scrisse un pezzetto di
storia.
Dopo questa gara, Fogarty non torno’ piu’
sull’isola per le gare,iniziando a stabilire le nuove
gerarchie nel Campionato Mondiale SBK che l'avrebbe visto trionfare per
4 volte su Ducati.
Hizzy sarebbe tornato controvoglia nel 1994,ma senza trovare avversari
del suo livello,colse facilmente gli ultimi successi a Man,per poi
vincere nel 1995 il Campionato Inglese SBK,anche lui in sella a Ducati.
Nonostante i risultati, pero’,la sua fama non
miglioro’. La fama dei suoi abusi autodistruttivi, pur
essendo una pagina chiusa della sua vita, non lo abbandonava. Persino
il suo talento veniva discusso. Quando vinse il titolo 250 nel 1985
dissero che era stato fortunato. Nemmeno il titolo della BSB del 1995
miglioro’ le cose, poiché Jamie Whitam, che era il
suo rivale quell’anno, dovette lasciare la stagione per
combattere un nemico ben piu’ insidioso, il cancro. Ma questa
cosa mise in cattiva luce Steve, aumentando la sua fama di fortunello
senza talento. Lui si scherniva: “cosa dovevo fare, mollare
tutto per solidarieta’? Stavo facendo solo il mio mestiere,
cercare di vincere”. Tutte queste insinuazioni lo
accompagnarono durante la sua intera carriera, al punto che lui stesso
era il primo a dubitare dei suoi mezzi, ogni volta doveva dimostrare
qualcosa di piu’.
Finalmente nel 2002 rivinse il titolo della Superbike Inglese. Nessuno
stavolta poteva dire nulla.
Nel 2003, alla vigilia del suo ritiro dalle competizioni, mentre era in
volo col suo elicottero, ebbe un incidente non lontano dal suo paese
natale. Stava andando a prendere i suoi figli. Il cordoglio che ne
segui’ in Inghilterra, dove il pilota era molto popolare, fu
l’ultima dimostrazione di chi era Hizzy ai suoi detrattori.
Ma finalmente, non doveva dimostrare piu’ nulla. Il numero 1
che portava sulla sua carena quell’anno, lo doveva solo a se
stesso.
© Anima
Guzzista
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