La Sfida II

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9 Maggio 2004. 

Un gruppo di appassionati di moto di alcuni noti marchi (Moto Guzzi, BMW, Buell, Triumph) organizzano un evento per trovarsi tutti insieme in pista e "sfidarsi" al cronometro: così nasce LA SFIDA.

A questo evento avrei voluto partecipare anch'io, ma il buon Alberto (Totogigi, per i più distratti) allora mi disse che di far entrare in pista una California non se ne parlava assolutamente.

Poi in realtà entrarono in pista anche dei GS... ma come, non potevano entrare solo moto sportive? Ah, un enduro stradale può essere considerato una sportiva, mentre una custom/cruiser no? Vabbé, sorvoliamo sulla polemica, in fondo è acqua passata!

Aprile 2005.

Si inizia a discutere di una SFIDA II.

Si vocifera anche di una suddivisione in categorie, tra cui una per moto classiche, dove entrerebbe senza problemi una California.

Intanto non riesco a trovare scuse: ho tuta, stivali e paraschiena (tutti in prestito), ho la moto in ottime condizioni (frenata Brembo Oro del V11, albero a camme di Scola, incrocio libero) ed ho tutto il sostegno del mitico Moretti Team (Roberto alias Guzzista, Paolo alias Mototopo e Maurizio alias Micio)!

Quindi contatto Alberto e prenoto un turno... sì, uno solo, perché non volevo impegnarmi troppo in una situazione che comunque un po' mi spaventava.

Maggio 2005.

Alberto contatta tutti. L'evento è a rischio. Un ragazzo è morto durante delle prove libere, e il circuito non vuole che siano organizzati eventi contenenti anche un minimo di spirito agonistico. A questo punto ognuno deve decidere se partecipare o mollare tutto.

Una telefonata a Roberto... lui ci va...  io ci vado!

11 Giugno 2005.

Svegliataccia alle 6 di mattina (puttanina la miseria, è sabato!), carico il California (borsa da serbatoio e le leggendarie borse Poltrona Frau, mica pizza&fichi!) e mi metto in viaggio per raggiungere il Moretti Team che mi aspetta all'autogrill di Fano.

Da lì procediamo a velocità soporifere... davanti Paolo e Maurizio su una Station Wagon con carrello, poi Roberto, Anna ed il piccolo Andrea sul furgone, ed infine il sottoscritto in moto che si è tenuto sveglio grazie alle cuffie sotto al casco collegate al lettore mp3 (bella la tecnologia...)!

Comunque la velocità soporifera si è rivelata provvidenziale: lungo la Romea ho contato ben TRE autovelox, come al solito ben nascosti dentro a furgoni dietro a siepi o edifici... se fossi andato in moto con il mio ritmo "abituale" sarei tornato a casa con un bel servizio fotografico!

Arriviamo ad Adria belli tranquilli alle 11, i ragazzi del Moretti Team scaricano le moto, sbrigano la procedura di registrazione, si infilano le tute e via in pista!

Poco da dire del pomeriggio: io ho fatto conoscenza con tanti membri del forum, mentre i ragazzi del Moretti Team hanno sverniciato moto di ogni marca e potenza! Peccato per la foratura (in pista!) di Roberto, ma grazie all'officina ambulante di Paolo non ci sono stati problemi!

Da evidenziare che una California mi ha preceduto nell'impresa: la California EV di Ledzep. Proprio parlare con Ledzep e vedere il sorriso stampato sul suo volto fin dai primi giri mi ha non poco tranquillizzato.

Devo infatti ammettere che più si avvicinava l'orario del mio turno più il mio stomaco assomigliava ad una lavatrice in pieno ciclo di centrifuga. Mi sentivo come prima di uscire con una ragazza con la quale stai "per concludere": sai che se l'uscita andrà bene ti divertirai alla grande, ma sai anche che se l'uscita andrà male ti faranno male le ossa per parecchio!

Finiti i turni me ne vado in albergo (da solo... la mia ragazza, come alcuni di voi sanno già, ha il terrore della moto... che palle!), pisolino e poi tutti a cena insieme!

12 Giugno 2005.

La notte non dormo benissimo. Sarà la cena. Sarà la preoccupazione che possa piovere. Sarà la strizza (ahem...). 

Arrivo in pista con largo anticipo. Smonto le borse. Smonto gli specchietti. Nastro i fari.

Vado a registrarmi. Cazzo (scusate il francesismo)! C'è una coda da paura e... non scorre! Stringendo i denti per restare calmo (infatti non ero nervoso di mio, nooooo!) e riesco ad avere l'agognato braccialetto giusto 10 minuti prima del turno.

Mi infilo la tuta a razzo: giusto in tempo per mettermi in coda e per scaldare un po' il motore.

Si parte.

Primo pensiero: mamma quant'è larga. Tanto spazio. Troppo! Come l'affronto la curva? Stringo? No, ho stretto troppo, esco largo... e... perché quello sbandiera? Dobbiamo uscire? Di già? Ma non ho ancora finito il primo giro!

Vengo subito a sapere che una moto giapponese (guarda che coincidenza...) è caduta sul rettilineo (ma come ha fatto)... ambulanze, trattorino che raccoglie i pezzi, talco (è talco? mi pare si chiami "filler", boh?!) per asciugare i liquidi sparsi sulla pista.

In soldoni rientriamo in pista alle 10.20... e ci fanno uscire alle 10.35: turno accorciato sicuramente di 3/4 minuti grazie al giappomunito! Sgrunt!

Mi diverto comunque come un pazzo: la California accellera da paura (chissà che effetto faceva vista dalle tribune) e frenava alla grande (a fine turno la mano destra mi faceva male!). Non ho però piegato tantissimo: ho toccato solo una volta la pedana di sinistra.

Esco dalla pista sudato (ma và), con il mal di testa (la tensione accumulata) e un sorriso da orecchio a orecchio!

E con una domanda che mi rimbalzava dentro la testa: QUANDO LO RIFACCIAMO?!

Ci sarebbero poi tante altre cose da raccontare, ma preferisco far parlare le immagini: