COPPA
ITALIA NAKED 2003
SI
VOLGE ALLA FINE
di
Fange
Sabato 5 ottobre si è svolta sul circuito
di Vallelunga (RM) l'ultima gara del Campionato Italiano Naked inserito nella
formula Coppa Italia. Quello che l'anno scorso e l'inizio di quest'anno era il
campionato preferito dai guzzisti per via del gran numero di bicilindrici in
campo si è via via trasformato in qualcosa che non aderisce più al disegno
iniziale di fare un campionato 'povero', cioè un campionato dove chiunque
avrebbe potuto partecipare con la propria moto e una tuta di pelle. Si era
parlato di questo campionato come di un 'entry level' delle competizioni, moto
praticamente di serie, piloti non professionisti e tanta ma tanta passione.
Nella realtà invece c'è stata una graduale
metamorfosi di questa categoria che si può spiegare solo in un modo: l'avvento
di moto e piloti degni di ben altre categorie, ha portato chi aveva i mezzi e le
possibilità economiche a cercare di mettere in campo mezzi e piloti a loro
volta sempre più performanti, tagliando di fatto fuori dalla lotta coloro i
quali avevano aderito a questo campionato proprio con lo spirito per cui era
stato creato: passione ed economicità.
I primi a farne le spese sono stati
ovviamente i guzzisti visto che i mezzi a loro disposizione avrebbero richiesto
investimenti ingenti per portarsi al livello dei concorrenti.
La conferma a quanto affermo si può
facilmente afferrare dando uno sguardo alle griglie di partenza che di volta in
volta si sono succedute sui diversi campi di gara. Le moto in campo,
inizialmente piuttosto eterogenee, hanno via via lasciato il posto a quanto di
più performante ci fosse a disposizione sul mercato trasformando di fatto il
campionato in un motomarca Aprilia Tuono per quanto riguarda le Naked Oltre
(over 650) e in un monomarca Honda Hornet per quanto riguarda le Naked fino a
650 cc. A Vallelunga c'era solo una Suzuki SV650 a rompere la monotonia della
griglia e un solo Guzzi V11, quello del concessionario romano VIP Centro Moto
(onore al merito!).
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Venanzo
e Gianluca di VIP Centro Moto |
I
due perni di Italbike: Stefano (a sx) e Franco |
Sempre
presente il Tatuato. Ormai è una istituzione |
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Il
team con il pilota Carlucci. |
Venanzo
in tenuta da vero "guzzista" |
Il
pilota Carlucci: beccato!! :-) |
Ma veniamo ai fatti.
La moto aveva ricevuto delle cure da parte dell'officina
Italbike di Roma, vecchia conoscenza di Anima Guzzista per via di quel titolo
italiano conquistato con una Guzzi nella categoria delle moto classiche gruppo 5
un paio di anni fa (ecco l'articolo che lo riportava: Campionato Italiano epoca Gr. 5).
Ma le cure da regolamento non possono essere spinte e quindi si è provveduto a
fare solo una bella messa a punto e a togliere un pò di particolari superflui
per levare qualche chilo di troppo dal peso ma la mole di questa moto
richiederebbe ben altro.
Le qualifiche del giorno prima erano andate via tranquille,
la moto si era comportata bene ma alla luce di quanto premesso in questo
articolo un V11 cosa può fare contro moto da 130 CV di serie? Il risultato è
un penultimo posto in griglia davanti solo alla unica Suzuki SV 650 presente.
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Si
fa il rifornimento di benzina |
Si
fanno gli ultimi controlli... |
...e
ci si presenta in griglia |
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Anche
Sotgiu ha ceduto ormai da due gare alla tendenza di presentarsi in griglia
con la Tuono |
Ma
lo spirito è sempre alto |
Vabbè
essere guzzisti, ma davanti alle cose belle si è tutti d'accordo! |
La partenza è buona, il guzzone si infila in mezzo alla
mischia e sembra quasi che non tema nessun timore reverenziale nei confronti
delle rivali di ben altra cavalleria. Ma alla curva trincea dove di motore
ne serve davvero tanto avviene la prima scrematura e i bombardoni Aprilia
prendono il largo. I primi giri sono buoni, la moto va bene, il pilota pure e i
distacchi rimangono più o meno costanti. Dimenticavo di dire che in questa gara
sono state mischiate le Naked con le 600 Special. Quindi in pista ci sono
contemporaneamente le Naked che già conosciamo e altre moto tipo le R6 o le
CBR600.
Verso il quinto giro, la Guzzi sembra rallentare, viene
infilata da più parti da un'orda di moto assetate di velocità. Al sesto giro
il pilota esce dalla curva Roma e invece di infilare il rettilineo infila
direttamente la corsia dei box....
Lo aspettiamo tutti in ansia per sapere cosa possa essere
successo. In realtà, non c'è un vero e proprio problema. Anzi, per la
precisione un problema c'è, la gomma posteriore è molto usurata per via che si
era fatta anche le prove del giorno prima ma la cosa che ha fatto prendere al
pilota la decisione di uscire è la frustrazione di correre in mezzo a moto che
nulla hanno a che vedere con questa categoria e che fanno apparire il Guzzi un
elemento di disturbo in pista, cosa che ha anche la sua pericolosità poichè
quando ti arrivano in gruppo da dietro non sai mai dove mettere le ruote.
Francamente non mi sento di biasimare il pilota, questo
fatto di far correre più categorie nella stessa gara, già successo altre
volte, lo trovo quanto di più deprecabile ci possa essere in una gara.
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Il
guzzone in lotta |
La
moto appena uscita dalla pista |
Attimi
di frustrazione |
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Un
box del mondiale endurance: una vera sala operatoria |
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Ma così vanno le cose e la gara finisce li. In compenso
Sotgiu vince la categoria Naked Oltre. Aggiungo solo che dopo la gara nel team
di VIP nessuno era depresso o arrabbiato, anzi, i commenti e le valutazioni
erano più accese che mai e la maggior parte dei discorsi vertevano su cosa
fosse possibile fare alla moto per renderla competitiva. Ma inevitabilmente
tutti i discorsi andavano sempre a sbattere contro il regolamento della Naked.
Alla fine la risposta era una sola: se si devono investire ingenti somme di
denaro per elaborare una Guzzi a quel punto si corre nel campionato italiano
Supertwin e non più nella Naked!!
Questa valutazione mi porta a dire che se il prossimo anno
il campionato non si popolerà di Ducati, Triumph, Buell, BMW ed altro la sua
storia è praticamente finita!!
Un' ultima nota, era di scena anche il Mondiale Endurance
con la 200 miglia di Vallelunga. I box chiaramente erano tutti presi dai team
mondiali e vederli all'opera era un vero spettacolo anche se apparivano un pò 'asettici'.
V
Fange
© Anima Guzzista
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