XIII° TROFEO DECCLA, Cartagena
28/29 settembre 2007
DALLE RETROVIE
Di
Mario “Licio 33” Licini
Dalle
posizioni di coda la gara ha un sapore diverso.
Si comincia dalle cronometrate, so benissimo di non saper competere con
i migliori ma mi piacerebbe migliorare, perlomeno come sfida con me
stesso…
Poi entro in pista e tutto cambia, mi rendo conto che i tempi si
abbassano ma di poco e, quando raggiungo il tempo dell’anno
scorso comincio a stare tranquillo.
Provo ad abbassarlo, poi trovo traffico, poi capisco che dovrei
prendermi qualche rischio, penso che il muletto non è
utilizzabile, e realizzo che in fondo non vale la pena di rischiare.
E mi qualifico 32°… Dalle retrovie la partenza
è molto divertente.
Prima di tutto cambiano le prospettive, tutto diventa piccolo e
lontano, i piloti davanti mi impediscono di vedere lo starter, mentre
la tensione sale e le 31 moto allineate davanti alla mia
sembrano una fila interminabile.
Poi intravedo il movimento della bandiera, tutti scattano mi
sento lento e pesante, raggiungo la moto in un tempo che sembra non
finire mai, metto la prima e finalmente parto.
So che la mia moto ha un’accelerazione fulminante, superiore
a quasi tutte le altre, quindi spalanco il gas e cerco di passarli a
destra ma c’è traffico, la porta è
chiusa.
Allora scatto a sinistra, ne passo un bel po’ con uno zigzag
da galera e arrivo alla prima curva…
Arrivare alla prima curva dalle retrovie è una bella
esperienza, arrivo affiancato ad altri 3 o 4 disperati, nessuno vuole
mollare, rischio la collisione, poi San Fermo guarda giù e
mi salva…
Passiamo tutti e il gruppone diventa un filone.
Dev’essere molto bello anche per il pubblico, da dentro
è meraviglioso…
Inizia subito il valzer dei sorpassi, i veloci partiti male che mi
passano, i lenti partiti bene li passo io…
Dopo qualche giro cominciano i doppiaggi, dalle retrovie ho una
percezione migliore della classifica…
Quando mi passa la 44 e realizzo che i miei compagni di squadra
più rapidi sono quarti gioisco per loro e mi verrebbe voglia
di dargli una spinta per farli andare ancora più veloce.
Alla fine del mio turno mi accorgo di aver recuperato 12 posizioni e
sono contento, pur sapendo di essere solo passato dalle retrovie a
metà classifica.
Poi rientro al box e cedo la moto ad Andrea, so che perderà
qualche posizione ma non mi interessa, dalle retrovie conta il
divertimento, è come vivere una gara a parte.
Vedi la 44 veloce ferma, con il Monza che le tenta tutte prima di
arrendersi, Graziano sconsolato che si toglie la tuta senza aver fatto
nemmeno un giro, lo sconforto che si impadronisce del box…
In gara c’è ancora la 22, con Dino e Aldo che
battagliano intorno alla 15° posizione, noi siamo sempre nelle
retrovie intorno al 27° posto…
La gara va avanti, la squadra si ricompone intorno alle 2 moto ancora
in corsa, in fin dei conti se la 22 tiene il passo può
finire nei primi 10.
È un Endurance, può succedere di tutto…
Infatti succede: al 99° giro si ferma anche la 22 per un guasto
non riparabile…
In pista restiamo noi delle retrovie, anche il nostro bombardone sembra
essersi stancato e non va più come all’inizio, tra
i 4000 e i 6000 giri non va proprio, poi parte a razzo fino agli 8500
giri.
Temiamo il peggio ma teniamo duro, ora la squadra è tutta
per noi mentre cala il buio su Cartagena.
Di notte teniamo il passo, quando ci accorgiamo della
difficoltà di Andrea a guidare al buio lo tiriamo fuori,
entra Valerio che al buio è il migliore dei tre e ci pensa
lui a finire la gara con onore.
Finiamo 24mi assoluti e 12mi di classe.
Per come si stavano mettendo le cose possiamo essere soddisfatti, ci
siamo divertiti, ce la siamo giocata e siamo riusciti a finire la gara
senza altri danni, l’obiettivo di entrare nei primi 10 di
classe è rimandato all’anno prossimo.
Dalle retrovie, anche la classifica ha un altro gusto.
Alla premiazione scopriamo di aver vinto, per la terza volta
consecutiva, il premio speciale per la migliore assistenza.
È un giusto riconoscimento alla squadra anche se stavolta ha
un sapore un po’ amaro…
Per noi delle retrovie nemmeno un brindisi, e forse è giusto
così.
La nostra piccola squadra corse composta da Licio, Vale, Tatuato,
Nicoletta e Michele (con l’appoggio di tutto il team
Motoeuropa) sa di aver portato a termine una piccola grande impresa, la
bandiera a scacchi era il nostro obiettivo, la nostra amicizia
è il premio più grande.
© Anima Guzzista
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